Ambrosino Vincenzo

Francesco, il papa Superstar

di Vincenzo Ambrosino

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Dovunque si reca, il Papa affronta bagni di folla, moltitudini di pellegrini che con i telefonini attendono ai limiti delle transenne e vogliono immortalare il momento per dire un giorno: “Io c’ero” . E’ grande il Papa e Lui non delude e parla un linguaggio nuovo e tutti i potenti della terra sembrano ascoltarlo. “In nome di Dio e dell’umanità fermate questa strage di uomini donne e bambini date ospitalità ai migranti. In nome di Dio e dell’umanità salviamo questo pianeta che rischia di morire sotto il peso dei nostri peccati materialisti. In nome di Dio e dell’umanità fermiamo la corsa agli armamenti, all’odio tra fratelli. In nome di Dio non mettiamo il potere al servizio delle ideologie ma al servizio dell’umanità”.

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Francesco parla e dice cose importanti, mai banali e le dice in tutte le occasioni sia che frequenti i grandi sia che frequenti i piccoli. Stalin chiedeva ai suoi: “Ma di quante armate dispone il Papa?” Stalin è morto da tempo, la sua ideologia ha perso ma chi ha vinto la guerra? Il bene ha trionfato? La povertà è stata debellata? La giustizia e l’uguaglianza tra gli uomini hanno trionfato? No!

Ma Putin, Fidel Castro, Obama, i leader del mondo che cosa pensano veramente del Papa e come accolgono in concreto le sue parole? Francesco, il Papa superstar, ammonisce i potenti della terra dicendo: “Il mondo che siete riusciti a costruire dopo la caduta del muro di Berlino è un mondo più povero, pieno di ingiustizie e di diseguaglianze.

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Questa è la realtà, dovunque nel mondo si predica violenza anche le religioni predicano violenza, odio e promettono nuove guerre sante”. Ma chi, in concreto, lavora per la pace, la concordia tra i popoli, il rispetto dell’ambiente? Nel mondo occidentale (quello ricco) abbiamo distrutto gli Stati Nazionali, ma anche la Democrazia basata sulla Costituzione e il Suffragio Universale e ci permettiamo di volere esportare il nostro modello di democrazia per esempio in Egitto, in Libia, magari in Siria; e per farlo prima destabilizziamo con “manifestazioni popolari”che chiedono elezioni e democrazia per poi, dopo averle ottenute, far eleggere un fantoccio e, all’indomani della vittoria, arriva il Kerry di turno che propone la sua ricetta: un bel prestito dal Fondo Monetario Internazionale che non potrà mai più essere riscattato. L’ONU tutela la pace? L’ONU si occupa di politica della pace basata sui veti incrociati per cui tutti possono dire quel che vogliono facendo anche grandi discorsi, ma la pace sulla terra –  è stato dimostrato –  si ottiene attraverso la guerra o la paura della minaccia di una guerra.

il Papa all'ONU
Ci hanno costretto a partecipare a guerre cosiddette “giuste” contro gli “stati canaglia” del momento, Afganistan, Iraq, per poi assistere inermi alle prodezze di una banda di incappucciati – quelli dell’Isis – che spadroneggiano in un territorio vastissimo spargendo morte e distruzione. Abbiamo bombardato la Libia senza alcun permesso ONU, abbiamo ucciso Gheddafi per poi restare ad aspettare che si avverasse quello che lo stesso Gheddafi aveva profetizzato:“Quando io sarò scomparso l’Europa sarà invasa dagli africani”. Guerra_Libia8
E ora siamo tempestati di immagini di migranti che disperati bussano alle nostre porte che rimangono sbarrate o ipocritamente socchiuse. Francesco parla di disarmo ma la politica economica è basata sulla potenza militare ed ecco l’importanza delle strategie della tensione, dell’odio che producono la corsa agli armamenti, il dispiegamento dei missili, delle flotte, dei sommergibili atomici.
Sono i muscoli, non la testa, che governano il mondo e questi muscoli finanziano le teste che sono al servizio delle multinazionali che proliferano al di sopra degli stati nazionali, al di sopra dei governi eletti dai popoli e, quindi, è il profitto di pochi che viene tutelato ai danni del resto.
Il Papa ovviamente sa tutto e continua nelle sue predicazioni: parla e tutti sembrano ascoltarlo, grandi e piccini, poveri e ricchi ma sono parole di “colui che grida nel deserto.”
Il Papa rimane una speranza affinché il bene si affermi sulla terra, un punto di riferimento spirituale, ma per essere veramente la Superstar del riscatto deve abbandonare i salotti buoni e scendere in mezzo a chi soffre, a chi chiede giustizia. Deve smetterla di stringere le mani insanguinate e al contrario deve lavare i piedi agli ultimi. Stare in mezzo ai migranti sulle scogliere di Ventimiglia, nei barconi della morte, tra i fili spinati ungheresi, all’imboccatura dell’Eurotunnel della Manica, nei campi profughi libanesi, nelle baraccopoli alle porte delle megalopoli come Gesù stava tra i lebbrosi.

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il Papa di tutti

il papa umile

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Ho saputo che Papa Francesco ama il romanzo i Promessi Sposi e anche lui come Fra’ Cristoforo, immagino che dica al Don Rodrigo che incontra: “Dio perdona ogni cosa per un atto di misericordia”. E quell’atto di misericordia anche oggi lo si attende dal potente, dal ricco che ha fatto della sua vita una mattanza ai danni dei poveri? Non va bene così, il mio Francesco sta in mezzo ai poveri a dire a tutti i ricchi della terra: “Vedete fratelli che continuate a perpetrare nell’errore e nel peccato; io sto con loro, loro sono gli ultimi e diventeranno i primi, a voi non resta che pentirvi e abbandonare i vostri progetti peccaminosi contro Dio, contro l’uomo, contro il mondo, contro il futuro dell’umanità. Io vi ricordo la via, la verità, la vita e chiedo agli uomini di buona volontà di seguirmi aiutandomi a portare fino alla fine la mia croce”.

Papa Francesco

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