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E anche Rosetta ‘i Miniello se n’è andatala Redazione
Non avremmo mai voluto connotare anche l’ultimo giorno della settimana, la domenica, con una notizia triste, ma, ahimè, a dispetto degli scongiuri fatti dopo le tante dipartite dei giorni passati, dobbiamo purtroppo annunciare un altro addio. Il ricordo di Rosa è legato soprattutto al piccolo negozio di abbigliamento (quasi una boutique per l’epoca in cui venne avviato) che conduceva d’estate in Corso Pisacane. Negli anni 70, quando il turismo ha cominciato ad affacciarsi a Ponza in maniera decisa, nel suo negozietto andavano a ruba degli articoli nati dalla sua fantasia, perspicacia e lungimiranza: bikini, pareo, fazzolettoni di cotone multicolore adattabili ad ogni circostanza che, da qualche tempo, già circolavano sulle coste della Versilia. 2 commenti per E anche Rosetta ‘i Miniello se n’è andataDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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La prima cosa che mi è venuta in mente appena ho saputo della scomparsa di Rosetta è stata una frase pronunciata da Angela Di Monaco quando è morta sua mamma, Anna Guarnieri, due anni dopo la mia: “Adesso, cara Luisa, siamo in prima linea”. E in quelle le parole c’era tutto il senso del vuoto, lo smarrimento nel sentirsi indifesi, di non avere più chi si pone davanti a noi per riparare i colpi della vita. E oggi penso che anche Maria Rosaria e Monica si sentiranno un po’ così. Succede, quando muore una mamma, e non importa l’età che hai. Le ho abbracciate stamattina, e ho salutato anche Rosetta, ricordando i tanti momenti di serenità condivisi, le belle chiacchiere, scambiate soprattutto a Ponza, lungo Corso Pisacane o davanti al suo negozio. L’immagine più schietta di lei ce la restituisce proprio la foto che la ritrae davanti a quelle imposte dipinte di verde. Mi sono sempre sentita molto legata a Rosetta e alla sua famiglia: e lo erano moltissimo anche le mie cugine, in particolare Maria e Bettina, che tanti anni fa confezionavano per loro con la lana quei baschi (il più classico era blu con il pon pon rosso) made in Ponza. Negli anni ’60 e ’70, quando l’isola aveva un suo stile e dei connotati precisi, Rosetta confezionava con i foulard a piccole fantasie, in perfetto stile Positano, bikini, camiciole, borse, vestiti. Ricordo in particolare un abito con fondo blu e una grande scollatura a oblò sulla schiena: quante conquiste ho fatto quell’estate grazie a quella mise… e alla fantasia di Rosetta. Ne parlavamo stamattina con Monica e Maria Rosaria, e lei mi ha detto: scrivile queste cose, sai mamma com’è felice. Così voglio ricordarla con queste parole, e con pensieri che non sono tristi. E’ vero. Ora anche Maria Rosaria e Monica, come me, Angela e chissà quante altre, saranno in prima linea. Ma con lo sguardo dolce e il sorriso di mamma Rosetta sempre nel cuore.
Cara Luisa, le parole che hai scritto mi hanno commosso molto.
Sei riuscita a dare voce ad emozioni forti e molto difficili da spiegare a chi non le ha vissute.
Ancora non so cosa significa stare “in prima linea” ma di sicuro avrò sempre il ricordo vivo di mia mamma nel mio cuore.
Grazie infinitamente…