





Ponza RaccontaPrima che il tempo cancelli le tracce, raccogliamo insieme la storia e la cultura di Ponza e dei Ponzesi. |
|||
Voci di IeriAutoriCerca nel SitoSiti d’InteresseMare e Letteratura. Trova tutti gli articoli nel menù: “Poesie, Racconti”Lontano da Ponza. Trova tutti gli articoli nel menù: “Storia”Calendario Storico |
Piante e frutti perduti, ritrovati, fantasticati (2). Il fico28 Agosto, 2015
Nun brindo a ’o melo… Nun brindo a ’o pero… Il nobile fico. Nei testi latini di agricoltura (Columella, Varrone, lo stesso Plinio) è nominata una tale varietà di fichi, da ritenere che i romani lo tenessero in gran conto. Al centro del foro cittadino c’era un fico detto Ficus ruminalis (da rumen, mammella) perché la tradizione voleva che alla sua ombra “Romolo e Remolo” succhiassero il latte della lupa che li allevò. Per secoli questo albero fu sostituito non appena seccava, perché la sua morte era ritenuta di cattivo auspicio per le sorti di Roma. Probabilmente questo albero era un caprifico. L’albero comunemente conosciuto come ‘fico’, tipico dei climi temperati e sub-tropicali, presenta due forme botaniche: il fico domestico (Ficus carica sativa) e il caprifico, o ‘fico delle capre’ (Ficus carica caprificus), entrambi della famiglia delle Moraceae. Il secondo nome ‘carica’ della nomenclatura originaria di Linneo si riferisce alla sua origine dalla ‘Caria’, regione dell’Asia Minore, non già al fatto di essere ‘carico’ di frutti. Il caprifico produce piccoli frutti poco appetibili, dalla consistenza decisamente stopposa; in questa varietà i fichi non riescono neanche ad arrivare a fine maturazione, poiché cadono sul terreno precocemente. Domanda da cento punti che nessuno si pone, ma che apparirà subito fondamentale: come sono i fiori del fico? Chi li ha mai visti? In verità i fiori ci sono, solo non sono visibili: si tratta di fiori molto piccoli collocati all’interno di quello che normalmente, ed erroneamente, definiamo frutto. Questa parte della pianta, che botanicamente prende il nome di “siconio”, può essere definita come un falso frutto, poiché in realtà non è altro che l’ingrossamento del ricettacolo. Gli antichi conoscevano questi aspetti dell’impollinazione del fico, almeno nei suoi risvolti pratici, infatti era usi appendere rametti di caprifico fioriti tra le fronde dei fichi a produzione domestica. L’insetto e la Blastophaga psenes, dell’ordine degli Imenotteri, come le api e le vespe, ma piccolo come un moscerino di 2 mm che compie una parte del suo ciclo vitale sul caprifico e va poi ad impollinare il fico domestico. Blastophaga psenes esemplare femmina (il maschio è ancora più piccolo): letteralmente mangiatrice di germi Quello che comunemente viene ritenuto il frutto del fico è in realtà una grossa infruttescenza carnosa. Nelle prime fasi dello sviluppo dell’abbozzo del fico (‘siconio’) attraverso la piccola apertura alla base (‘ostiolo’), avviene l’entrata degli imenotteri pronubi. I veri frutti si sviluppano all’interno dell’infiorescenza (che diventa perciò una infruttescenza), quindi matura i semi – numerosissimi granellini – che sono, dal punto di vista botanico, degli ‘acheni’. La polpa che circonda gli acheni è succulenta e dolce, e costituisce la parte commestibile. …Fico!? Fichissimo! Illustrazione e (parziale) didascalia dalla ‘Pomona’ di Gallesio. Altre spiegazioni sul caprifico nel testo La scheda del fico Trojano (dalla “Pomona” del Gallesio) Una curiosità botanica e un fico poco comune, il fico ‘fetifero’, portatore al suo interno dell’abbozzo di un altro frutto, che dà ragione della denominazione di ‘fico dall’osso’. Sempre dalla ‘Pomona’ di Giorgio Gallesio Varietà di fichi *** Il termine “fegato” Illustrazione di Claudia Ricci del concetto suddetto Esempio che io sappia unico di un equivoco etimologico che si è affermato tanto da dare ‘per traslato’ il nome ad un organo del corpo umano! *** Il fico nella tradizione, nella religione e nell’arte Era un fico, e non un melo, “l’albero della conoscenza del bene e del male” di cui parla la Bibbia. “Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre”: affresco (2.80 x 5.70 m) di Michelangelo, databile al 1510 circa; fa parte della decorazione della volta della Cappella Sistina, commissionata da Giulio II (cliccare per ingrandire) La tradizione mediterranea identificava l’Albero della Conoscenza appunto come una pianta di fico. In seguito, nelle varie rappresentazioni dell’arte e in alcune opere letterarie, l’albero, da fico è trasformato in un melo, a causa di un’errata traduzione del latino “malum”, che come aggettivo significa “male” ma come sostantivo prende il significato di “mela”.
Note Per quanto riguarda specificamente i fichi nella tradizione ponzese, sul sito: leggi qui e qui Per la prima puntata di questo articolo: leggi qui Tipologie e varietà: Le varietà di fichi . [Piante e frutti perduti, ritrovati, fantasticati. (2) – Continua] Appendice La foto del fico “scostumato”ponzese inviata da Sandro Vitiello 1 commento per Piante e frutti perduti, ritrovati, fantasticati (2). Il ficoDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
Voci di OggiContattiMeteoUltim’oraCommenti recenti
DibattitoAgenda |
|
Ponza Racconta © 2021 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone Inviaci un messaggio%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. OkNoPrivacy policy
|
Invio una foto del “fico scostumato” di casa mia a Ponza
Aggiunto alla fine dell’articolo base – NdR