Attualità

8 dicembre. L’Immacolata

di Francesco De Luca
Immacolata_colonna_Roma

 

Da tanti anni lo stesso rito: ritrovarci per risentire l’emozione di una fanciullezza dorata, tanto carica di gioia, di amicizia, di entusiasmo che il fare corpo insieme nel rinnovare la tradizionale pratica devota, ancora ci corrobora l’animo.

L’Immacolata è là, alla sua immagine incoronata attribuiamo uno slancio improprio. È soltanto un simulacro che vuole indurre, attraverso la figura, un palpito di fede. Lo ha fatto per tanti anni ed è per questo che non possiamo lasciarlo inascoltato. È per questo che ancora ci attira.

Lo intuì sapientemente don Luigi che quell’icona tentò in ogni modo di trapiantarla nei nostri cuori. E lo fece servendosi anche dei canti. Ave Maria, stella del mare, lasciati amare, Madonna mia. Il motivo è troppo suadente per restare indifferenti.

Certo, ognuno l’ha coniugato quell’amore a modo suo, e ne porta i segni nell’animo. Nel mio si è sopito ormai il conflitto che generava la dichiarazione di fedeltà nell’Atto di Consacrazione a Maria. Quante volte avrei voluto tacere per l’intima vergogna di dichiarare la mia affiliazione ad una comunità religiosa che non rispetta il libero pensiero (prometto di non dare mai il mio nome ad associazione alcuna vietata dalla santa chiesa), e non l’ho mai fatto perché mi sembrava di tradire l’abbraccio dei compagni accanto.

Oggi mi lascio trasportare dal ricordo-nostalgia-piacere-mistero.
L’Immacolata rappresenta l’ideale di purezza che ha illuminato la strada della giovinezza. Sublime come è il valore della fede, qualunque fede, alto come il fine cui tendere, bello come la vita.

 

L'immacolata

La colonna dell’Immacolata è un monumento di Roma, situato in piazza Mignanelli, accanto a piazza di Spagna e al palazzo di Propaganda Fide, progettato dall’architetto Luigi Poletti (le immagini sono a cura della Redazione)

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