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Giugno 1915. L’Europa è sconvolta dal primo conflitto mondiale appena iniziato. Poeti di tutte le nazionalità ne descrivono gli effetti nefasti, materiali e morali; così l’italiano Ungaretti, così l’inglese Charlotte Mary Mew (1869 – 1928), tormentata da una vita di stenti e di povertà. La Mew molto apprezzata da diverse personalità della cultura mondiale, tra cui la sua conterranea Virginia Wolf, fu annoverata – 25 anni dopo la morte – tra i più grandi poeti britannici. Esattamente ad un secolo di distanza, propongo questi suoi versi ancora attuali, specie se consideriamo la serie infinita di conflitti che tormentano tuttora vaste zone del pianeta e il medio oriente in particolare. In prima fila, purtroppo, i bambini i quali – nonostante tutto – cercano di vivere nel migliore dei modi la loro infanzia, l’età dell’innocenza, l’età in cui, accada quel che accada, non si rinuncia a “cogliere la prima rosa”.
June 1915 Who thinks of June’s first rose today?
Giugno 1915 Oggi chi pensa alla prima rosa di Giugno?
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Immagine di copertina. Un fotogramma dal film di Ermanno Olmi sulla Prima Guerra Mondiale, “Torneranno i prati”, del 2014
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