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I dissalatori a Ponza e Ventotene. Una questione aperta

di Antonio Impagliazzo

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A seguito delle decisioni del Consiglio Comunale dell’11 maggio scorso di dar via libera alle procedure per l’installazione del dissalatore a Ponza si è aperto un interessante dibattito soprattutto intorno alle problematiche di impatto ambientale che  un tale impianto potrebbe comportare. Ci sono poi gli aspetti economici e gestionali e, di non trascurabile importanza, le modalità con cui le decisioni relative vengono adottate.

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato le motivazioni che hanno indotto la minoranza a chiedere, nell’ambito di quel Consiglio, un rinvio delle decisioni per un approfondimento della materia.
Sappiamo che oggi a Ponza c’è un dibattito pubblico voluto dal comitato Rinascita per Ponza cui interverrà anche una delegazione del Movimento 5 Stelle.
Riportiamo ora alcune considerazioni elaborate dal prof. Antonio Impagliazzo, che sull’argomento “acqua” ha già scritto (leggi qui [2], qui [3] e qui [4]), all’indomani delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Vigorelli ad h24 notizie (Dissalatore a Ponza, l’amministrazione prosegue spedita [5]).
Emerge, tra l’altro, dalle cose che scrive Impagliazzo, che non c’è condivisione tra i comuni di Ponza e Ventotene sulla scelta del dissalatore.
La Redazione

il problema dell'acqua nel mondo [6]

Le considerazioni del Sindaco Piero Vigorelli , pubblicate il 13/14-maggio -2015 da h/24 Notizie –Area Sud, stimolano approfondimenti e richiedono precisazioni.

Dice il sindaco:

a) – “Il dissalatore è il futuro…”

L’affermazione trova discordanti i cittadini, gli studiosi e quanti vedono nei territori delle micro-insularità, un patrimonio da scoprire, custodire, utilizzare in modo garbato e sapiente, che deve essere preservato da qualsiasi forma da impatto ambientale.
In parole semplici, dovremmo considerare l’adozione di una determinata scelta tecnica, nei campi come l’energia elettrica, l’acqua ed il gas, nelle singole“unità territoriali insulari” unicamente secondo i seguenti parametri:
– estensione del territorio,
– numero degli abitanti,
– distanza dalla costa e andamento dei fondali,
– natura dei luoghi (ambiente), quantità delle utenze nei periodi di massimo afflusso ed in ragione della vocazione che ciascun territorio decide di promuovere.
E’ saggio che prima di procedere all’adozione di una qualsiasi decisione di natura tecnico-strutturale per la soluzione di una problematica territoriale di alto profilo che potrebbe compromettere irrimediabilmente un territorio, siano messe a confronto diverse ipotesi tecniche da adottare e considerare ognuna di essa oggetto di peculiari verifiche e di approfondimento.
Tra l’altro, essendo il territorio dell’isola di Ponza ricompreso in area SIC e ZPS è necessario sottoporre a valutazione di incidenza qualsiasi piano o progetto.

b) – “la Regione Lazio ha imposto a Ponza e Ventotene di aderire all’ATO4 e di accedere alla società mista pubblico-privata Acqualatina…” e ancora: “rinviando la scelta… sarebbero scattati i poteri sostitutivi…”

A tale proposito è doveroso precisare che:
1) – l’affermazione è priva di fondatezza, perché nessuna Legge Regionale può indicare ad un Ente, giuridicamente e territorialmente autonomo, una imposizione coercitiva laddove non sia intervenuta a monte una Legge dello Stato con specifico mandato coercitivo attribuito alla Regione competente.

2) – La sentenza della sez. 5 del Consiglio di Stato che respinge il ricorso di Acqualatina nei confronti dei Comuni di Aprilia, Cori… conferma il principio di sovranità del Consiglio Comunale…;

3) – la legge Galli (L. 5 gennaio 1994- Disposizioni in materia di risorse idriche) e il Dlgs. 152/2006 (codice dell’ambiente) modificato dalla L. 164/2014 (cosiddetta “sblocca Italia”), all’art. 154, precisano che il Consiglio di Bacino (ATO) non può né determinare né approvare le tariffe del servizio idrico integrato, pertanto non si assegnano alle Regioni quei poteri sostitutivi che vengono citati dal Sindaco Vigorelli.
Le due leggi descrivono e disciplinano la materia dell’energia, dell’acqua e del gas, con indicazioni di carattere generale riferite alle “nuove competenze”, riservate a ciascun Ente delegato (lo Stato, la Regione, gli ATO, i cittadini); le leggi in indirizzo indicano e sollecitano gli Enti preposti a disciplinare le attività assegnate a ciascuno di essi. I tre soggetti istituzionali, lo Stato, la Regione e gli ATO, allo stato attuale non hanno ancora prodotto le normative specifiche di cui alle competenze;

