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Un’astrofisica dalla NASA a Ponzaracconta

di Emanuela Siciliani
Lorella.1 [1]

 

Lorella – l’autrice della storia pubblicata qualche giorno fa sul sito (leggi qui [2])ha iniziato a lavorare a otto anni, quando, insieme ai cugini, serviva a tavola alla Trattoria ‘Angelini’ di Fregene, lo storico ristorante di famiglia dove Federico Fellini era di casa:
– Avessi tenuto quegli scarabocchi! – dice ancora la mamma quando racconta che Fellini passava ore con i suoi collaboratori, tutti nomi che hanno fatto la storia del cinema, nella sala dove si riuniva la famiglia, come fosse casa sua – Oggi chissà quanto varrebbero…– disegnando sulle tovaglie  i suoi bozzetti di futuri capolavori.

Fellini.Bis [3]

Eravamo vicine di casa e fin da bambine, amiche. La scelta del liceo scientifico a Roma, due licei diversi ma anch’essi vicini, come le nostre case; sul pullman affumicato trasformato in bisca, viaggiare era stare con gli amici e prepararsi alle avventure del pomeriggio (negli anni ’70 in provincia non uscivi se era buio!): Fregene non è bella come Ponza ma a noi giovani offriva un mondo fatto di natura da scoprire, giochi da inventare, amori da vivere sulla spiaggia o in pineta. Con la vicinanza della grande città ad aprire la mente.

Poi gli anni dell’università, Fisica, gli studi faticosi, la passione.

Quando l’amica comune con cui dividevo una casetta a Trastevere la lasciò, per andare a vivere col fidanzato, Lorella venne a vivere con me e gli anni passati insieme in quella casetta sono anni per noi preziosissimi. Casa nostra era un porto di mare, chi entrava e chi usciva, tante discussioni, amici che restavano a dormire, feste di 60 persone stipate in 45 mq ed un piccolo giardino. Sì, sono stati anni molto felici e fecondi.

Subito dopo la laurea, ottenuta a pieni voti, arriva per Lorella il primo incarico in Germania. Assunta all’ESA (European Space Agency). Non dimenticherò mai il momento in cui le vidi  varcare il cancello della nostra casetta: era l’imbrunire e l’indomani sarebbe partita.
Si chiudeva lì un bel pezzo della nostra storia di ragazze e cominciava una nuova fase, in cui forse saremmo diventate donne.

Dopo un anno in Germania trasloca in Olanda, sempre all’ESA ed andarla a trovare diventa una piccola abitudine. Incontra in Olanda uno scienziato inglese, in effetti il capo del progetto, che la convince a seguirlo negli USA, Washington, il Goddard (*), la NASA.

Lorella.2 [4]

Ed è ancora lì che vive – sono passati oltre vent’anni – e il suo tempo è soprattutto il lavoro, è a capo di molti progetti, con una umiltà ed una perseveranza che forse le viene da quella famiglia operosa, in cui anche i bambini, appena capaci, possono dare una mano.

E’ diventata cittadina americana mantenendo la cittadinanza italiana, lavora a stretto gomito con il Giappone dove si reca a ritmi di due, anche tre volte al mese, impiegando anche 44 ore di volo per l’andata e per il ritorno.

I giorni scorsi è volata in Giappone per questo lancio: https://heasarc.gsfc.nasa.gov/docs/astroh/ [5]

L’ho appena sentita: il lancio è avvenuto poche ore fa, il 17 febbraio h 5,45 p.m (ora locale, dal Tanegashima Space Center in Giappone

Hitomi. Insight into the Hot Universe [6]

Hitomi Project. Insight into the Hot Universe

Ecco questa è la mia amica Lorella e io ne sono fiera.

 

(*) – Il Goddard Space Flight Center della NASA è uno dei maggiori laboratori che riguardano le scienze dello spazio. È situato a Greenbelt, nel Maryland (Stati Uniti). Il Centro è stato dedicato a Robert Goddard, padre della propulsione dei moderni razzi, ed è stato inaugurato il 1º maggio del 1959 (notizie da Wikipedia).