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I dissalatori a Ponza e Ventotene. Una questione apertadi Antonio Impagliazzo . A seguito delle decisioni del Consiglio Comunale dell’11 maggio scorso di dar via libera alle procedure per l’installazione del dissalatore a Ponza si è aperto un interessante dibattito soprattutto intorno alle problematiche di impatto ambientale che un tale impianto potrebbe comportare. Ci sono poi gli aspetti economici e gestionali e, di non trascurabile importanza, le modalità con cui le decisioni relative vengono adottate. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato le motivazioni che hanno indotto la minoranza a chiedere, nell’ambito di quel Consiglio, un rinvio delle decisioni per un approfondimento della materia. Le considerazioni del Sindaco Piero Vigorelli , pubblicate il 13/14-maggio -2015 da h/24 Notizie –Area Sud, stimolano approfondimenti e richiedono precisazioni. Dice il sindaco: a) – “Il dissalatore è il futuro…” L’affermazione trova discordanti i cittadini, gli studiosi e quanti vedono nei territori delle micro-insularità, un patrimonio da scoprire, custodire, utilizzare in modo garbato e sapiente, che deve essere preservato da qualsiasi forma da impatto ambientale. b) – “la Regione Lazio ha imposto a Ponza e Ventotene di aderire all’ATO4 e di accedere alla società mista pubblico-privata Acqualatina…” e ancora: “rinviando la scelta… sarebbero scattati i poteri sostitutivi…” A tale proposito è doveroso precisare che: 2) – La sentenza della sez. 5 del Consiglio di Stato che respinge il ricorso di Acqualatina nei confronti dei Comuni di Aprilia, Cori… conferma il principio di sovranità del Consiglio Comunale…; 3) – la legge Galli (L. 5 gennaio 1994- Disposizioni in materia di risorse idriche) e il Dlgs. 152/2006 (codice dell’ambiente) modificato dalla L. 164/2014 (cosiddetta “sblocca Italia”), all’art. 154, precisano che il Consiglio di Bacino (ATO) non può né determinare né approvare le tariffe del servizio idrico integrato, pertanto non si assegnano alle Regioni quei poteri sostitutivi che vengono citati dal Sindaco Vigorelli. 4) – La Legge Regionale (la n°5 del 4 aprile 2014) è un guazzabuglio di inesattezze; non pone in evidenza due leggi dello Stato (la n° 307/1950 e la n° 378/1967), tuttora vigenti, a favore delle isole minori; non disciplina le nuove competenze ed i nuovi poteri delle ATO in sede locale (territorio); non definisce con attenta disciplina la separazione dei ruoli tra l’Ente di coordinamento e l’Ente delegato alla gestione; non dà indicazioni puntuali sulle tariffe da applicare ai cittadini delle isole e quelli degli ATO; non definisce le competenze ed il ruolo dei “Nuovi ATO Territoriali” (ambiti territoriali ottimali, previsti dalla legge); non definisce i Sub-ambiti; non definisce i criteri per la determinazione del Metodo Tariffario (oggetto di proposta di Ambito); non definisce i Nuovi Statuti e le competenze degli ATO; non definisce le competenze ed i ruoli delle società addette ai servizi in sede Ato e quella della “governance“ territoriale; tanto… e tanto di più…; A tale proposito si ribadisce che: 1) – per parlare di “risparmio“, è propedeutico mettere a confronto due o più proposte ma, poiché tutto questo non è avvenuto, a noi sembra che la decisione sia maturata in maniera frettolosa più che attraverso la messa a confronto delle diverse proposte da valutare con esperti e cittadini. Il progetto “Isola di Ponza” per la desalinizzazione richiede massima attenzione e deve essere sviscerato nei minimi dettagli, al fine di evitare di gravare sulla collettività una decisione scellerata e colma di miopia, allo stesso modo in cui un predecessore del sindaco Vigorelli rinunciava ad un finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno negli anni ’70/’80 per la realizzazione di una condotta sottomarina Circeo – Ponza al solo scopo di evitare la perdita di lavoro per alcuni lavoratori (che magari potevano essere assorbiti nella gestione della condotta). Dice ancora Vigorelli: d) “Ponza e Ventotene hanno scelto il dissalatore…” L’ affermazione è inesatta e richiede chiarezza: 2) – C’è invece una linea dura del Comune di Ventotene, che ha origine oltre 10 anni orsono e precisamente dai tempi del Pres. Provinciale Paride Martella e dell’avv. Di Liginio (cons. legale del Comune) e del Sindaco Biondo Vito e proseguita dall’Ass. LL.PP. A. Impagliazzo con due Relazioni sull’argomento e con una Relazione a confronto tra impianto di Dissalazione e Condotta sottomarina, di recente elaborazione. 3) – E’ stato richiesto al Presidente della R.L. e all’Assessore Fabio Refrigeri, da parte di cittadini delle isole e della rappresentanza politica locale, di sospendere nell’immediato ogni provvedimento eventuale e considerare una pausa di riflessione necessaria per poter valutare, con la dovuta coerenza, il confronto delle proposte tecniche, il rispetto dei luoghi e l’efficienza della proposta, un Modello di Gestione per le Isole, una soluzione idonea alla luce della Legge 152/2006 e succ. modifiche. f) – I dissalatori realizzati per l’Arabia Saudita, non prendono in considerazione la quantità di energia di origine petrolifera per la produzione di acqua dissalata e del grado di inquinamento, su centinaia di chilometri di coste, prodotto dallo scarico a mare della salamoia. In conclusione si invita la Regione Lazio, per le diverse osservazioni fatte, a voler considerare la istituzione di un Sub Ambito per le Isole Pontine e voler commissionare un Progetto di Massima (meglio detto di pre-fattibilità) per la fornitura dell’acqua e dell’energia elettrica destinate all’isola di Ponza. E’ auspicabile, infine, il ricorso ad un “Referendum” sulle problematiche esposte. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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