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È questo che vogliamo per il nostro Faro?
Vedere dal vero è prendere atto, e vale più di mille ipotesi e chiacchiere su uno specifico argomento. Si tratta del Faro di Capo Spartivento in Sardegna trasformato – come si può vedere dalle immagini – in un resort di lusso. Nulla è detto, nell’articolo di “Ville & Casali” – riportato in file .pdf alla fine dell’articolo – sulle modalità del suo trasferimento dal Demanio al Privato, ma spulciando tra le cose pubblicate sul web apprendiamo da un articolo di Corriere-Economia del 16 maggio 2010, a firma di Mario Sensini, che il bene (che ricade nel territorio del comune di Domus de Maria) venne dato in concessione, sulla base di una gara d’asta, nei primi anni duemila, all’imprenditore sardo Alessio Raggio al modico canone di 2.800,00 euro mensili a condizione che venisse restaurato e valorizzato. Raggio vi spese una fortuna per renderlo bello ed accogliente così come è oggi e alla scadenza della concessione che, nel tempo, è stata più volte rinnovata, dovrà vedersela con il Comune di Domus de Maria diventato nel frattempo, in virtù della legge sul Federalismo demaniale proprietario del bene. Perché abbiamo ricostruito, seppure per sommi capi, la storia della “valorizzazione” del Faro di Capo Spartivento? Il progetto “Valore Paese” di cui abbiamo cominciato a leggere alcune cose dice, tra l’altro che “l’obiettivo (dell’iniziativa) è dare vita ad un nuovo modello di ricettività, rispettoso del paesaggio e in linea con le identità territoriali e con la salvaguardia dell’ecosistema ambientale…” S. Giovanni Sinis, Oristano: Il faro di Capo San Marco Qualche anno fa (2013) abbiamo riportato la critica di un film in cui si adombrava che i costi della location per le riprese fossero stati utilizzati per la ristrutturazione del faro (che faceva parte della storia stessa del film). Ci sembrò a suo tempo un suggerimento virtuoso da tenere in conto (leggi qui). Il faro di Capo San Marco restaurato Nei prossimi mesi sarà reso noto il bando per l’assegnazione in concessione dei primi undici fari messi a concorso; dalla lettura avremo modo di capire relative condizioni e termini e quale ruolo potranno avere le associazioni e gli enti aggreganti per proporre le loro iniziative. Riportiamo il link al Corriere della sera per le informazioni soprariportate File .pdf dell’articolo di “Ville & Casali” su Capo Spartivento: Ville & Casali. Una ristrutturazione dove i venti s’incontrano 1 commento per È questo che vogliamo per il nostro Faro?Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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“La storia” del faro di Capo Spartivento è solo minimamente comparabile a quella del nostro Faro/Faraglione della Guardia.
Se il faro di quel comune è stato trasformato in resort di lusso in un ambiente incontaminato, avrà dovuto avere i permessi necessari…
Per il Faro della Guardia – di cui conosciamo molto bene la storia e come stanno le cose – questo non sarebbe possibile, anche perché si trova in zona PAI, in area ‘Serbatoio Genetico’ (secondo il PRG del Comune di Ponza) ecc., ecc.
…E poi ci siamo NOI che non permetteremmo mai la snaturamento di quel luogo con strade, approdi-porticcioli, piscine, funivie ecc.