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L’evoluzione della rappresentazione cartografica delle Isole Pontine nel vicereame di Napoli – secoli XVI-XVIII– Riceviamo da Arturo Gallia copia di un suo lavoro in lingua spagnola (pagg. 357-370), pubblicato in un volume che raccoglie gli Atti dell’omonimo Convegno che si tenne a Lisbona nel 2012. Lo alleghiamo integralmente in file .pdf alla fine del presente scritto. . La evolución de la representación cartográfica de las Islas Pontinas en el virreinato de Nápoles – siglos XVI-XVIII Estratto del documento originale: La evolución de la representación cartográfica de las Islas Pontinas en el virreinato de Nápoles – siglos XVI-XVIII Conclusiones Solo después el crecimiento del interés del los Farnese y, sobre todo, después de la colonizaciòn borbonica la situaciòn en Ponza muda de una manera muy intensa, con un aumento de la poblaciòn, de los edificios pùblicos y de los privados. Finalmente, la realizaciòn de estos documentos cartogràficos es interesante porque se produjo antes del uso de las mediciones cientìficas y de los instrumentos de precisiòn, que ampliaron la exactitud de los mapas y fueron ampliamente utilizados en el final del siglo XVIII por muchos cartógrafos, como, por exemplo, el muy importante Rizzi Zannoni (1792).
Conclusioni Questa produzione cartografica illustra in modo chiaro la situazione del popolamento e dell’urbanizzazione dell’isola. La rappresentazione degli edifici costruiti è ridotta: una torre, alcuni caseggiati per i soldati e una piccola chiesa. Questa scarsa presenza di edifici è la testimonianza della mancanza di interesse che i governanti avevano per Ponza tra i secoli XV e XVII, anche causata dalle difficoltà incontrate nel governo e nel controllo di un territorio molto esiguo, considerando le continue incursioni dei pirati e le dispute sulla sovranità con gli Stati Pontifici. Infine, la presentazione di questi documenti cartografici è interessante perché sono stati prodotti prima delle misurazioni scientifiche e degli strumenti di precisione che ampliarono l’esattezza delle mappe e furono ampiamente utilizzati verso la fine del secolo XVIII da molti cartografi, come per esempio, il più importante, Rizzi Zannoni (1792) . (*) Arturo Gallia. Dipartimento di Studi Umanistici. Universitità degli Studi Roma Tre Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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