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L’Europa riparta da Ventotene

segnalato dalla Redazione
Convegno Vent. Foto LT Oggi [1]

 

Riprendiamo integralmente da Latina Oggi del 26 luglio 2015

 

Sul sito, sul Convegno di Ventotene: leggi qui [2]

Le parole di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, nel corso dell’evento organizzato sull’isola: “L’Italia si sta scavando la fossa. I nostri giovani se ne vanno, la risposta non sono i sussidi ma creare posti di lavoro”
Immagine di copertina: Susanna Camusso al convegno della Cgil organizzato a Ventotene. Con Anselmo Briganti della Cgil e Massimo D’Alema
L’iniziativa promossa dalla segreteria Cgil di Latina e Frosinone per parlare di Ue

La giornata
Quale scenario migliore per parlare di Europa se non Ventotene.
L’isola del Manifesto che di fatto ha gettato le basi per l’Unione europea è stata la location dell’appuntamento organizzato dalle segreteria Cgil di Latina e Frosinone questo fine settimana, evento al quale ha preso parte anche il leader nazionale del sindacato, Susanna Camusso.
La Cgil ha rilanciato da Ventotene un’idea di Europa basata sui valori della solidarietà, della sussidiarietà, della coesione e del benessere sociale. All’iniziativa hanno partecipato: il sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso, Danilo Barbi, segretario confederale Cgil, Anselmo Briganti, segretario generale della Cgil Frosinone Latina, Carlo Buttaroni, presidente Tecnè, Massimo D’Alema, presidente Fondazione Italianieuropei, Claudio Di Berardino, segretario generale Cgil Roma e Lazio, Francesco Giasi, vicepresidente Fondazione Istituto Gramsci e Luca Vicentini, segretario generale aggiunto Ces/Etuc, e il segretario generale della Cgil Susanna Camusso che ha concluso i lavori.

Per la Cgil, è ormai impellente una svolta della politica economica per favorire la crescita, la giustizia sociale, la partecipazione democratica e una maggior integrazione politica tra i Paesi del vecchio continente, tutto questo è realizzabile, spiega il sindacato di Corso d’Italia “solo abbandonando le politiche di austerità”.
Cala la fiducia degli italiani nelle istituzioni europee (Parlamento europeo, Commissione europea, Consiglio dell’unione europea) ad esclusione della BCE, ma è salda la convinzione che il nostro Paese deve restare nella Ue, mantenendo l’euro. Questo in sintesi è quanto rilevato dall’Istituto Tecnè nella ricerca ‘Gli italiani e l’Europa’ commissionata dalla Cgil e presentata quest’oggi nel corso dell’iniziativa.
L’Europa evoca un’immagine negativa per il 55% degli italiani, in controtendenza i giovani (18-29 anni), con una fiducia del 65%. Diminuisce la fiducia degli italiani anche nelle istituzioni nazionali (13%), regionali (19%), locali (32,6%).

«L’Europa sta vivendo la più grande crisi politica dal dopoguerra, ma sono in pochi ad affrontare questo tema – ha detto Susanna Camusso nel suo intervento – Siamo nel mezzo di una crisi che è soprattutto di leadership e di pensiero. Non vedo nei soggetti che decidono l’idea di quello che fanno e la sensazione che si ha è che il contingente sia l’unica misura per le politiche che si stanno attuando. Ma – se parliamo di Europa – continua – parliamo di politica. E noi abbiamo uno straordinario bisogno di politica, ispirata ai principi del socialismo europeo. Fino ad oggi non abbiamo visto segnali di cambiamento. Il nostro presidente del consiglio Renzi, subito dopo che il consiglio europeo si era pronunciato sul caso Grecia, ha sostenuto la necessità che l’Europa dovesse cambiare. Nel giro di una settimana, parlando della legge di stabilità, ha però ridimensionato di molto questo suo pensiero, accontentandosi di un po’ più di flessibilità sul deficit. Non è così che si cambia l’Europa. Siamo in un Paese che si sta scavando la fossa – dice ancora Camusso – I nostri giovani se ne vanno. La risposta non è nei sussidi, è nella creazione di lavoro. I giovani se ne vanno per crearsi un futuro, un progetto di vita. Ridurre le tasse non basta, serve una politica redistributiva. Bisogna fare politica anche rispetto al debito. Ed è un messaggio che vogliamo lanciare qui da Ventotene. Occorre fare una conferenza europea sul debito e vorremmo che l’Itala ne fosse promotrice. Siamo venuti qui a Ventotene perché siamo convinti che politica sociale e mondo del lavoro facciamo parte di un concetto chiamato pace. Se si fa la guerra al lavoro si costruiscono le condizioni per nuovi conflitti, e i conflitti – conclude Camusso – portano sempre a un peggioramento delle condizioni dei soggetti più deboli».

A margine dell’appuntamento, Susanna Camusso s’è intrattenuta con le autorità locali, col sindaco Assenso e ha confessato di essere arrivata «un giorno prima qui sull’isola, per godermi un po’ di mare assieme a mia figlia. Mi sono trovata molto bene, è un posto meraviglioso». [T.O. – da Latina Oggi del 26 luglio 2015]

La frecciata al Governo Renzi:
«Ridurre le tasse non basta; bisogna fare anche una politica rispetto al debito, una politica redistributiva»

 

Immagine di copertina: Susanna Camusso al convegno della Cgil organizzato a Ventotene. Con Anselmo Briganti della Cgil e Massimo D’Alema

Il Manifesto di Ventotene [3]