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Epicrisi di domenica 23 agosto (33). E la nave va… con la speranza di un futuro migliore

di Vincenzo Di Fazio (Enzo)
E_la_nave_va [1]

 

Quante volte abbiamo sentito dire “A ferragosto se rompono i tiémp’”. A metà agosto, in concomitanza con la festa dell’Assunta, capita spesso che il tempo subisca un brusco cambiamento. Per quello che ricordo, se vado indietro negli anni, sono più le volte che il tempo è stato brutto che bello.
E quest’anno, dopo un lungo periodo di insolita calura, di cieli tersi senza nuvole e di mare piatto come l’olio, non ha fatto eccezione. Sulla nostra penisola da nord a sud è stato un succedersi di tempeste: diluvio in Calabria, trombe marine a Genova, nubifragio a Bologna, grandinate nel brindisino.
E Ponza, quantunque “isolata”, lontana dallo stivale, ha fatto, anche lei, la sua parte. Cosa sia successo sull’isola ce lo ricorda, nella maniera pittorica e contemplativa che lo distingue, Francesco De Luca con il suo 16 di agosto [2].
ponentata a Ponza [3]


A Ferragosto a Ponza non si sono rotti solo i tempi ma anche… il Quirino. Per l’ennesima volta… visto che ormai i fermi di questa nave (?) non sono una novità e si accompagnano spesso con un po’ di ironia.
Il Quirino, con le sue vicende, è stato il tema dominante della settimana. 
Ben quattro articoli gli hanno riservato attenzione: dal fermo nel porto di Formia il giorno di Ferragosto [4] con conseguente disagio per tanti malcapitati turisti, al simpatico Fin che la barca va [5]…” di Francesco Ferraiuolo che fa da contraltare all’esternazione del nostro sindaco che dal suo rifugio estivo si prende il merito della “silenziosa” azione portata avanti, mentre tutti “sbraitavano”, per indurre la Laziomar a sostituire (finalmente! diremmo noi) il Quirino con la nave gemella Filippo Lippi.

Quirino (Laziomar) AM
filippo_lippi___470_b [6]

Quando il gioco si fa duro [7]… i duri cominciano a giocare” questo il motto utilizzato, nella circostanza, da Vigorelli.
E del Quirino e dei collegamenti, come li prescrive il contratto di servizio che pare la Laziomar non stia rispettando, si doveva parlare, in aggiunta a quanto già previsto dall’ordine del giorno, nel consiglio comunale del 20. Ne aveva fatto richiesta la minoranza [8] con apposita lettera l’ 8 agosto. Ma il Consiglio Comunale del 20 fa registrare l’assenza del sindaco e l’argomento viene rimandato a data da stabilire. 

Assenza – riteniamo – giustificata quella del primo cittadino; ciò che non si giustifica è che materia così importante per la comunità ponzese non venga trattata dalla giunta. Difetto di conoscenza del contratto di servizio? Ci auguriamo di no. Pigrizia? Può darsi, visto il clima ancora vacanziero. Certamente è una conferma di come il sindaco accentri molto nelle proprie mani e dell’approssimazione con cui viene gestita la cosa pubblica, visto anche come sono andate le cose nel corso della seduta [9] e le tante inadempienze denunciate da Ferraiuolo. Una su tutte, che sicuramente non fa onore all’isola, è la circostanza che il Comune non ha presentato entro il 31 luglio il bilancio di previsione subendo, di conseguenza, l’apertura di una procedura di “infrazione amministrativa” da parte del Prefetto.

Quindi, con il Quirino, la politica si è riaffacciata tra le pagine di Ponzaracconta. 
E con “Ci sono chiacchiere e chiacchiere [10]” di Francesco Ferraiuolo. riappare anche il tema dell’acqua che non finisce mai di preoccuparci e di confonderci le idee. 
Tra leggi che prevedono l’acqua gratuita per gli abitanti delle isole, disposizioni regionali, organismi creati per l’occorrenza come l’ATO4, tra accordi firmati tra i tanti soggetti interessati, c’è di tutto e di più per uscirne con le idee confuse.
Vorremmo tanto che qualcuno ci spiegasse in maniera semplice come stanno le cose per capire, soprattutto, dove ci stanno portando i cambiamenti.

Transparent Question Mark in the Sky [11]
E di politica, quella che si barcamena tra la fantasia e la realtà, parla anche Giggino nel suo settimanale confronto con Sang’ e Rutunne [12] dove si discute di”governo ombra” e di assessorati alle “cazzate”.



E’ difficile, a questo punto, trovare, come mi è capitato di fare altre volte, un filo conduttore che possa portarmi agli altri argomenti trattati.
 Provo a parlarne considerando la settimana come un piccolo magazine (che presunzione!) ove trovano spazio l’antropologia, i viaggi, la poesia, la storia, la scienza e i racconti che hanno, comunque, a che fare con il mare e con la nostra isola.
Particolare interesse ha destato “Nemo propheta… in Ponza [13]” di Silverio Guarino. Tredici commenti ad un articolo non si vedevano da tempo, a dimostrare come l’argomento del “servilismo” ponzese nei confronti del “potentato” forestiero abbia toccato un nervo scoperto.
Purtroppo quasi tutti gli interventi hanno rincarato – pur ammettendo le dovute eccezioni – la dose; è venuto fuori il risentimento dei medici locali ma è mancato il dibattito volto a capire le motivazioni antropologiche di simili comportamenti e, soprattutto, non c’è stato nessun scatto d’orgoglio a propria difesa da parte del ponzese “incriminato”.

