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“Quando il gioco si fa duro…”

la Redazione
Filippo Lippi [1]

 

È facile fare il sindaco da Facebook.
Con un’esternazione da tale tribuna il nostro oggi tenta di presentare l’arrivo della Filippo Lippi – una nave presa a prestito, come avviene di prassi in situazioni simili – in sostituzione del Quirino, come una vittoria e un segno di buon operare dell’amministrazione.

In realtà l’aver taciuto fino ad oggi sulle tante inefficienze della Laziomar privata culminate nel fermo del Quirino proprio nei giorni intorno a ferragosto, con l’isola (per fortuna) colma di turisti, è stata una prova di cattiva amministrazione e di mancanza di capacità e lungimiranza amministrativa.
Non si fanno prima fuggire i buoi e poi si corre loro dietro: le porte si rinforzano prima.

A noi profani dall’occhio attento, più che un pronto interessamento da parte dei nostri amministratori, sembra che sia stato il precipitare della situazione con il Quirino ormai fermo ad aver costretto la Laziomar a cercare una sostituzione accettabile: di qui l’affitto della nave gemella Filippo Lippi. Ricordiamo che comunque la società ha un contratto da rispettare e rileviamo anche che la Laziomar privata questa estate ha offerto alla mobilità isolana non solo il traballante Quirino ma anche il poco marino catamarano da Anzio che è inaffidabile già con mare forza 3.

Perciò non una vittoria o un’azione mirata si tratta, ma di un colpevole silenzio durato mesi; comportamento forse obbligato perché dopo l’applauso alla Laziomar privata era difficile fare diversamente. All’epoca infatti rimanemmo allibiti: non si è mai visto un amministratore pubblico elogiare senza riserve la nuova gestione di un servizio, senza alcun confronto e senza mai fare marcia indietro nonostante i numerosi disservizi protrattisi nel tempo!

Tante persone – probabilmente almeno un migliaio (oltre alle ripercussioni su tutta la mobilità isolana) – hanno subito notevoli disagi con aggravi di costi, ritardi, informazioni incerte dopo file interminabili e piene di tensione.
Questi episodi sono una pessima carta da giocare per l’immagine di una comunità che vive dell’economia di una sessantina di giorni,

Non dimentichiamo neanche che, come pubblicato il 16 agosto da h24 notizie [2], associazioni turistiche, commercianti, albergatori hanno allertato il prefetto. È probabile che sia stato più l’intervento del prefetto che non quello dei sindaci associati a smuovere la situazione.

Cosa succederà adesso staremo a vedere; ci auguriamo solo che non debba essere la Regione Lazio (cioè ancora una volta noi cittadini) a dover tirare fuori il milione di euro per le riparazioni del Quirino, di cui viene fatto cenno.

 Animal House [3]

Immagine in alto nell’articolo: La Passenger/Ro-Ro Cargo Ship Filippo Lippi, della Siremar; data di costruzione 1990 (Quirino 1979; Tetide 1989)

Immagine di copertina: locandina del film Animal House, di John Landis, commedia americana sbracata degli anni ’70 con John Belushi, da cui è tratta la famosa citazione “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”

 

L’articolo su Latina Oggi: Odissea Quirino. Latina Oggi del 19 agosto 2015 [4]

 

Appendice del 21 agosto 2015
Su Latina Oggi di ieri 20 agosto è stata pubblicata integralmente – comunicato?  ‘velina’? – l’esternazione del Sindaco Vigorelli su Fb del 18 agosto 2015  (h 22,59), dal titolo “I Sindaci e Laziomar”. Nell’articolo in file .pdfLT OGGI 20.08.2015. In arrivo il traghetto che sostituirà il Quirino [5]

Peccato che le sue affermazioni, anche alla luce delle confutazioni contenute nel presente articolo “Quando il gioco si fa duro”  e nel successivo di Franco Ferraiuolo appaiano a soli tre giorni di distanza, datate e velleitarie, stigmatizzate dalla sorniona ironia di Ferraiuolo (leggi qui [6]): “Non ci eravamo accorti che in tutto questo tempo una persona lavorava “con mente fredda” e “in operoso silenzio” per far rispettare il contratto di servizio”!