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Caro amico, per le Feste non ti ho scritto…– Pensieri in libertà dopo le Feste, che alla fin fine – per un cambiamento del normale corso dei pensieri, per persone viste e sentite al di fuori della vita di tutti i giorni – qualcosa hanno poi lasciato. Caro amico, per le Feste non ti ho scritto, e me ne rammarico molto. Non che mi sia passato di mente, tutt’altro; in più occasioni ho anche aperto il computer con questo preciso intento. Poi però non l’ho fatto, non ne sono stato capace… Cari amici, non vi ho scritto, ma certo vi ho pensato. a tutti quei giorni dell’adolescenza e prima giovinezza passati, senza rendercene conto, a costruirci – pezzo per pezzo, esperienza dopo esperienza, – come siamo adesso: tanta fatica per diventare uguali agli altri e altrettanta per differenziarcene… alle ore spese insieme su un argomento che appassionava entrambi, allo scintillio di un’idea e al tempo impiegato ad accarezzarla e a renderla grande e reale; alle lettere che ci siamo scambiate, ciascuna con qualcosa in più tra le righe, con la sospensione e l’attesa di una risposta, quando pensavo che te la fossi presa per il modo brusco che ho di dire le cose…; al tempo passato a scegliere e poi a guardare un film, e alla luce che ci si accendeva in viso, ciascuno pieno di idee che già vorticavano in testa e spingevano per essere scritte; alle volte che abbiamo cucinato insieme, gomito a gomito, attenti a non urtarci per le rispettive manie, fino a che non abbiamo imparato a rilassarci e a riderne insieme; ai confronti/scontri, di persona e da lontano, anche a distanza di anni; cogliendo al volo ogni Congresso, ogni occasione che ci portava a sfiorarci più da vicino… Ma alla fine il braccio di ferro su chi l’ha comunque vinto la vita che ci ha allontanati…; a quanto è stato difficile cambiare i ruoli, da maestro e allievo a pari grado, fino a che io non ho lasciato, mentre tu hai continuato ad andare avanti… e il piacere che mi facevano i tuoi successi; a un viaggio insieme, alle scoperte di un mondo nuovo, alle difficoltà di capire come comprare un biglietto del tram, di raggiungere il quartiere dei ristoranti fuori città; alla scoperta del mercato multietnico e al ‘giardino di rose in bocca’ alla tua prima esperienza col sushi. Amici, alcuni di voi non ci sono più, da nessuna parte, neanche a volervi cercare con più attenzione… Ma a parte voi due, non ho scritto neanche agli altri… È che non riesco ad accettare l’affievolimento dei rapporti, i saluti e gli Auguri ‘solo per le Feste’, quando il grosso che abbiamo vissuto insieme va svanendo, l’entusiasmo ci ha abbandonati, presi come siamo da decine e decine di altre cose. Abbiamo fatto il possibile – davvero l’abbiamo fatto, da entrambe le parti – ma alla fine l’hanno avuta vinta l’affollamento delle nostre vite, la stanchezza …e qualche volta la ‘Comare secca’. Ora pensate che possiamo invertire questa tendenza? In fondo, le volte che ci è capitato di incontrarci di nuovo, abbiamo avuto la sensazione di non aver mai perso la sintonia, di essere ancora capaci di interrogarci e risponderci con uno sguardo, come se il tempo non fosse passato… Proverò ancora!? Proveremo ancora!? Un abbraccio 2 commenti per Caro amico, per le Feste non ti ho scritto…Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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La vita è un barattolo da riempire
Lezione di filosofia
di Pier Giorgio Da Rold
Il professore di filosofia aveva sulla cattedra alcuni oggetti e quando la classe incominciò a zittirsi prese un grande barattolo vuoto e lo riempì di palline da golf. Chiese quindi agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi risposero che lo era. II professore allora prese della ghiaia e la rovesciò nel barattolo lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti tra le palline da golf.
Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era.
II professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò nel barattolo, ovviamente la sabbia si sparse ovunque all’interno. Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime si.
II professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e rovesciò il loro intero contenuto nel barattolo andando cosi effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia.
Gli studenti risero.
“Ora – disse il professore non appena la risata si fu placata – voglio che consideriate questo barattolo come la vostra vita. Le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre passioni, le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto, e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena. I sassolini sono le altre cose che hanno importanza come il vostro lavoro, la casa, la macchina.
La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.
Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf. Lo stesso vale per la vita, se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi. Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità; giocate con i vostri bambini, godevi la famiglia e i genitori finché ci sono… portate il vostro compagno/a fuori a cena… e non solo nelle occasioni importanti! Prendetevi cura per prima delle palle da golf, le cose che contano davvero. Fissate le priorità … il resto è solo sabbia”.
Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino. II professore sorrise: “Il vino serve solo per mostrarvi che per quanto piena possa sembrare la vostra vita, ci sarà sempre spazio per fare festa insieme ad un amico”.
Ciao Sandro,
ho letto pochi minuti fa il tuo scritto sugli amici. Mi ha fatto veramente piacere leggerti e anche se non ho ricordi di amicizia con te poichè sicuramente frequentavamo compagnie diverse in gioventù, le tue parole le ho sentite anche rivolte a me e ti ringrazio.
Per fortuna sono riuscito appena in tempo a farti gli Auguri per le festività di Natale, il giorno prima che cadesse la mia connessione a internet, con tutte le vicissitudini che sono seguite. E’ da ieri che mi è stato riparato nuovamente il tutto e fortunatamente sono riuscito a leggere oggi sul Sito il tuo articolo e quello di Franco De Luca: sono veramente soddisfatto dei vostri pensieri tramutati in piacevoli parole.
Veramente grazie a voi due.
Alla tua lettera virtuale di auguri a tutti gli amici rispondo GRAZIE e come ho detto a Franco, cosi dico anche a te: “Bbone fatte feste pe’ cient’anni Sandro”.
Ciao e a presto.
Tonino