Racconti

Caro amico, per le Feste non ti ho scritto…

di Sandro Russo
Tastiera. Invia

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Pensieri in libertà dopo le Feste, che alla fin fine – per un cambiamento del normale corso dei pensieri, per persone viste e sentite al di fuori della vita di tutti i giorni – qualcosa hanno poi lasciato.
A me – lo so per esperienza – fa bene mettere ordine nei pensieri per iscritto. Forse può essere utile anche per qualcun altro…

Snoopy writer

Caro amico, per le Feste non ti ho scritto, e me ne rammarico molto.

Non che mi sia passato di mente, tutt’altro; in più occasioni ho anche aperto il computer con questo preciso intento. Poi però non l’ho fatto, non ne sono stato capace…
Strano perché non è che non abbia mandato messaggi augurali a nessuno per partito preso.
E allora perché questa resistenza con te, con molti degli amici, e tra i più cari? Cosa c’è in comune, tra tutti voi, che mi distoglie e quasi mi paralizza?
Forse l’ho capito: siete usciti – in gran parte o del tutto dalla mia vita, come io dalle vostre, e per cause non dipendenti dalle nostre rispettive volontà.

Cari amici, non vi ho scritto, ma certo vi ho pensato.
Ho pensato…

a tutti quei giorni dell’adolescenza e prima giovinezza passati, senza rendercene conto, a costruirci – pezzo per pezzo, esperienza dopo esperienza, – come siamo adesso: tanta fatica per diventare uguali agli altri e altrettanta per differenziarcene…

alle ore spese insieme su un argomento che appassionava entrambi, allo scintillio di un’idea e al tempo impiegato ad accarezzarla e a renderla grande e reale;

alle lettere che ci siamo scambiate, ciascuna con qualcosa in più tra le righe, con la sospensione e l’attesa di una risposta, quando pensavo che te la fossi presa per il modo brusco che ho di dire le cose…;

al tempo passato a scegliere e poi a guardare un film, e alla luce che ci si accendeva in viso, ciascuno pieno di idee che già vorticavano in testa e spingevano per essere scritte;

alle volte che abbiamo cucinato insieme, gomito a gomito, attenti a non urtarci per le rispettive manie, fino a che non abbiamo imparato a rilassarci e a riderne insieme;

ai confronti/scontri, di persona e da lontano, anche a distanza di anni; cogliendo al volo ogni Congresso, ogni occasione che ci portava a sfiorarci più da vicino… Ma alla fine il braccio di ferro su chi l’ha comunque vinto la vita che ci ha allontanati…;

a quanto è stato difficile cambiare i ruoli, da maestro e allievo a pari grado, fino a che io non ho lasciato, mentre tu hai continuato ad andare avanti… e il piacere che mi facevano i tuoi successi;

a un viaggio insieme, alle scoperte di un mondo nuovo, alle difficoltà di capire come comprare un biglietto del tram, di raggiungere il quartiere dei ristoranti fuori città; alla scoperta del mercato multietnico e al ‘giardino di rose in bocca’ alla tua prima esperienza col sushi.

Amici, alcuni di voi non ci sono più, da nessuna parte, neanche a volervi cercare con più attenzione… Ma a parte voi due, non ho scritto neanche agli altri…

È che non riesco ad accettare l’affievolimento dei rapporti, i saluti e gli Auguri ‘solo per le Feste’, quando il grosso che abbiamo vissuto insieme va svanendo, l’entusiasmo ci ha abbandonati, presi come siamo da decine e decine di altre cose.

Abbiamo fatto il possibile – davvero l’abbiamo fatto, da entrambe le parti – ma alla fine l’hanno avuta vinta l’affollamento delle nostre vite, la stanchezza …e qualche volta la ‘Comare secca’.

Ora pensate che possiamo invertire questa tendenza? In fondo, le volte che ci è capitato di incontrarci di nuovo, abbiamo avuto la sensazione di non aver mai perso la sintonia, di essere ancora capaci di interrogarci e risponderci con uno sguardo, come se il tempo non fosse passato…

Proverò ancora!? Proveremo ancora!?
Magari in qualunque occasione che non siano le Feste; per un flash di ricordo, una frase che giunge inaspettata alla memoria e per un momento ci fa tornare a ridere insieme.
Allora metterò mano ad un lunga lettera per voi – non cumulativa: per ciascuno di voi – e cercheremo di incontrarci ancora…

Un abbraccio
Sandro

Snoopy e Woodstock

Charlie-Brown-Snoopy

Snoopy & C.B.

2 Comments

2 Comments

  1. vincenzo

    6 Gennaio 2016 at 12:20

    La vita è un barattolo da riempire

    Lezione di filosofia
    di Pier Giorgio Da Rold

    Il professore di filosofia aveva sulla cattedra alcuni oggetti e quando la classe incominciò a zittirsi prese un grande barattolo vuoto e lo riempì di palline da golf. Chiese quindi agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi risposero che lo era. II professore allora prese della ghiaia e la rovesciò nel barattolo lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti tra le palline da golf.

    Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era.

    II professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò nel barattolo, ovviamente la sabbia si sparse ovunque all’interno. Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime si.

    II professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e rovesciò il loro intero contenuto nel barattolo andando cosi effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia.

    Gli studenti risero.

    “Ora – disse il professore non appena la risata si fu placata – voglio che consideriate questo barattolo come la vostra vita. Le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre passioni, le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto, e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena. I sassolini sono le altre cose che hanno importanza come il vostro lavoro, la casa, la macchina.

    La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.

    Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf. Lo stesso vale per la vita, se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi. Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità; giocate con i vostri bambini, godevi la famiglia e i genitori finché ci sono… portate il vostro compagno/a fuori a cena… e non solo nelle occasioni importanti! Prendetevi cura per prima delle palle da golf, le cose che contano davvero. Fissate le priorità … il resto è solo sabbia”.

    Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino. II professore sorrise: “Il vino serve solo per mostrarvi che per quanto piena possa sembrare la vostra vita, ci sarà sempre spazio per fare festa insieme ad un amico”.

  2. Tonino Esposito

    7 Gennaio 2016 at 18:51

    Ciao Sandro,
    ho letto pochi minuti fa il tuo scritto sugli amici. Mi ha fatto veramente piacere leggerti e anche se non ho ricordi di amicizia con te poichè sicuramente frequentavamo compagnie diverse in gioventù, le tue parole le ho sentite anche rivolte a me e ti ringrazio.
    Per fortuna sono riuscito appena in tempo a farti gli Auguri per le festività di Natale, il giorno prima che cadesse la mia connessione a internet, con tutte le vicissitudini che sono seguite. E’ da ieri che mi è stato riparato nuovamente il tutto e fortunatamente sono riuscito a leggere oggi sul Sito il tuo articolo e quello di Franco De Luca: sono veramente soddisfatto dei vostri pensieri tramutati in piacevoli parole.
    Veramente grazie a voi due.
    Alla tua lettera virtuale di auguri a tutti gli amici rispondo GRAZIE e come ho detto a Franco, cosi dico anche a te: “Bbone fatte feste pe’ cient’anni Sandro”.
    Ciao e a presto.
    Tonino

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