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È da qualche tempo che passo notti insonni, forse a causa del caldo o della pennichella pomeridiana.
E allora… al buio della notte, a luce spenta, mi affaccio alla finestra che guarda sui faraglioni del Calzone Muto, e guardo nel buio.
Ascolto le voci della notte.
Nel cielo stellato della notte senza luna osservo, in lontananza, i ciclici fasci di luce del mio faro preferito e ascolto il canto delle diomedee.
Il ricordo spazia lontano, a quando ero bambino e dormivo in quel faro.
E nel pensiero il verso delle diomedee che sento adesso, in volo sulla Parata, si sovrappone al canto di allora…
La foto di copertina (riportata anche qui sopra): “I Faraglioni del Calzone Muto dal Belvedere” è dell’Autore