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Dall’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. George Gray

proposta da Laura Viti
boatwithafurledsail1 [1]

 

George Gray

Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre alla follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio –
è una barca che anela al mare eppure lo teme.

Cemetery [2]


64. George Gray

I have studied many times
The marble which was chiseled for me –
A boat with a furled sail at rest in a harbor.
In truth it pictures not my destination
But my life.
For love was offered me and I shrank from its disillusionment;
Sorrow knocked at my door, but I was afraid;
Ambition called to me, but I dreaded the chances.
Yet all the while I hungered for meaning in my life.
And now I know that we must lift the sail
And catch the winds of destiny
Wherever they drive the boat.
To put meaning in one’s life may end in madness,
But life without meaning is the torture
Of restlessness and vague desire –
It is a boat longing for the sea and yet afraid.

 

US stamp Edgar Lee Masters [3]

Edgar Lee Masters, nacque a Garnett  (Kansas) il 23 agosto 1869.
Compiuti gli studi iniziò la carriera di avvocato nel 1891. Abbandonò l’avvocatura  nel 1920 dedicandosi completamente alla letteratura. Morì il 5 marzo 1950 in un convalescenziario di Melrose Park (Pennsylvania).

L’Antologia di Spoon River (Spoon River Anthology) è una raccolta di poesie che il poeta statunitense Edgar Lee Masters pubblicò tra il 1914 e il 1915 sul Mirror di St. Louis. È  una raccolta di poesie – l’Autore definì questo libro “qualcosa di meno della poesia e di più della prosa” – dove la realtà è vista sotto l’aspetto del ricordo. Ogni poesia racconta, in forma di epitaffio, la vita di una delle persone sepolte nel cimitero di un immaginario paesino statunitense. Il loro tono è sempre ‘narrativo’, mai ‘declamatorio’ e la voce dei protagonisti è sfumata, priva di un vero rimpianto per il passato che non c’è più; i personaggi di E. L. Masters, essendo morti, non hanno più niente da perdere e quindi possono “raccontare” la loro vita con assoluta sincerità.

La prima edizione italiana porta la data del 9 marzo 1943. È stata tradotta da Fernanda Pivano che racconta: “Ero una ragazza quando ho letto per la prima volta Spoon River: me l’aveva portata Cesare Pavese, una mattina che gli avevo chiesto che differenza c’è tra la letteratura americana e quella inglese”».
Quasi per conoscere meglio i personaggi, la Pivano iniziò a tradurre in italiano le poesie senza dirlo a Pavese: temeva che la prendesse in giro. Ma un giorno quest’ultimo scoprì in un cassetto il manoscritto e convinse Einaudi a pubblicarlo. Incredibilmente riuscì a evitare la censura del Ministero della Cultura Popolare (Min Col Pop) cambiando il titolo in “Antologia di S. River” e spacciandolo per una raccolta di pensieri di un quanto mai improbabile San River.
La Pivano, tuttavia, pagò questa sua traduzione con il carcere; a tal proposito ha dichiarato: “Era superproibito quel libro in Italia. Parlava della pace, contro la guerra, contro il capitalismo, contro in generale tutta la carica del convenzionalismo. Era tutto quello che il governo non ci permetteva di pensare […], e mi hanno messo in prigione e sono molto contenta di averlo fatto” (sintetizzato da Wikipedia – Ibidem].


L’album di Fabrizio De André
 “Non al denaro non all’amore né al cielo”, liberamente tratto dall’Antologia di Spoon River, è del 1971 e include nove poesie/personaggi della raccolta di E.D. Masters [Testi sono di Fabrizio De André e Giuseppe Bentivoglio; musiche di Fabrizio De André e Nicola Piovani; arrangiamenti e direzione d’orchestra di Nicola Piovani].

FDA. Non al denaro non.. [4]


La metafora marinara
della vita come un battello è stata ripresa da molti poeti e scrittori. Sul sito leggi e ascolta qui [5] la proposizione della bella chanson di Jacques Brel: “Je connais des bateaux”

Barche-abbandonate [6]

Immagine di copertina: dipinto del pittore americano Oscar Anderson (1873-1953)