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Le teste tagliate dai romani

a cura di Sandro Russo

 

È stata attivata da qualche tempo una collaborazione (con condivisione di articoli) tra Ponzaracconta e il sito www.libernews.it [1] che ha già fornito qualche approfondimento su temi di comune interesse (leggi qui [2]).

Tra i vari e interessanti articoli del sito vorrei segnalarne uno, a firma Stefano Torossi, sulla Colonna Traiana. L’area intorno all’importante monumento – su via dei Fori Imperiali a Roma – ha ospitato (al tempo cui l’articolo di riferisce) l’esposizione “in orizzontale” dei bassorilievi rappresentati in verticale e ad andamento spirale sulla colonna stessa.

Colonna Traiana. Esposizione ai Fori [3]

L’interesse deriva, per associazione, dal recente articolo di Cristina Vanarelli su Palmyra e il patrimonio archeologico di Ponza (leggi qui [4])

 

Qui l’articolo in file .pdf allegato: Teste tagliate. Da Libernews.it [5]

Teste tagliate.1 [6]

Teste sulle picche.2 [7]

Teste tagliate.3 [8]

Riportiamo qui di seguito, le frasi conclusive dell’articolo in oggetto:

A proposito di civiltà romana, noi siamo ammirati della grandiosa perfezione architettonica di un edificio come il Colosseo, ma dobbiamo ricordare che quello era il luogo dove tutta la popolazione dell’urbe (come in tante altre città in cui esisteva un anfiteatro) si radunava per veder “ammazzare”. Animali da altri animali, animali da uomini, uomini da animali, uomini da altri uomini.

Il programma della festa era spesso uguale: tutti insieme appassionatamente, per assistere allo spettacolo della morte violenta.

Proprio mentre poeti come Virgilio e Ovidio, grandi avvocati come Cicerone, architetti come Apollodoro scrivevano poemi immortali, compilavano leggi valide ancor oggi, e costruivano il Pantheon.”

 

Google map del sito [9]
Qualche informazione ulteriore sulla colonna Traiana e l’esposizione menzionata nell’articolo, a seguito di una visita alla colonna di Traiano effettuata ieri, domenica 30 agosto (caldo tropicale e file di turisti!):

La colonna Traiana con lo sfondo della Chiesa del SS Nome di Maria [10]

La colonna Traiana sullo sfondo della Chiesa del SS. Nome di Maria

Colonna Traiana con dietro la Chiesa della Madonna di Loreto [11]

La colonna Traiana sullo sfondo della Chiesa della Madonna di Loreto

La colonna è definita del tipo “centenario” cioè era alta 100 piedi romani, pari a 29,78 metri: e se si include anche il piedistallo la colonna di Traiano è alta in totale 40,50 metri.

È il primo esempio di ‘colonna coclide’, ovvero contenente al suo interno una scala a chiocciola per salire sulla sua sommità. In cima era presente una statua in bronzo di Traiano (andata perduta nei secoli e/o utilizzata per altri fini), sostituita nel 1587, per iniziativa del papa Sisto V dalla statua bronzea di S. Pietro (v. foto qui sotto).

LA statua di S. Pietro alla sommità della colonna [12]

La colonna rappresenta il trionfo dell’imperatore Traiano (53-117 d.C) sui Daci, la popolazione che occupava l’odierna Romania (non a caso la fabbrica nazionale di automobili rumene si chiama Dacia).

Roma. Antico e moderno [13]

Roma: antico e moderno

***

La Mostra ‘orizzontale’ dei bassorilievi – da poco tempo rimossa dall’esposizione alla base della colonna Traiana – è stabilmente ospitata presso il Museo della Civiltà Romana all’EUR; deriva da calchi eseguiti sul primo getto delle matrici realizzate, tra il 1861 e il 1862 per volere di Napoleone III, dai formatori vaticani, messi a disposizione da Papa Pio IX.

“Il fregio, lungo 200 metri è istoriato, continuo e arrotolato a spirale lungo il fusto per 23 volte, come se fosse un rotolo di papiro, con 100-150 scene e circa 2500 figure, l’altezza del fregio cresce in proporzione all’altezza in modo da non dare una deformazione prospettica, va da 0,90 metri a 1,25 metri. I fregi raccontano la prima e la seconda campagna in Dacia di Traiano con al centro la figura allegorica della “Vittoria”, con scene salienti delle battaglie, scene di marcia, di costruzione degli accampamenti, con estrema minuzia nei dettagli, caratterizzati anche dalla descrizione dei luoghi; da scene con rocce, alberi, edifici, ponti, fortini, accampamenti. Per alludere al periodo temporale ci sono scene di mietitura del grano, per alludere all’estate, tutto è descritto in modo preciso e il più didascalico possibile. C’erano anche, oggi scomparsi, elementi in bronzo messi in mano ai personaggi, come spade e lance, che di solito non venivano scolpite. La figura di Traiano compare 59 volte ed è sottolineata dal convergere su di lui degli sguardi degli altri personaggi della scena, al centro del racconto c’è la “virtus”, il valore dell’esercito romano, cui non mancano scene violente come la tortura alle donne dei Daci, le esecuzioni, le teste mozze, la massa confusa dei Daci con le mani protese in atto di chiedere clemenza ai romani ” (notizie sintetizzate dal web).

Esposiz. Museo Civiltà Romana all'EUR [14]

Colonna Traiana. Part . della base [15]

Colonna Traiana, particolare delle base; sono visibili le aperture di areazione e luce per la scala interna

Gabbiano romano [16]

Un gabbiano che sicuramente è stato a Ponza e a Palmarola saluta i lettori di Ponzaracconta