Dall’inesauribile archivio di Tonino Esposito continuano a venir fuori pezzi d’epoca, ciascuno connotato da una sua storia puntualmente registrata… La Redazione
Le parole di questa canzone le ebbi tanti anni fa, penso nel ’53 – ’54, da un amico di cui non ricordo più il nome (forse Silverio o Salvatore), figlio di Fabrizio sopra Giancos che ha un fratello chiamato Domenico; entrambi poi emigrati in America.
Mi diede questo foglietto con la fotografia della Ravia con sotto scritto: “Canzone a Ponza di Salvatore Mazzella”.
L’ho tenuta conservata per qualche anno; di tanto in tanto mi rileggevo la musica scritta da un americano che evidentemente, non conoscendo Ponza, l’aveva arrangiata in un allegro tempo di 6/8 cioè praticamente come una tarantella.
Mi andavo convincendo che per quelle belle e sentite parole occorreva una melodia diversa, con un ritmo riposante e avvolgente, come di una beguine moderata.
Ed ecco che piano piano venne fuori questa melodia con le parole di Salvatore Mazzella, zio di questo mio amico ponzese (Silverio) – emigrato poi in America, come ho ricordato – e qualche anno prima degli anni ’60 scrissi la musica.
La feci conoscere ad alcuni amici, come Silverio Anello, Franco ’i Piccino buonanima, anch’essi emigrati in America negli anni successivi; dopo di che pure io dovetti andare a Milano… Quindi la feci ascoltare anche ad Antonio De Luca che scherzosamente chiamavamo Antonio ’i sciascione per la sua mole e soprattutto per la sua bonarietà.
Negli ultimi tempi ho cercato di migliorarne l’impostazione facendone una partitura anche per Banda, in omaggio a Ponza, cosicché questa canzone che ora presento con una voce di ultrasettantenne, vuole essere un omaggio al mio paese e a tutti i miei paesani.
Per quanto riguarda il dialetto e altro, tante volte sono stato tentato di correggerla ma poi ho lasciato perdere e ho voluto proporre il testo originale: una testimonianza di cosa e come si scriveva dall’America su Ponza… [sono stati fatti solo minimi adattamenti alle modalità di scrittura del dialetto, come da anni viene proposto sul sito – NdR].
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Ascolta dal file mp3 e segui le parole:
Canzone a Ponza
È d’oro Ponza quann’ spont’ ’o sole e a’ sera è ’nu brillante sott’a luna canta Frontone Forna e Palmarola che assai cchiù bella nun ce sta nisciuna. ’E piscature pescano pe’ chistu mare blu cca è tutto ’nu ’ncantesimo cca nun se more chiù.
Ponza tu nun si’ ’u Duomo ’i Milano e nemmeno ’u Colosseo Ponza che ne fai l’arco ’e Troiano D’o stivale ’na gran città si’ cullana ’e perle rare ca nasciste ’mmiezz’ ’o mare paravise d’i ’nnammurate calamita d’u furastiere.
Isola ’i Ponza coppie ’e ’nnammurate p’a spiaggia ’e Giancos e Sant’Antuono a core a core sonnano abbracciate tutt’a felicità tutta’a passione Cielo e ciardine addorano d’arance e rose thea nenna ’nt’a varca a connola s’addorme ’mbraccia a mme.
Ponza che ne fai l’arco ’e Troiano ’o stivale ’na gran città si’ cullana ’e perle rare ca nasciste ’mmiezz’ ’o mare paravise d’i ’nnammurate calamita d’o furastiere.
Ponza, chi ce vene ’n’ora sola Se ne ’ncanta e nun parte cchiù… mai cchiù Ponza… Paravise ’e giuventù!
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L’immagine del 45 giri inviata da Isidoro Feola [leggi il suo commento a seguire]
Grande Tonino!
Allego la foto del disco a 45 giri che mi è stata inviato, qualche anno fa, da mio cugino Aldo Di Giovanni da San Diego, California [in fondo all’articolo di base – NdR].
La versione originale cantata da Luciano Doria è ad un ritmo più veloce e ricorda molto le canzoni napoletane degli anni ’40.
Negli Stati Uniti il disco si trovava in tutte le case dei ponzesi, e lo vendevano tutti i negozi del Bronx (anche quelli di frutta e verdura).
Qualche copia era inviata nei “pacchi” che venivano spediti a Ponza.
L’iniziativa di fare delle canzoni dedicate a Ponza fu presa al club di San Silverio e portata poi avanti, per quel che ne so, da Silverio Iodice, Fabrizio Mazzella, Ercito Mazzella, Salvatore Mazzella (anche autore dei testi), Domenico Mazzella, Peppe “u ‘uaglione”, e tanti altri.
I figli di Fabrizio sono Domenico e Salvatore.
Se la trovo (e riesco a trasformarla in file mp3) invierò la versione originale.
Ancora tante grazie a Tonino.
Bravo Tonino, e grazie a Isidoro che speriamo riesca a farci ascoltare presto la versione originale di questa “Canzone a Ponza”. Del 45 giri mi incuriosisce l’etichetta, Danny. Per caso il disco potrebbe essere stato prodotto all’epoca da Aniello D’Arco, che se non sbaglio si faceva chiamare Danny? Di lui non ricordo molto ma so che quando era a Ponza “viveva” al Welcome’s Bar con la bella moglie, sempre molto elegante, di cui però non ricordo il nome. So che era una persona facoltosa, perché non quindi anche un mecenate? Era legatissimo a Ernesto e Luciana Prudente, tant’è che Denny si chiama così proprio in omaggio a lui. Ho volato troppo con la fantasia? Un pensiero affettuoso a tutti i nostri ricordi, cari e belli.
