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Memo 41. La pazziella in mano alle criaturedi Rita Bosso
Di questo passo le navi di prossima generazione si chiameranno Pisolo, Brontolo, Mammolo e saranno acquistate presso qualche parco giochi in rottamazione. Poveri noi, che i primi viaggi li facemmo su navi eleganti e sicure, talmente belle che ho rinunciato a mettere le foto per evitare confronti impietosi. Avevano i nomi dei porti in cui approdavano e, quando le località divenivano troppo note a causa del nascente turismo di massa, si procedeva per allusioni e per sineddochi: Tragara anziché Capri, Epomeo invece di Ischia, Mergellina al posto di Napoli. In tempi di scelte ministeriali è stato il turno delle ninfe: Naiadi (ninfe acquatiche, ma d’acqua dolce), Driadi e così via, nomi a cui ci siamo abituati ma ce n’è voluto, e resta il dubbio che chi li ha scelti volesse ostentare di aver fatto il liceo classico. Quirino oggi naviga nel golfo di Napoli, al posto di Agata che, per il momento, solcherà il mare della Sicilia; quando non andrà più bene lì, sappiamo dove approderà: Tu mi capisci, Agata…
Aggiornamento del 10 febbraio 1 commento per Memo 41. La pazziella in mano alle criatureDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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L’articolo ha il merito di porre l’attenzione su un tema che sembra scontato, ma anche il nome delle navi è uno specchio dei tempi. Sembra marginale, forse da sottovalutare, ma se confrontiamo i nomi del passato con i nomi odierni c’è da meditare.