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Lettera aperta all’assessore Franco Ambrosino

di Leonardo Lombardi
Leonardo Lombardi. Nov. 2015 [1]

 

Egregio assessore,
ho saputo per vie traverse che lei mi accusa di non essermi curato del vasto patrimonio archeologico che fa di Ponza una specie di trattato materiale e direttamente osservabile dell’idraulica romana, di cui, modestamente, sono uno dei pochi esperti in Italia.

Lei scrive cose gravi sul mio ruolo nella vicenda, riferendosi a fatti che forse conosce solo superficialmente.

Negli anni ’90 con il sindaco Balzano realizzammo un progetto di museo archeologico: di questo elaborato certamente ha la possibilità di ritrovare disegni e relazione in Comune.
Doveva essere un “Museo aperto”, accompagnato da un lavoro culturale per preparare giovani associati in cooperativa, che facessero da guide e da operatori culturali per turisti che avrebbero potuto visitare Ponza fuori stagione.
Il progetto non fu pagato dall’amministrazione ma me ne feci carico io lavorando con l’Architetto Laura Gallucci, purtroppo deceduta recentemente, che presentò tutti gli allegati.

In quel periodo studiai tutte le strutture idrauliche dell’isola (o quasi tutte) e mi battei per togliere dalla Dragonara degli scarichi abusivi, così come insistetti perché venisse recuperata quello che rimane di una fontana collegata con l’acquedotto in località Frontone e soprattutto la diga di Giancos.
Purtroppo entrai in conflitto culturale con la dott.ssa Zarattini che, al cambio della giunta, pose un veto a qualsiasi incarico, professionale o gratuito, al sottoscritto.
Il mio interesse principale era la diga di Giancos per la quale trovai anche il finanziamento per uno scavo che avrebbe chiarito l’ipotesi di presenza di Terme avanzata nell’800 da Tricoli. La diga di Giancos è un unicum perché è l’unica diga ad arco ancora intatta in tutto il mondo romano.

Lei, Assessore, trancia giudizi offensivi non conoscendo (o volutamente trascurando) la forza di una passione – quella per l’Archeologia – che ha informato e dato uno scopo a tutta la mia vita; considera questa dedizione passibile di mercificazione o di coinvolgimento in beghe locali e contingenti; non tiene conto (eppure dovrebbe ben saperlo!) che a Ponza quando un’amministrazione viene sostituita, si perde (o si affossa) tutto il lavoro che è stato fatto, per quanto ingente e di valore.

Sullo specifico del suo attacco alla mia persona terrei ben distinti i due punti:

– la vicenda della scritta in piastrelle all’imbocco del tunnel di Santa Maria, di cui l’inesattezza storica e concettuale è patente:

– il mio impegno professionale a Ponza e l’esposto sulla diga di Giancos. Un ‘esposto’ è uno dei pochi strumenti a disposizione del cittadino per segnalare un problema cogente, una grave negligenza, una mancata tutela.

Pensare che alla mia età possa essere manipolato da chicchessia (e per di più essendone ‘ignaro’) può venire solo da una fantasia malata e/o da una miopia che perde di vista il generale, concentrata com’è sul particolare della propria autodifesa.

Comunque accolgo volentieri il suo invito ad incontrarla a Ponza e sarò il primo a congratularmi con lei e con il suo Sindaco per i successi che questa Amministrazione sostiene di aver conseguito sul terreno del recupero archeologico; come anche per valutare insieme se esiste una possibilità di recuperare altri importanti reperti romani a Ponza.

Cordiali saluti
Leonardo Lombardi

 

Nota
Il riferimento è ad uno scritto comparso su Fb e riportato dalla stampa on-line, ripreso (come commento) in un nostro articolo (leggi qui [2])