Ambiente e Natura

Addio a Luigi Mazzella

di Sandro Russo
Luigi Mazzella

 

Abbiamo appena appreso della scomparsa di Luigino Mazzella  – Luiggi ‘u Niro – personaggio mitico del Fieno, uno degli ultimi ‘grandi vecchi’ che mantenevano la gloriosa tradizione delle vigne in quel difficile avamposto.

Personaggio ‘unico’, difficile da spiegare a chi non lo conosceva, dotato di uno spirito acuto e corrosivo, gran compagnone eppure schivo e solitario. Sicuramente scriveremo e leggeremo altre cose di lui nei prossimi giorni…
Al momento prevalgono solo il dolore e un senso di perdita per una Ponza di cui stiamo perdendo i pezzi, i personaggi più significativi.

Addio Luigino, ti sia lieve la salita e anche la discesa.

5 Comments

5 Comments

  1. Rosanna Conte

    10 Agosto 2015 at 11:28

    La figura di Luiggi ‘u Niro si sovrappone all’immagine del Fieno. Era questo tutto il suo mondo dal momento che aveva scelto di vivere tra la casa di Chiaia di Luna e le pendici del regno del vino.
    Poco propenso ad uscire dal perimetro che si era tracciato, non accettava nemmeno gli inviti a pranzo nelle feste comandate. Solo raramente si vedeva in paese e, di sicuro, per necessità, come acquistare qualcosa da Irio. In quel caso gli faceva piacere trattenersi con lui sulla panchina a Sant’Antonio.
    Piuttosto schivo, donava il suo spirito acuto a coloro con cui divideva l’amore, il piacere e la fatica che il Fieno richiede oggi come una volta.
    L’abbiamo ritrovato di recente nel racconto sulle cave alle pendici della Guardia che ci ha regalato Domenico Musco: per andare al Fieno non aveva mai smesso di utilizzare l’antico sentiero che parte da Chiaia di luna e che non è più facilmente percorribile, ma lui ne conosceva gli anfratti e gli appigli necessari ad attraversare i posti difficili.

  2. Lino Pagano

    10 Agosto 2015 at 17:27

    Che brutta giornata, aprendo la posta ho trovato un messaggio dove mi si diceva che un altro pezzo di quelli di altri tempi ci aveva lasciati. Luigi u nire, cosa si può dire se uno della famiglia è morto? E sì, è proprio uno della famiglia che se n’è andato.
    Abbiamo passato dei gran bei tempi insieme, io bambino lui giovanotto, la cricca di Chiaia di Luna. Lucia che mi aveva informato che era uscito dall’ospedale e che si stava riprendendo.
    Addio Luigi che Dio ti abbia in gloria con Lui. Che tu possa riposare in pace.

  3. polina ambrosino

    10 Agosto 2015 at 22:44

    Cosa sarebbe Ponza senza uomini così propriamente indigeni, così veri, che hanno portato sulla pelle il vento e il sale della loro isola, l’odore di terra e di vino… Uomini di una forza interiore nemmeno spiegabile oggi; tutta la vita fatta di fatica, sforzi e sudore: quotidianamente, eroicamente. Senza piangersi addosso, con l’ironia di chi è intelligente, con l’umiltà di chi è grande. Quasi invisibile ai più, sconosciuto ai ponzesi di oggi tutti presi dal turismo e dalla confusione, Luigi merita di essere ricordato insieme ad altri come lui perchè ha reso Ponza migliore con le sue mani, con il suo lavoro, con il religioso silenzio in cui ha vissuto ed è andato via.
    Caro Luigino, saluta tutti lassù e buona vendemmia!

  4. Antonio Capone

    11 Agosto 2015 at 10:59

    Ho avuto modo di parlare solo 15 minuti con Luigi ma quei pochi momenti li ricordo perfettamente e mi hanno fatto capire il vero senso del modo di dire “gli uomini di una volta”.
    Circa 5-6 anni fa (avevo poco più di 25 anni) tornavo dai Guarini com mio padre dopo la vendemmia. Lo incontrammo vicino casa sua dalle parti di Chiaia di Luna. Mio padre mi presentó, lui mi squadró da capo a piedi e disse “tu si’ ‘nu ver’ Capone, sicc’ e nir”.
    Modi di parlare di altri tempi, diretti e sinceri, che tramettevano il vero significato delle cose.

  5. Tonino Esposito

    11 Agosto 2015 at 16:43

    Con Luigi ‘u nir’ ci conoscevamo da tanti anni… era anche il cognato di una mia zia Anna Califano maritata con il fratello Silverio Mazzella.
    Di Luigi ricordo le lunghe chiacchierate che facevamo giù la spiaggia di Chiaia di Luna, sotto la montagna, in attesa “d’a stracquata ‘i tuotane” insieme a Guidino suo nipote figlio di una sua sorella che viveva in un paesino vicino Firenze e d’estate veniva a Ponza in villeggiatura, quando Ponza era vivibile. Con Luigi ricordo ancora le tante andate al Fieno avanti e indietro durante la vendemmia.
    Troppi ricordi ci sono di Luigi come d’altronde per chiunque l’abbia conosciuto. Come a Ponza è finita la spiaggia di Chiaia di Luna, cosi è partito per sempre Luigi suo grande e assiduo frequentatore.

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