4) – La Legge Regionale (la n°5 del 4 aprile 2014) è un guazzabuglio di inesattezze; non pone in evidenza due leggi dello Stato (la n° 307/1950 e la n° 378/1967), tuttora vigenti, a favore delle isole minori; non disciplina le nuove competenze ed i nuovi poteri delle ATO in sede locale (territorio); non definisce con attenta disciplina la separazione dei ruoli tra l’Ente di coordinamento e l’Ente delegato alla gestione; non dà indicazioni puntuali sulle tariffe da applicare ai cittadini delle isole e quelli degli ATO; non definisce le competenze ed il ruolo dei “Nuovi ATO Territoriali” (ambiti territoriali ottimali, previsti dalla legge); non definisce i Sub-ambiti; non definisce i criteri per la determinazione del Metodo Tariffario (oggetto di proposta di Ambito); non definisce i Nuovi Statuti e le competenze degli ATO; non definisce le competenze ed i ruoli delle società addette ai servizi in sede Ato e quella della governance territoriale; tanto… e tanto di più…;

c) – il Sindaco Vigorelli, attraverso la menzionata intervista, parla di argomenti come “risparmio” e “ sistemazione della deficitaria questione degli impianti fognari “

A tale proposito si ribadisce che:

1) – per parlare di “risparmio“, è propedeutico mettere a confronto due o più proposte ma, poiché tutto questo non è avvenuto, a noi sembra che la decisione sia maturata in maniera frettolosa più che attraverso la messa a confronto delle diverse proposte da valutare con esperti e cittadini.
2) – la problematica degli “impianti fognari e delle reti”, è di pertinenza regionale e la Regione è benevola con certe spese ed attenta nella concessione agli Enti locali delle necessarie risorse per superare le molteplici problematiche tecniche presenti nei rispettivi territori .

Il progetto “Isola di Ponza” per la desalinizzazione richiede massima attenzione e deve essere sviscerato nei minimi dettagli, al fine di evitare di gravare sulla collettività una decisione scellerata e colma di miopia, allo stesso modo in cui un predecessore del sindaco Vigorelli rinunciava ad un finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno negli anni ’70/’80 per la realizzazione di una condotta sottomarina Circeo – Ponza al solo scopo di evitare la perdita di lavoro per alcuni lavoratori (che magari potevano essere assorbiti nella gestione della condotta).

Dice ancora Vigorelli:

d) “Ponza e Ventotene hanno scelto il dissalatore…”

L’ affermazione è inesatta e richiede chiarezza:
1) – Il Comune di Ventotene, a tutt’oggi, non ha approvato con delibera di Consiglio Comunale nessun Progetto Definitivo per la realizzazione del dissalatore a Ventotene; non ha trasferito gli impianti e non ha sottoscritto la Convenzione con R.L., ATO4 e Acqualatina (gestore del servizio); ha duramente contestato il progetto proposto dalla soc. Acqualatina per la realizzazione di un dissalatore; ha richiesto al Presidente della Regione Lazio e all’Assessore Refrigeri, una pausa di riflessione per le opportune modifiche da apportare alla recente legge Regionale, per la determinazione di un Sub-Ambito delle Isole Pontine (nella nuova determinazione degli Ambiti previsti per legge), e per le scelte tecniche che si vanno realizzando sulla testa dei cittadini delle due isole.

2) – C’è invece una linea dura del Comune di Ventotene, che ha origine oltre 10 anni orsono e precisamente dai tempi del Pres. Provinciale Paride Martella e dell’avv. Di Liginio (cons. legale del Comune) e del Sindaco Biondo Vito e proseguita  dall’Ass. LL.PP. A. Impagliazzo con due Relazioni sull’argomento e con una Relazione a confronto tra impianto di Dissalazione e Condotta sottomarina, di recente elaborazione.

3) – E’ stato richiesto al Presidente della R.L. e all’Assessore Fabio Refrigeri, da parte di cittadini delle isole e della rappresentanza politica locale, di sospendere nell’immediato ogni provvedimento eventuale e considerare una pausa di riflessione necessaria per poter valutare, con la dovuta coerenza, il confronto delle proposte tecniche, il rispetto dei luoghi e l’efficienza della proposta, un Modello di Gestione per le Isole, una soluzione idonea alla luce della Legge 152/2006 e succ. modifiche.

e) – il paragone con una “nave da crociera” è poco pertinente, perché durante la navigazione non sono praticabili altre ipotesi per le dotazioni idrico-potabili e certamente a bordo di tali navi non si bada alle relative spese di produzione e di manutenzione degli impianti. Vorrei solo citare, a tale proposito, che, circa 30 anni orsono, si utilizzava e si produceva a bordo delle navi dell’acqua destinata ai marinai ed ai passeggeri, con dei bollitori di acqua di mare (acqua distillata).

f) – I dissalatori realizzati per l’Arabia Saudita, non prendono in considerazione la quantità di energia di origine petrolifera per la produzione di acqua dissalata e del grado di inquinamento, su centinaia di chilometri di coste, prodotto dallo scarico a mare della salamoia.

In conclusione si invita la Regione Lazio, per le diverse osservazioni fatte, a voler considerare la istituzione di un Sub Ambito per le Isole Pontine e voler commissionare un Progetto di Massima (meglio detto di pre-fattibilità) per la fornitura dell’acqua e dell’energia elettrica destinate all’isola di Ponza. E’ auspicabile, infine, il ricorso ad un “Referendum” sulle problematiche esposte.