Belle e interessanti le pagine dedicate alle bellezze della nostra isola e ai viaggi.
La trasmissione di Linea Blu del 1° agosto dà l’opportunità a Giancarlo Giupponi di proporci, grazie alla sua bravura tecnica, estrapolate dalla puntata, le immagini dei fari da valorizzare [14] tra cui quella del faro della guardia; un servizio di Repubblica sulle scogliere più belle del mondo dà l’occasione a Sandro Russo di parlare, in maniera ironica ma acuta, di “dimenticanza [15]” e di proporci le inconfondibili immagini della spiaggia di Chiaia di luna e della cattedrale di Palmarola che, a buon diritto, potrebbero far compagnia alle pur “blasonate” scogliere della Normandia, della Scozia o dell’Irlanda.

Tramonto con faro della Guardia.1. Foto di Carlo  Ponzi [16]
Tramonto con faro della Guardia (foto di Carlo Ponzi)

la spiaggia di Chiaia di Luna [17]
la cattedrale di Palmarola [18]
Sempre Sandro ci propone una visita, fatta di emozioni e di meraviglie, al Tempio di Giove Anxur [19] sulla collina della vicina Terracina.

tempio-di-giove-anxur [20]

Mi dà lo spunto, Sandro, per dire che forse dovremo più spesso dare spazio, su queste pagine, ai viaggi possibili per i tanti nostri compaesani che vivono per parecchi mesi all’anno tra le città di Latina, Terracina, Formia, Gaeta ecc.
Molti di loro, forse, conosceranno tutto del sud-pontino ma è anche probabile che siano tanti a non essere mai stati all’Abbazia di Priverno-Fossanova, né ai giardini di Ninfa, né aver mai assistito alla spettacolare passione di Cristo di Maenza o al coinvolgente presepe vivente di Maranola.

Viaggiare avvicina e ci migliora.
Capiterà “di essere affascinati” – come scrive Claudio Magris nel suo libro “Infinito viaggiare” – da luoghi perché sembrano radicalmente diversi da quelli da cui proveniamo o di rimanere incantati da altri perché già la prima volta ci sembrano familiari.
E, poi, ci danno la possibilità di importare esempi virtuosi.

viaggio [21]
C’è, questa settimana sul sito, una pagina di storia di una Ponza che non c’è più e che magistralmente Rosanna recupera attraverso il lucido racconto di sua zia Adele, ultranovantenne. Ne escono fuori usanze ormai dimenticate e la ricostruzione del luogo del Cimitero dove una volta c’era ‘A cappella d’a Madunnella vecchia. [22]

E dal passato ci proiettiamo verso il futuro con la proposta di Adriano Madonna [23], noto biologo marino e nostro collaboratore, di realizzare un libro sulla vita marina di Ponza. Magari illustrato – perché no? – dagli acquerelli di Silverio Mazzella che tanto successo hanno riscosso nel corso della serata del 15 luglio [24] alla Torre dei Borbone. Un bell’esempio di come l’arte possa mettersi a disposizione della scienza.
Ponza, per la sua posizione geografica, è, come scrive Madonna, al centro del “fenomeno della Meridionalizzazione” che vuol dire livellamento delle temperature e, di conseguenza, incremento di specie non autoctone in questo mare.
Certo un’opera del genere comporta dei costi e sarebbe bello poterla condividere con le istituzioni e con degli sponsor. Qualche buona idea in proposito è già venuta da Silverio Guarino.

delfino [25]

Stavo cercando una ‘chiusa’ per questa “Epicrisi” quando ecco, nel tardo pomeriggio, la pubblicazione di un articolo di Cristina Vanarelli [26] che fa molto meditare.
Cristina, innamorata di Ponza come il padre pittore, frequentatore della nostra isola fin dagli anni ’60, parte da lontano… Ricorda il recente sacrificio, per mano dell’Isis, di Khaled al Asaad che ha dato la vita per amore della ‘sua’ Palmyra, l’antica città romana della Siria cui da archeologo ha dedicato il meglio dei propri anni, per ricordarci il degrado e l’incuria in cui versano i tanti siti archeologici sparsi per la penisola. E trova l’occasione, ritornando a Ponza, per stimolarci a profondere impegno, cura e risorse per i siti archeologici della nostra isola e intraprendere iniziative non solo per il loro recupero ma anche per diffonderne la conoscenza.
Un’idea, anche questa – come quella di Adriano Madonna – che proietta Ponza verso un futuro dove cultura e bellezze naturali possano combinarsi per renderla meta ambita non solo per i suoi colori e il suo mare ma anche per la sua storia.
Ponza - Murenaio [27]

Lavoriamoci, intorno a queste idee, e chissà che non ne vengano delle belle cose!

Ha scritto Paulo Coelho: “Il mondo è nella mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni

guardare al futuro [28]