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Non solo calcio a 5. A essere giovani si impara da vecchi
Non so chi ha detto: “Gli uomini non sono saggi in proporzione tanto all’esperienze fatte
Biagio non ha età, lo vedo sempre più pimpante, più in forma, ancora pronto a scendere in campo. Vedo intorno a lui giovani rinunciare e lui continua e vola alto. A proposito di Tavecchio: visto che i dirigenti della Polisportiva lo conoscono di persona: “E’ richiesto un intervento del Presidentissimo del calcio italiano, perché le squadre dell’isola assolutamente non vengono rispettate, gli arbitri si divertono a ignorare tutte le regole pur di rendere ancora più difficile il loro cammino sportivo”. Che è successo questa settimana? E’ arrivato il Don Francesco il catamarano per provare le pedane. La cosa non è andata bene, non è possibile fare sbarchi in sicurezza con quella siffatta struttura ma sicuramente gli ‘attivisti’ della Laziomar ci riproveranno. Modificheranno le pedane, modificheranno opinioni tecniche ma chissà, forse non ci riusciranno. Questa settimana che abbiamo trascorso sull’isola è stata breve, gli allenamenti sono stati divertenti. Venerdì, in occasione della festa di Santa Barbara, patrona delle forze armate, abbiamo disputato un incontro di calcio a 5 con i militari del Circomare Ponza. E’ stata una partitella allegra e molto rilassante e alla fine c’è stato uno scambio di gagliardetti per ricordare la serata. Dopo aver lasciato sei tramonti alle spalle i nostri ragazzi domenica si sono recati a Formia per disputare l’incontro di calcio a 5 contro U.S. Formia 1905. Noi corriamo moltissimo, pressiamo i nostri avversari nella loro metà campo, ma commettiamo errori nel tiro e a volte nel passaggio che i nostri avversari sfruttano implacabilmente. Abbiamo scoperto che per noi è difficile segnare! Il nostro centravanti suda sette divise prima di assaporare la gioia del goal. Il centravanti è affamato di goal e di abbracci dei suoi compagni. Ho notato che anche i laterali che corrono più della palla quando tirano in porta trovano come fedele amico il palo o la traversa della porta avversaria, ma mai quella rete maledetta. Ma pian piano muterà il destino avverso e la corsa diverrà una danza e i passaggi saranno sincronizzati e gli avversari saranno come birilli e il portiere trasparente e agli occhi dei nostri ragazzi si parerà avanti solo una immensa rete a strascico che succhierà come un aspirapolvere i nostri tiri e si riempirà di palloni e la pesca sarà buona come quella dei nostri pescatori qualche anno fa. Questi ragazzi sono giovani, sono belli, non vi dico che cosa si vede negli spogliatoi perché non sono Pasolini, ma questa virilità diverrà fra qualche anno forza vitale al servizio dell’isola e non solo nel tirare calci ad un pallone ma anche per onorare le loro famiglie e tenere in vita l’orgoglio di essere nati diversi perché isolani. Domani martedì, il giorno dell’Immacolata, il giorno in cui i giovani cantano alla Madonna, alle 12,00, il Fornamare giocherà una partita di campionato nella tensostruttura di Le Forna. Io spero che tanti ponzesi verranno a sostenere questi impavidi ragazzi di Ponza per tentare di compiere un’impresa e battere una squadra che è 10 volte più forte: ma siamo fiduciosi perché ricordiamo la storia di Davide e Golia e la nostra fionda sarà sicuramente il tifo caldo e caloroso dei ponzesi.
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