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Come ci vedono: “L’isola di Ponza, un’oasi di bellezza ed ospitalità”

segnalato da Giuseppe Mazzella
Cala Feola. Piscine naturali [1]

 

Da International Post – Settimanale di economia, cultura, attualità e spettacolo (ediz. del 2 giugno 2015) – Anno 6 numero 19

 

L’isola di Ponza, un’oasi di bellezza ed ospitalità
La perfetta cornice per lasciarsi incantare e vivere una piacevole emozione

di Laura Olimpia Sani

Ponza, la maggiore delle isole ponziane, insieme a Palmarola, Zannone, Gavi Ventotene e S. Stefano è facilmente raggiungibile sia con il traghetto da Formia o con l’aliscafo da Anzio.
L’ingresso di Ponza è rappresentato dal piccolo porto di forma semicircolare di architettura borbonica, realizzata con strutture portuali di epoca romana, circondato dal pittoresco villaggio costituito da case color pastello.

Isola incantata, di origine vulcanica con le sue calette, splendidi faraglioni e mare cristallino costituisce una delle località più belle del mediterraneo. La sua posizione al centro del Tirreno è stata strategica fin dall’antichità sia per gli approvvigionamenti per le colonie greche, che come luogo d’esilio per i romani.
Le opere di maggior pregio di epoca romana sono il tunnel che conduce alla spiaggia di Chiaia di Luna e le necropoli.
Dopo la caduta dell’impero romano Ponza e le sue isole furono abitate da colonie di monaci che eressero un monastero in località S. Maria e uno a Zannone; furono poi prede delle scorrerie dei saraceni che fecero schiavi molti abitanti.

L’isola fu spopolata fino al dominio di Re di Napoli Carlo III di Borbone che la ripopolò ed è grazie ai Borbone che furono realizzate importanti infra-strutture, tra cui il porto in stile vanvitelliano. Dopo un’ulteriore crisi economica e la parentesi napoleonica Ponza rifiorì, però il triste destino fu sempre quello di luogo di relegazione, prima e dopo la guerra.

Finalmente dagli anni ’50 l’espansione avviene grazie al turismo proveniente sia dall’Italia che dall’Europa.

Mi piace quest’isola e per me ormai è un rituale tornarci appena posso.
Solitamente decido di soggiornare nella località “Le Forna” a 5 km dal porto, lontano dal fermento estivo, e precisamente nel grazioso “Hotel Ortensia” [www.hotelortensia.it], distinguibile per i suoi colori pastello, a pochi passi dal mare e con dei tramonti mozzafiato. Un’ospitalità calda ed impeccabile, ambiente ideale grazie alla cordialità e disponibilità dei proprietari: 27 camere stile mediterraneo, dotate di tutti i confort e con ampie terrazze vista mare. Il ristorante, fondato dalla Sig.ra Ortensia ha una lunga tradizione dal 1946 ed è ora gestito dal figlio Daniele e dalla moglie Giovanna. Il menu è preparato dallo chef stellato, di origine ponzese che ha ovviamente mantenuto la sua tradizione con semplicità e gusto. L’hotel permette di scegliere tra pernottamento e prima colazione o menu “à la carte”.
Cala Feola. Panorama [2]
A pochi minuti dall’hotel proseguendo per il sentiero verso il mare si raggiunge baia di “Cala Feola” , una delle spiagge più belle e apprezzate dell’isola e delle poche sabbiose, dove al Ristorante “La Marina” è possibile degustare il pescato del giorno: tartare di tonno, zuppa di pesce, linguine all’aragosta e molto altro ancora circondati da uno scenario incantevole: da una parte il mare, dall’altra cala le case ipogee, scavate per metà nella roccia e per metà in pietra.
La spiaggia è raggiungibile anche attraverso le piscine naturali, residui di bocche eruttive secondarie al vulcano di “Cala Inferno”, oggi vere e proprie piscine marine modellate dal mare e dal vento. Da qui è anche possibile noleggiare barche per visitare la vicina Palmarola. Sempre in questa zona troviamo la caletta di scogli “Costa del Sole” gestita da Silverio che adora coccolare i suoi clienti mettendo a disposizione gratuitamente canoe, maschere. pinne, materassini, giochi e riviste, oltre che un ghiacciolo per meglio affrontare la risalita. Nei dintorni troviamo “Cala Fonte”, simile ad un porticciolo lillipuziano con una vasca naturale, ove sono ancorate le barche dei pescatori e grotte scavate nel tufo; “Cala Gaetano”, ricca di scogli e secche con insenature e trasparenze marine che danno ancor più risalto ai colori del mare, raggiungibile da un viottolo che parte direttamente subito dopo il ristorante “Punta Incenso”; infine “Cala dell’acqua” chiamata così per le sue ampie polle d’acqua stillanti dalla roccia.
A destra della cala di “Punta Papa” sulla cui cima emergono le mura crollate del Forte Papa e nella parte antistante del mare si trova uno dei relitti subacquei più frequentati di Ponza: quello della nave “Liberty”, nave americana che naufragò sulla punta del promontorio durante la seconda guerra mondiale.

Le altre due spiagge sabbiose dell’isola sono “Chiaia Di Luna”: splendido anfiteatro naturale per ora non più balneabile a causa del crollo di una parte della parete e “Frontone”, raggiungibile dal porto in barca con sabbia in ghiaia e con servizio bar-ristorante e perfino discoteca. Tra le escursioni in barca vi consiglio il giro dell’isola, anche organizzato, che permette di apprezzare dal mare grotte, calette e spiagge con i colori e le forme più varie: dal bianco, al giallo, fino al grigio perla nero e rosso, oltre ai fondali marini che variano dal verde smeraldo al blu ceruleo.

Palmarola Cattedrale. Resized [3]
Se poi volete, potete raggiungere anche Palmarola, l’isola dei gabbiani, tipicamente vulcanica, dove si possono ammirare le case-grotta e la natura incontaminata con un mare trasparentissimo, oppure “Zannone”, compresa nel parco nazionale del Circeo, ricchissima di vegetazione mediterranea.
I numerosi servizi di escursioni sono con partenza al mattino, soste con bagno, spaghettata a bordo e rientro al pomeriggio. Zannone dall'alto.2 [4]
Ma Ponza non è solo mare: si può scoprire anche attraverso i suoi viottoli e sentieri panoramici come Monte Guardia, il Faraglione della Guardia, le Necropoli, il Fieno e il tunnel romano. Dal nucleo dell’isola, corso Pisacane, invece raggiungiamo “La Torre”, costruita la prima volta nel 1556, poi ampliata ed ora destinata ad albergo, la Chiesa dei SS. Silverio e Domitilla, costruita nel 1775 anch’essa ampliata nel 1940, il vicino cimitero e Grotte di Pilato, vere e proprie peschiere scavate nella roccia e la Chiesa dell’Assunta di Le Forna, a tre navate con opere di pregio tra cui l’organo, la tela ottocentesca della Madonna posta sull’altare centrale.

Porto di Ponza [5]

Come disse Eugenio Montale “è un’isola che ha saputo rimanere un’isola. Un microcosmo a sé. Ponza è scontrosa e bellissima. Ritrosa, diffidente e mai prevedibile. Tra fichi d’India bouganville ed esplosione di ginestre, mi perdo nella bellezza dei suoi tramonti e trovo sulla terra il mio paradiso”.

International Post [6]


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dell’articolo: Internazional Post. Ritaglio [7]


Nota

Le immagini a corredo dell’articolo sono state scelte e inserite a cura della Redazione