Attualità

Riduzione dei Comuni: le idee di Maurizio Calvi

segnalato da Paolo Iannuccelli

FusioneDeiComuni


Da tempo si parla di ridurre il numero dei Comuni Italiani attraverso l’accorpamento di quelli più piccoli in forme di associazionismo in modo che si possa ottenere non solo l’ottimizzazione dei servizi che i comuni erogano ma talvolta anche il loro ampliamento.
C’è una proposta di legge (DDL n. 3420 del 16/01/2016) avente per oggetto la “soppressione dei Comuni sotto i 5000 abitanti” al vaglio del competente Ministero dei Trasporti e Infrastrutture.
In merito, su segnalazione di Paolo Iannuccelli, riprendiamo da “Parvapolis”, testata multimediale
on-line di Latina, un’idea esplicitata dal dirigente pontino Maurizio Calvi, già Senatore della Repubblica.
Nell’intervento di Calvi si menziona, ovviamente, anche Ponza per la quale sarebbe allo studio un’ipotesi di accorpamento con Ventotene e Sperlonga per realizzare un polo che farebbe, poi,  parte di una più vasta area, l’Area Sud.
La Redazione

 

Il pontino Maurizio Calvi, già Senatore della Repubblica, interviene sulla proposta di ridimensionamento del numero dei comuni italiani. Ricorda come con provvedimento del Ministro dei Trasporti e Infrastrutture Delrio si ripropone il tema della riduzione del numero dei Comuni Italiani con riferimento a quelli sotto i 5.000 abitanti e una loro ricollocazione territoriale nei Consorzi tra Enti ai quali si affidano importanti compiti nella erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese.
Riscossione dei Tributi, Raccolta differenziata dei rifiuti anagrafe, scuola e trasporti,polizia urbana,tutela della salute e urbanistica, scuola e istruzione.

L’iniziativa  prende le mosse da precedenti decisioni assunte dai Governi Berlusconi e Monti, ma mai compiute, e si inquadra nel più ampio contesto della riduzione e riconversione della spesa pubblica (spending review) avviata dal Governo Renzi.

In Italia sono presenti 8057 Comuni di cui 5640 hanno meno di 5.000 ab. In Provincia di Latina su 33 Comuni 14 sono sotto i quella soglia. Si pensi che in Provincia di Frosinone su 91 Comuni ben 57 sono sotto i 5.000 e il 60% di questi non supera i 1.000 abitanti. Questa manovra non va considerata solo per il risparmio indotto, anche se 5640 sindaci, 5640 segretari comunali, 13.000 assessori e 58.000 consiglieri in meno rappresentano un costo non indifferente, ma perché con la cancellazione delle Province, la costituzione delle Città e delle Aree Metropolitane e il conseguente ridimensionamento delle Regioni, il concetto stesso di territorio Comunale viene oggettivamente ridimensionato con la realizzazione dell’Area Vasta e dei Consorzi tra Enti.
Quindi unitamente al risparmio si creano nuove opportunità di integrazione di servizi, meno burocrazia e se possibile meno assenteismo e orari più agibili all’utenza.

Ma come procedere?
Considerando la contiguità territoriale come processo costitutivo obbligatorio si possono indicare, secondo Maurizio Calvi, queste ipotesi: Area nord Comuni di Bassiano, Roccamassima e Norma. Potrebbero formare un Consorzio di “area vasta” composto da 6.780 abitanti. C’è poi l’Area centro con i comuni di Prossedi, Roccasecca dei Volsci, Maenza e Roccagorga che potrebbero formare un Consorzio di ” area vasta” con 10.055 abitanti. Poi l’Area Sud dei comuni di Lenola e Campodimele che formerebbero un consorzio di 4.832 abitanti. Infine c’è l’ipotesi di studio di accorpamento per i Comuni di Ponza, Ventotene e Sperlonga.

Con questa logica si ricollocano 9 Comuni in 3 territori omogenei sui quali operare scelte e strategie condivise e se ben applicate anche vincenti. Il dibattito è aperto e questo che proponiamo, conclude Maurizio Calvi, è un contributo alla discussione.

 

Nota

Sullo stesso tema anche l’articolo di Latina Oggi del 7 marzo 2016, Leggi qui il file .pdfLa nuova faccia dei piccoli comuni

4 Comments

4 Comments

  1. Biagio Vitiello

    9 Marzo 2016 at 16:33

    Secondo me è sconsigliabile la fusione dei comuni di Ponza, Ventotene e Sperlonga. E lo spiego sinteticamente: noi abbiamo a Ponza già la divisione tra Ponzesi e Fornesi (ci sentiamo divisi in casa per noti motivi), figuriamoci con i Ventotenesi (a 22 miglia) e quelli di Sperlonga (ad altrettante miglia).
    I politici vogliono sempre fare sperimentazioni sulla pelle dei cittadini, e noi ne sappiamo qualcosa con la Laziomar e la Comunità delle Isole Pontine.
    Per prospettare una soluzione del genere bisognerebbe almeno indire un referendum dei piccoli comuni!

  2. La Redazione

    9 Marzo 2016 at 23:46

    Sullo stesso tema anche l’articolo di Latina Oggi del 7 marzo 2016,
    Leggi il file .pdf nell’articolo base

  3. sciarra monia

    10 Marzo 2016 at 07:20

    QUESTA PROPOSTA MI FA PENSARE A UN SOLO NOME POLITICO… SE CI RAGIONATE CI ARRIVATE ANCHE VOI, BASTA RIFLETTERE SULLA PAROLA ‘SPERLONGA’ E TUTTO TORNA, ACQUALATINA, PORTO TURISTICO COME PUNTO COMUNICANTE CON SPERLONGA ECC ECC… SOPRATTUTTO TORNA “L’ODISSEA” DELLA VECCHIA AMMINISTRAZIONE!!!

  4. antonio scotti

    10 Marzo 2016 at 10:58

    Si potrebbe con un referendum richiedere la fusione dei comuni dell’arcipelago pontino con l’arcipelago campano
    In particolare con il comune di Ischia cui ci legano tradizioni – consanguineità- ed interessi culturali reciproci – Avremmo un ritorno al passato – moltissimi ponzesi hanno origini ischitane e campane -; usufruiremmo di nuovo delle comunicazioni della Caremar; anche Ponza e Ventotene usufruirebbero del turismo invernale (soprattutto tedeschi) come avviene per Ischia. La fusione potrebbe comportare anche l’avvio di un progetto per un cavo sottomarino che convogli da Ischia a Ventotene e Ponza, acqua, luce e gas.

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