Ambiente e Natura

Domenica ragù (20). Epicrisi all’acqua di mare

di Enzo Di Giovanni

Acqua da tutte le parti

 

Ponza questa settimana fa acqua da tutte le parti.

Fino al punto da oscurare uno dei tormentoni degli ultimi tempi, la telenovela Laziomar, di cui non vi è traccia se non nel breve comunicato che ci informa (era ora!) degli orari estivi (Orari Laziomar estate 2015). Gli amanti del genere non disperino: nutriamo (ahinoi!) “fiducia” che nuove tragicomiche puntate allieteranno i nostri pomeriggi di inizio estate; la matassa dei disservizi dei nostri collegamenti è tale da non conoscere limiti, come in ogni fiction che si rispetti.

Del resto, quando l’acqua di cui si parla è quella di Acqualatina, anche la Laziomar deve inchinarsi ed aspettare tempi migliori (cioè peggiori) per far sentire la sua voce.

Perché quando si parla di Acqualatina e dissalatori, la polemica è sempre dietro l’angolo, e Franco Ferraiuolo (Chi ha l’anello al naso) ed Antonio Impagliazzo (I dissalatori a Ponza e Ventotene. Una questione apertasono a testimoniarlo. Polemica? Non è il termine esatto. Diciamo piuttosto mancanza di confronto. Acqualatina è uno di quei mostri tipici della nostra Italietta che calano dall’alto a decidere il destino di una comunità senza se e senza ma. Ed ancora una volta, l’ennesima, ci troviamo a parlare di un tema delicatissimo per il futuro della nostra isola senza una concertazione. In tempi, oltretutto, di rapidi e difficili mutamenti socio-politici: leggetevi gli spunti che offrono Vincenzo Ambrosino e Silverio Tomeo a proposito della società liquida (Quando si parla chi ascolta?).
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Fateci caso: per assistere ad un confronto serrato ma civile, bisogna arrivare al De Dolomieu: (Ancora sul “Canale di Palmarola”. Osservazioni geologiche.Divulgazione dell’opera di Déodat de Dolomieu “Memoire sur les iles ponces” De Dolomieu, ultimo attoDe Luca vs. De Dolomieu) . Sempre di acqua si tratta, per la precisione dell’esistenza o meno di un canale. Ma, e non è la prima volta che accade, questo confronto si sviluppa solo con la storicizzione di un evento. Nell’attualità invece, solo dialogo (dialogo?!) tra sordi, ed in mezzo noi di Ponza racconta a raccontar balle.

Come dire, per fortuna che ci siamo.

Sì, sono tempi difficili.

In questa crisi dell’acqua è rimasto coinvolto pure il nostro Sang’ ‘i Rutunne che a sua volta non naviga in buone acque, per la gioia di Assuntina e Gigino che sperano di essere lasciati in pace. Parafrasando il suo settimanale contributo  (Diversamente acqua)  Sang’ è al momento diversamente esistente. Eppure, il bel pezzo di Rita (Morte e resurrezione di Sang’ ‘i Retunno)  rafforzato dall’eco degli appelli che su Facebook e dintorni si rincorrono, rende bene l’idea della presenza reale che il Nostro si è ormai meritato sul campo. Altro che rutunno anonimo! Auto-icona, ologramma, rappresentazione ed incarnazione dei rutunni di tutto il mondo, Sang’ ormai trascende se stesso: praticamente obbligato ad esistere, suo malgrado.
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La buona notizia è che nonostante tutto, la vita fa il suo corso, inarrestabile.

A S. Silverio avremo le nostre bancarelle (Tornano le bancarelle) .

Il Ponza calcio ha concluso il campionato con un ottimo piazzamento e rinvigorite speranze per il prossimo anno  (Il campionato del Ponza Calcio, bilancio e ringraziamenti ).

Sandro Vitiello ci parla di uno sviluppo possibile di una Ponza possibile (Isole slow? Perchè no?).

È nata Sara, soprattutto! (Benvenuta Sara).

Per la nostra Rosanna, oltre ai nostri Auguri, una iniezione di fiducia nel futuro di cui in realtà tutti noi abbiamo bisogno. E magari chissà, tra qualche anno, a Sara capiterà di sorridere leggendo delle nostre attuali vicissitudini con la sana leggerezza che spesso solo i ragazzi riescono a mostrare…

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