Aniello (Denny) D’Arco era il pro-zio di mia moglie Anna Maria. Quando veniva a Ponza, abitava a Chiaia di Luna, in casa di Luigi Migliaccio, suo cognato, assieme a noi. E’ stato il nostro testimone di nozze insieme alla moglie Carmela. Si faceva carico delle necessità dei ponzesi in difficoltà economiche. In suo ricordo è rimasta la cappella che ha dedicato ai suoi genitori nel cimitero di Ponza. Suo unico figlio è Antonio D’Arco che abita in America.
Ho letto il commento di Isidoro Feola ed i successivi; ringrazio tutti per l’attenzione.
Grazie per avermi fatto conoscere un po’ di più della storia di quella canzone che per me era solo un foglietto con su scritto “Canzone a Ponza”, che mi diede un amico (Salvatore) tanti anni fa, una volta che eravamo a ripetizione dal maestro Totonno Scotti, avendo saputo che avevo iniziato a suonare nella banda di Ponza. Negli anni successivi la sentii meglio, con un arrangiamento molto veloce, tipo tarantella non proprio napoletana; così pensai di cambiarla.
Non sapevo neanche di Aniello (Denny) D’Arco. Quante notizie nascoste in una semplice canzone!
Grazie anche a Isidoro per avermi chiamato ‘Grande Tonino’: spero non sia solo per la stazza.
Alle prossime
Tonino
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Grande Tonino!
Allego la foto del disco a 45 giri che mi è stata inviato, qualche anno fa, da mio cugino Aldo Di Giovanni da San Diego, California [in fondo all’articolo di base – NdR].
La versione originale cantata da Luciano Doria è ad un ritmo più veloce e ricorda molto le canzoni napoletane degli anni ’40.
Negli Stati Uniti il disco si trovava in tutte le case dei ponzesi, e lo vendevano tutti i negozi del Bronx (anche quelli di frutta e verdura).
Qualche copia era inviata nei “pacchi” che venivano spediti a Ponza.
L’iniziativa di fare delle canzoni dedicate a Ponza fu presa al club di San Silverio e portata poi avanti, per quel che ne so, da Silverio Iodice, Fabrizio Mazzella, Ercito Mazzella, Salvatore Mazzella (anche autore dei testi), Domenico Mazzella, Peppe “u ‘uaglione”, e tanti altri.
I figli di Fabrizio sono Domenico e Salvatore.
Se la trovo (e riesco a trasformarla in file mp3) invierò la versione originale.
Ancora tante grazie a Tonino.
Bravo Tonino, e grazie a Isidoro che speriamo riesca a farci ascoltare presto la versione originale di questa “Canzone a Ponza”. Del 45 giri mi incuriosisce l’etichetta, Danny. Per caso il disco potrebbe essere stato prodotto all’epoca da Aniello D’Arco, che se non sbaglio si faceva chiamare Danny? Di lui non ricordo molto ma so che quando era a Ponza “viveva” al Welcome’s Bar con la bella moglie, sempre molto elegante, di cui però non ricordo il nome. So che era una persona facoltosa, perché non quindi anche un mecenate? Era legatissimo a Ernesto e Luciana Prudente, tant’è che Denny si chiama così proprio in omaggio a lui. Ho volato troppo con la fantasia? Un pensiero affettuoso a tutti i nostri ricordi, cari e belli.
Aniello (Denny) D’Arco era il pro-zio di mia moglie Anna Maria. Quando veniva a Ponza, abitava a Chiaia di Luna, in casa di Luigi Migliaccio, suo cognato, assieme a noi. E’ stato il nostro testimone di nozze insieme alla moglie Carmela. Si faceva carico delle necessità dei ponzesi in difficoltà economiche. In suo ricordo è rimasta la cappella che ha dedicato ai suoi genitori nel cimitero di Ponza. Suo unico figlio è Antonio D’Arco che abita in America.
https://www.youtube.com/watch?v=YSN4NCCIZ8s qui c’è l’originale…
https://www.youtube.com/watch?v=7XIrXL1K9tA E questa è Punzesella….
Ho letto il commento di Isidoro Feola ed i successivi; ringrazio tutti per l’attenzione.
Grazie per avermi fatto conoscere un po’ di più della storia di quella canzone che per me era solo un foglietto con su scritto “Canzone a Ponza”, che mi diede un amico (Salvatore) tanti anni fa, una volta che eravamo a ripetizione dal maestro Totonno Scotti, avendo saputo che avevo iniziato a suonare nella banda di Ponza. Negli anni successivi la sentii meglio, con un arrangiamento molto veloce, tipo tarantella non proprio napoletana; così pensai di cambiarla.
Non sapevo neanche di Aniello (Denny) D’Arco. Quante notizie nascoste in una semplice canzone!
Grazie anche a Isidoro per avermi chiamato ‘Grande Tonino’: spero non sia solo per la stazza.
Alle prossime
Tonino