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16 agosto

di Francesco De Luca
Castelli di carte sulla sabbia [1]

 

Sembra già lontanissima la calura che il sole cocente alimentava imperturbabile soltanto due giorni fa. Quando i condizionatori giravano a manetta per permettere, nel chiuso della camera da letto, di prendere sonno.

Soltanto due giorni fa e il mare lungo le coste ribolliva per i motoscafi in transito. Chi a visitare le grotte, chi ad ascoltare i commenti delle guide mentre sulla barca ci si accingeva a trascorrere una giornata di “tutto mare “. Gli aliscafi suonavano agli irriducibili diportisti, incuranti che nel porto occorre una guida più attenta, e le navi di linea si mostravano più imperiose proprio per ottenere per l’ingresso in porto una considerazione maggiore. E sui moli il via vai dei turisti in arrivo si confondeva con quelli in fila per la partenza. C’ era un turbinio di traffico, di persone, di richieste, di offerte. Soltanto due giorni fa.

E ieri? La contrada di Le Forna era animata da una febbre in parte alimentata dalla ricorrenza cadente nel mezzo del mese estivo per eccellenza, e in parte da una tradizione che ancora muove gli animi e le volontà. Dei Fornesi. Perché ‘a Madonna ‘i miezz’ austo è una festa loro. Passano gli anni ed essa permane come festa di quella gente, di quel rione. Tutto si spiega e si intona con l’ambiente che ne coltiva la memoria. Quanti anziani in chiesa, soltanto anziani. In sintonia con le campane, anch’esse vacillanti nei suoni, talvolta cadenti. Era ieri, soltanto ieri.

Oggi la temperatura è più fresca, il nuvolame tiene lontano dal mare, la pioggia frena l’entusiasmo agostano.

Sarà vero? Durerà? I responsi meteorologici assicurano che dopo questa breve parentesi agosto si riprenderà il possesso del sole e del tempo bello, per conchiudere un’estate di eccezionale caldo.

E già questo parlare indulge ad una malinconica perdita, ad un accennato sospiro. Perché? Perché siamo animali nutriti di casualità. Ci afferriamo a quanto cade sotto i nostri sensi illudendoci di innalzarvi certezze.

Aleatoria è l’esistenza, certa è la casualità.

Due giorni fa… ieri … domani..?

Domani si vedrà.