Ambiente e Natura

Luigi Mazzella, un incontro casuale

di Vincenzo (Enzo) Di Fazio

Luigi Mazzella al fieno

 

Non conoscevo Luigi non avendo mai partecipato alle vendemmie del Fieno.  La mia zona di frequentazione fin quando mi sono interessato di vendemmie, praticamente fino intorno ai vent’anni, è stata sempre la Guardia e i terreni limitrofi. E’ lì che avevano le vigne i miei nonni e diversi miei zii.

Ho incontrato, però, casualmente Luigi in occasione di un percorso che mi ero imposto di fare: raggiungere il Monte Guardia prendendo il sentiero che da Chiaia di Luna arriva in cima attraverso il fieno ed i Guarini. Era l’aprile del 2006. Lo salutai e, secondo il modo tipico di salutare del mondo contadino, mi rispose “Bongiorno e salute”.
Apparve subito cordiale ma essenziale e restio a farsi fotografare.
Per stemperare l’apparente diffidenza gli dissi che ero di Ponza e ne derivò il classico: “…ma a chi appartiene?” e poco dopo,  capito chi ero:  “A nu punzese non se po’ dicere ‘i no”.
Gli chiesi, così, di girarsi con le spalle a Palmarola e a punta Capobianco in modo da contestualizzare la foto.
Gli dissi, sorridendo,  che invidiavo l’abbronzatura del suo volto e lui, serio, mi rispose che forse dipendeva dal fatto che la sua vita la viveva all’aria aperta, nei campi tra le vigne, cominciando il mattino all’alba e finendo la sera al tramonto.

Mi fa piacere integrare il ricordo di Sandro e degli altri amici con questa foto che ritrae Luigi nel luogo che probabilmente ha amato  più di ogni altra cosa.

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