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Memo 29. Titì al Consiglio Comunale

a cura della Redazione
Titì [1]

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Vi ricordare Titì, il cane dei confinati? Era una storia raccontata da Sandro Pertini che è stata letta durante le nostre passeggiate per i luoghi del confino: leggi qui [2].
Ebbene, Titì non è mai morto: il suo spirito aleggia per i luoghi che ha amato… e continua a bazzicarli, specie i Cameroni, che hanno cambiato uso e dove spesso succedono cose che a volte lui non capisce.


Racconta, Titì… lo sappiamo che il tuo è il punto di vista di un cane, sei intelligente però, e molte cose le capisci meglio di noi…
La Redazione

 

Titì al Consiglio Comunale

’Nu cazz’i caude!
Lunedì mattina, alle undici, l’ora in cui la gente sta al lavoro, mettono il Consiglio Comunale! Io però ci torno volentieri ai Cameroni, solo che adesso li chiamano ‘Sala Consiliare’… Boh! Vall’a capi’, i cristiani! Però ’u poste è frisc e me va bbuon’. .. passo ’u tiempe, m’arripose e sente ’sti quatte chiacchiere.
E poi, al centro della stanza, in piedi, sta l’amico mio, che parla bene e spiega tutt’e cose.

La prima notizia è buona. Dice che le bancarelle delle noccioline si leveranno il vizio di venire a Ponza.
E ha fatto proprio bbuono!
Le bancarelle vendono mangiare buono sule p’i scigne, no p’i cani!; Ciro re nuciulline, però, non lo capisce. Me vo’ bbene, ma nun capisce! Del resto ha fatto affari d’oro quest’anno: non si è capito perché, ma tutti si sono abbuffati ’i torrune e nuciulline.
Invece giù alla banchine, dove ci stanno anche gli ulivi per alzare la zampetta, là sì ci vorrebbe una bella succursale della macelleria Aprea, dove sono un cliente rispettato, che fa la fila, e mi danno sempre il morso buono.

La seconda notizia è che stiamo inguaiati di debiti. “Ma come – murmuleia il signore che sta seduto accanto a me – il sindaco, un mese fa, ha detto che tenevamo da parte più di 50.000 euro!”
Io, che sono cane di piazza e d’estate sto banchina banchina, l’avevo capito che avremmo fatto una brutta fine: VIP ospitati in alberghi di lusso con ‘filippine’ a seguito, cittadinanze onorarie a gogò, giornalisti e scrittori in abbondanza. Le hanno chiamate “spese logistiche”, ma a Titì non lo fanno fesso: ho visto i loro cagnolini mangiare i meglio bocconcini…
Ora l’amico mio spiega che i debiti sono stati fatti negli anni passati dai fratelli Balzano, da Rosario Porzio e compagnia bella… che hanno lasciato un “deficit tecnico” di oltre 4,6 milioni di euro e hanno nascosto le prove sotto il tappeto.

Ma simme propie fetiént’ a ’stu paese! In tre anni, sul Comune non hanno mai alzato i tappeti, fatta una scutuliatamò capisco pecché aggio pigliato tutte chelli zecche!! E che figura ci facciamo con i vigili di fuori, con le ‘guardie svizzere’, perfino con i bancarellari! Ci siamo preoccupati tanto d’i zuzzuse furastier’, di quando e dove si docciassero, e noi tenevamo nascosta tutta questa monnezza!

Comunque, i debiti ci stanno e la cifra è elevata.
Sa’ quante costatelle avrei potuto comprare da Aprea e, invece, pare che per ripagare questo debito bisogna vendersi i gioielli di famiglia… tengo paura che si vendono pure la mia cuccia!
Però l’amico mio ha detto che denuncia i ladri… e fa bbuono! Anzi, se è vero che è ‘sultano’, dovrebbe anche mozzargli le mani.

Dalla terza fila, sottovoce, sento: Ci sono voluti tre anni per scoprire le magagne dell’infausto passato? E per fortuna che il fausto presente paga i conti degli amici e lascia scoperti solo quelli dei nemici”.
Ah, questi li riconosco! sono quelli di Ponzaracconta che da due anni aspettano mille euro di rimborso per la notte delle stelle!
So’ bravi ‘uagliuni! …mi hanno promesso una bistecca fiorentina se mai riusciranno a vederli…