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Palmarola, o della libertà (1)
Poteva essere il 1973… Non sono bravo con le date, ma posso ricostruire così: nel novembre ’71 mi sono laureato; a febbraio del ’72 già lavoravo (altri tempi!); qualche mese per mettere due lire da parte e la prima spesa – il mio più grande desiderio, in realtà – fu l’acquisto di un gommone. Quello che mi potevo permettere era il più piccolo degli Zodiac, serie Astral 360 (piccolo ma sincero!) con un motore Mercury (nero, splendido splendente da 4 cavalli e ½) che con una-max due persone a bordo, purché a digiuno e strategicamente disposte, riusciva addirittura a planare come i gommoni veri! Zodiac ‘Astral’ 360 Iniziò nel gioco, l’avventura del mio primo (e unico) gommone. Ricordo che quando andammo a prenderlo – a Roma sulla Cristoforo Colombo, alla Concessionaria Zodiac –, un mio amico ed io con la mia cinquecento, sulla via del ritorno, sulla Tiburtina all’altezza del Verano, fummo colti da un violento acquazzone che in breve allagò tutta la strada fino all’altezza degli sportelli: traffico bloccato, ovviamente, e gente che dalle macchine si scambiava quattro chiacchiere… Noi aprimmo il tettuccio della 500 e tirammo fuori i remi (2 + 2 pezzi, componibili), la lunga cima e il salvagente arancione di dotazione e facemmo la nostra sceneggiata (avevamo anche i razzi di segnalazione!). Iniziò nel gioco… e così prosegui, con innumerevoli stagioni di mare e sole tra Ponza, Palmarola e Zannone, in cui successe di tutto… (una sola volta in trasferta – a Palinuro – fuori dalle nostre isole). Ma tra le tante, la storia che voglio raccontare è quella dell’andata a Palmarola con amici, per un “campeggio selvaggio”… Ma lo stato d’animo, credo, era diverso… La nostra avventura non ebbe mai momenti di pensosità o di silenzio. Erano i giorni del sole: la vita era una mela da mordere, per divertirsi e ridere in compagnia, senza troppi pensieri…
Partenza dalla spiaggia di Chiaia di Luna, quasi al tramonto Solo che il gommone era piccolo e con quattro persone più i viveri (taniche d’acqua, pentole e via dicendo…perfino le bottiglie di pomodoro fornite dalle zie!) risultava stracarico. Il mare era una tavola, ma anche così viaggiavamo a pelo d’acqua: ricordo che continuando a fare i buffoni, sollevammo i bordini sul tubolare del gommone per non far entrare l’acqua. Partimmo di tardo, tardissimo pomeriggio – altra cosa da non fare – con discussioni infinite su chi avesse la colpa maggiore del ritardo… Tracce sul mare Comunque viaggio tranquillo e mare calmo che cominciò a muoversi solo appena superata ‘a porta ‘ranne, la classica via di entrata a Palmarola da Ponza (l’isola l’abbiamo circumnavigata sempre in senso orario, chissà perché…). Niente a che vedere con un’altra traversata da Palmarola a Ponza in motoscafo – abbiamo rievocato questa avventura e l’altra solo qualche settimana fa, tutti insieme – NdR – sul filo di una buriana di fine estate con minacciose cod’i zéfere in lontananza; in quell’occasione viaggiammo con maschera e pinne infilati, pronti, alla peggio, a buttarci in mare. Comunque, tra frizzi e lazzi arrivammo a Palmarola…
Il luogo del campeggio Dall’alto. Lo stacco delle due spiagge in una foto recente: il ‘nostro’ posto è diventato luogo di atterraggio per elicotteri! La spiaggia principale con i Piatti, vista dal largo L’altra spiaggia di Palmarola chiusa in fondo dalla Chiana ‘u viaggie Le giornate si svolgevano secondo le classiche e ben codificate regole di queste escursioni. Pesca tutto il tempo, subacquea e dal gommone: a sorci, prevalentemente. Il luogo classico della pesca ‘a sorci’: sottocosta, tra Tramontana e la Forcina, con fondale sabbioso La sera era dedicata alla preparazione della cena, unico pasto della giornata, ma prima c’era la sosta sulla spiaggia per il tramonto (altra ‘devozione’, e ‘must ’ locale). Eravamo funestati da un’aureola di zanzare che come santi ci incoronava la testa (…è possibile che le punture superassero la muta di 3 mm? E’ possibile!): rispondevamo con enormi focarazzi: di legna ce n’era in abbondanza e tanto comunque bisognava prepararci da mangiare… Per il resto, mare, cieli sconfinati, scherzi tra amici e tutto quello che rende una vacanza “indimenticabile”; anche se a distanza di anni se ne sono scordati tutti i particolari… Costa moonlight
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