Ambiente e Natura

Riflessioni su: “Parte il Porto alle Forna”

di Vincenzo Ambrosino
Progetto Porto di Cala dell'Acqua

 

Padre Salvatore in un breve intervento a conclusione della presentazione dei tre progetti ha detto: “Cari Ponzesi, abbiamo tre progetti, abbiamo tre diverse scelte, non ci dobbiamo più dividere, scegliamo uno di questi progetti e realizziamo finalmente il porto turistico alle Forna.”

Io penso che tutti i ponzesi siano interessati a che si realizzi un porto alle Forna: ponzesi nativi, ponzesi residenti, ponzesi espatriati, ponzesi in viaggio: tutti vogliono un porto alle Forna ma tutti i ponzesi sanno che non è facile realizzarlo perché altrimenti lo si sarebbe già realizzato, a 40 anni dalla chiusura della miniera.

Infatti non è vero che le Amministrazioni che si sono succedute hanno fatto solo chiacchiere; al contrario hanno cercato di fare quello che hanno potuto e saputo fare, per cui le sincere e necessarie promesse elettorali di realizzare un porto a Cala dell’Acqua sono svanite.

Il Sindaco Don Mario ha chiuso la miniera.

Il Sindaco Balzano sul porto alle Forna ci ha lavorato più di ogni altro, arrivando a presentare un progetto esecutivo di un porto, bocciato – in Regione – dall’amministrazione Storace.

Ferraiuolo è stato il Sindaco che ha bloccato l’asta pubblica per la vendita  della zona ex-Samip, ma poi nei suoi “progetti Castalia” era anche programmato il risanamento della miniera e il porto turistico. A quell’epoca in Regione si era costituito il “Consorzio Isole Pontine” e c’era una valanga di soldi da spendere con cui qualcosa ne sarebbe potuto venire; ma l’amministrazione Ferraiuolo non venne rieletta per cui l’azione non ebbe seguito.

È stato durante l’Amministrazione di Porzio che questi progetti – che adesso vengono ripresi da Vigorelli – furono presentati.
C’erano in quell’Amministrazione diversi punti di vista sullo sviluppo della zona (porto turistico o approdo turistico) ma sicuramente tre importanti Consiglieri di maggioranza (rappresentanti della frazione di Le Forna) spinsero moltissimo affinché i progetti andassero avanti. I tre progetti vennero pubblicati, si doveva passare alla seconda fase della convocazione della Conferenza dei Servizi. Se non sbaglio venne addirittura coinvolto il Presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, affinché si occupasse della Conferenza dei Servizi; ci furono anche riunioni in Regione. L’allora Assessore al Demanio Enzo Di Giovanni si attivò per questo, ma non si arrivò a completare la procedura: dopo qualche tempo ci furono gli arresti per cui quell’Amministrazione cadde.
Sono passati circa 40 anni dalla chiusura della miniera e Vigorelli è l’ultimo Sindaco che, come i suoi predecessori sta tentando di portare avanti un progetto che già nei mesi scorsi ha avuto una battuta di arresto perché “disseminato di mine”.

I tre progetti presentati danno soluzioni completamente diverse l’uno dall’altro, carenti ciascuno di essi per qualche aspetto: quale legato alla capienza, quale legato all’impatto ambientale; tutti e tre non danno una risposta definitiva alla risoluzione del problema dell’indipendenza di Le Forna dagli arrivi e partenze dal porto di Ponza; nessuno dei tre progetti – uno di essi solo in parte – trova soluzioni per liberare Cala Feola e le Piscine naturali dalle imbarcazione dei residenti e riservare questa rada totalmente alla balneazione.

Ma la colpa non è dei tre progettisti, la colpa è nostra e dell’Amministrazione che non ha definito in un deliberato consiliare gli obiettivi e i fini dell’opera che si vuole veder realizzata.  

Auguro a Vigorelli di andare avanti come un treno per completare l’iter prima delle prossime elezioni amministrative ma l’unica cosa che io chiedo e di non sentire più parlare di “gufi e di pecorelle”, di non sentir parlare più di “mine e di passato”; vorrei sentir parlare solo di azioni concrete da intraprendere per rendere l’opera portuale per Cala dell’Acqua capace di rispondere alle tante aspettative dei cittadini di Ponza; esse rimangono individuali e velleitarie fino a che non sono sintetizzate in una proposta politica condivisa. Secondo me questa è l’unica via per creare l’unità e il consenso (auspicato da padre Salvatore) per completare il processo e realizzare un’opera storica.

Credo che le Conferenze dei Servizi non debbano sostituirsi alla volontà politica dell’Amministrazione  Comunale.
Penso che i tre progetti  debbano avere un passaggio Consiliare magari con convocazione straordinaria.
Credo che l’assessore delegato Feola e il Sindaco Vigorelli debbano rafforzare la loro opera di trattativa, di mediazione e di scelta con un chiaro mandato politico consiliare, meglio se votato all’unanimità, ma comunque votato in Consiglio Comunale.

Questo passaggio per me è importante, perché solo questo passaggio può responsabilizzare la politica locale alla scelta di volere un Porto Turistico a Le Forna che abbia determinate caratteristiche per appagare i reali bisogni della popolazione ponzese; e in questa forma condivisa proseguire il cammino verso la sua realizzazione, anche oltre questo mandato elettorale.

1 Comment

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  1. vincenzo

    24 Dicembre 2015 at 11:29

    Due precisazioni:

    Antonio Balzano presentò addirittura un progetto planivolumetrico dell’area ex Samip con annesso porto turistico all’amministrazione Regionale di Pietro Badaloni. Fu l’amministrazione di sinistra Badaloni che bocciò l’operazione. Balzano oppose ricorso al Tar. Il presidente Storace (a detta da un protagonista delle vicende), promise di rivisitare il progetto; questo passo istituzionale fece decidere Balzano a ritirare il suo ricorso, ma il progetto non proseguì più l’iter.

    Nell’articolo parlando dell’amministrazione Porzio ho scritto: “se non sbaglio venne addirittura coinvolto il Presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani”.

    Infatti la precisazione la troviamo nel Consiglio comunale del 14-6-2011. A una domanda del Consigliere Zecca all’assessore Schiano: “Assessore che cosa si vuole fare a Cala Dell’Acqua” risponde il vicesindaco Daniele Vitiello, uno dei tre rappresentanti di Le Forna che spingevano per il porto a Cala Dell’Acqua.

    Vice Sindaco Vitiello: “stiamo procedendo secondo la legge Burlando. Abbiamo fatto un accordo di programma con l’Amministrazione Provinciale che ci sta curando l’iter procedurale”.

    Quando si parla di Accordo di Programma, si parla di accordo di programma nella fase di approvazione del progetto definitivo in caso di difformità del progetto rispetto ai vigenti strumenti di pianificazione ed urbanistici, accordo di programma ai sensi e per gli effetti dell’articolo 27 della legge n. 142 del 1990 e successive modificazioni.

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