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Eccolo di nuovo!

di Adriano Madonna

un granchietto Percnon gibbesi [1]

 

Si ripresenta Percnon gibbesi, il granchio di origini atlantiche. Anni fa aveva fatto solo una timida comparsa, adesso ha invaso le calette delle spiagge di ponente del mare di Gaeta forte di numerosi “eserciti”.

Avevo fatto conoscenza con Percnon gibbesi, un granchietto vispo e colorato di origini atlantiche, una decina di anni fa, quando il professor Rocco Colaruotolo lo aveva scovato tra gli scogli della spiaggia di Fontania, a Gaeta. Ma, poi, il granchietto era scomparso, probabilmente poiché non aveva trovato le condizioni adatte per vivere in un ambiente diverso da quello di origine: Percnon gibbesi, infatti, è giunto nel nostro mare dall’Oceano Atlantico, precisamente dalla coste dell’America e del Brasile. Sembra che si “acclimatato”, in una prima fase della sua diffusione in altre acque, prima nelle isole di Madeira e di Malta, e poi, grazie ai fenomeni della tropicalizzazione e della meridionalizzazione del Mediterraneo, ha cominciato a salire lungo la costa tirrenica, sino a giungere verso il centro Italia e ancora più su.

Giorni fa, girovagando con maschera, pinne e macchina fotografica lungo la scogliera di una caletta di Gaeta in prossimità della spiaggia dei Quaranta Remi, ho visto spuntare un paio di granchietti da una spacca tra due scogli.

quarantaremi [2]
Il loro aspetto era inequivocabile, quindi mi sono reso conto subito di trovarmi davanti a Percnon gibbesi, ma, di lì a poco, eccone un altro e poi ancora un altro a un altro ancora. Sono rimasto nelle acque della scogliera per un’ora circa e posso parlare davvero di una massiccia invasione del granchietto atlantico, ma un particolare interessante è il seguente: ho visto diversi esemplari di questo crostaceo con dimensioni ben superiori a quelle descritte in letteratura: Percnon gibbesi, infatti, dovrebbe essere un granchietto, ma laggiù, nelle acque di quella scogliera, ne ho visto diversi grandi come padellini. È possibile parlare di una eventuale mutazione genetica che ne comporti un anomalo accrescimento? Fortunatamente, nel mio girovagare tra i massi della scogliera, ho trovato un Percnon morto. Lo porterò presto nel Laboratorio di Endocrinologia Comparata EClab, dell’Università di Napoli “Federico II”, dove faremo un’indagine biomolecolare per sapere, eventualmente, qualcosa di più.

Esemplare di Percnon gibbesi [3]

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Dott. Adriano Madonna, biologo marino, EClab Laboratorio di Endocrinologia Comparata, Dipartimento di Biologia, Università di Napoli “Federico II”