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Oggi preferisco la monarchia di Bergoglio alla repubblica dei Renzi

di Vincenzo Ambrosino
VATICAN-POPE-AUDIENCE [1]

 

Nel pontificato di Francesco,  cambia tutto. Nel prossimo concerto nell’Aula Paolo VI ai posti d’onore siederanno i poveri, i migranti e i senzatetto.  Mi chiedo: “quale legge  repubblicana può prevedere per i poveri un posto in prima fila? Nelle società capitaliste ogni privilegio ha un prezzo che i poveri non possono comprare!

Ma forse quei poveri non hanno neanche desiderio di godere del privilegio di ascoltare musica in prima fila: e allora che cosa fa Bergoglio: indica loro il progetto cristiano e dice: “amici miei intanto godetevi questa musica e poi vi ricordo che a voi è stata assicurata la gioia della vita eterna in paradiso.”

L’assolutismo di Bergoglio può permettersi di invertire gli ordine gerarchici in un teatro  e promettere che queste gerarchie saranno la regola nel regno dei cieli.

C’è stato un tempo in cui l’uomo su questa terra ha sognato di ribaltare l’ordine imposto dalle leggi di natura ma è stato un sogno che ci ha fatti risvegliare in piazze pieni di morti e poi di gulag e campi di sterminio e alla fine è scoppiata la pace capitalista e la democrazia del mercato.

Allora adesso chiediamoci: può un governo repubblicano competere con la monarchia di Bergoglio?
La monarchia di Bergoglio ha il progetto cristiano, la repubblica dei Renzi hanno il progetto liberista.

Può un governo repubblicano liberista capovolgere le gerarchie imposte dal possesso di beni materiali? Assolutamente no!
Può un governo repubblicano liberista ma anche socialista assicurare ai suoi cittadini almeno libertà, eguaglianza e legalità per tutti gli uomini?

Ricordiamo che Libertà è la possibilità di scegliere sempre! Eguaglianza e la possibilità di partecipare dovunque! Legalità è la certezza che la legge sia uguale per tutti!

I fatti dimostrano che tutti i governi repubblicani, parlamentari, democratici, capitalisti, liberisti e socialisti non sono stati in grado di garantire ai propri cittadini: libertà, eguaglianza e legalità.
Ma Renzi, proprio in questi giorni come Archimede ci dice: “datemi una leva che vi solleverò il mondo”.

Qual’è questa leva che chiede Renzi? “La riforma elettorale che insieme alle riforme istituzionali garantiranno al pilota (il capo del governo) di avere una macchina dello stato competitiva per raggiungere qualsiasi obiettivo.”
Ma qualcuno conosce gli obiettivi di Renzi? Potrà Renzi raggiungere gli obiettivi della piena libertà, eguaglianza e legalità?

Le minoranze parlamentari comprese quelle dello stesso partito di Renzi non ci credono e dicono, al contrario, che Renzi sta affossando la democrazia, sta creando un parlamento  autoreferenziale in altre parole sta preparando una dittatura. Di nuovo dittatura?
No, il povero Renzi non potrà fare il dittatore;  durerà fin quando lo faranno durare.

Renzi, ma  anche Tsipras, possono “comprarsi” un nuovo autobus (parlamento), lo possono riempire dei passeggeri che vogliono (deputati nominati dal segretario), possono far finta di guidare e scegliere l’itinerario da percorrere (programma di governo) ma “i proprietari delle strade, i proprietari dei caselli autostradali, i proprietari dell’energia, quelli che finanziano le gite e mettono gasolio nell’autobus dei vari Renzi hanno già deciso tutto da tempo”.

Hanno deciso le leggi del mercato capitalista, globalizzato e le conseguenze sono le barconate di migranti che muoiono nel mediterraneo, sono le carceri piene di poveracci, sono masse di drogati che ogni giorno, in tutte le società, sono in cerca della loro dose quotidiana di acquisti di prodotti di consumo.

I Renzi di tutto il mondo aspirano ad un potere in cui possano dimostrare la loro capacità di fare accadere determinate cose o di impedire che ne accadano altre. Vogliono controllare gli eventi ma non sono più in grado di prevedere l’esito delle loro stesse azioni: la fiducia posta alla legge elettorale è un salto nel buio, ma come dice lo stesso Renzi “meglio un salto nel buio che la palude”.

E allora in questo scenario cosa mi resta da fare?
Il 14 maggio io in televisione mi godrò il concerto di Bergoglio e con molta gioia ammirerò quei volti in prima fila che saranno imbarazzati a sentirsi le telecamere addosso, si sentiranno a disagio dentro quei  vestiti puliti, si sentiranno fuori posto in quella grande sala.
I poveri si sentono sempre fuori posto: hanno tutti i giorni un terremoto sotto ai loro piedi, insicuri, impauriti, affamati, infreddoliti e continuamente umiliati.

Ma finalmente alla fine del concerto, sono sicuro che li vedrò sereni perché avranno capito che nessuno voleva niente da loro, anzi quel Signore in Bianco forse  con parole molto semplici dirà loro: “Questo concerto è stato fatto per voi cari amici, questi maestri di musica hanno suonato per voi, questo direttore d’orchestra ha diretto per voi, spero che vi sia piaciuta questa musica, spero che questa musica sia stata alla vostra altezza, spero che tutti noi siamo stati alla vostra altezza cari amici. Nessuno di noi vi potrà ridare quello che vi è stato sottratto, nessuno di noi  vi potrà ripagare delle vostre immense sofferenze per questo, a nome di tutti quelli che hanno capito di avere sbagliato nei vostri confronti, io vi chiedo perdono!”

Dopo quel perdono solenne io spegnerò la televisione e immaginerò gli attimi primi del naufragio dei tanti migranti e poi risentirò le parole ipocrite dei Renzi di tutto il mondo e allora non potrò che confermare: “Meglio la monarchia di Bergoglio che la repubblica di Renzi”.

La sala Nervi [2]

Nota (a cura della Redazione)

“Con i poveri e per i poveri” è il titolo del concerto per le Opere di Carità di Papa Francesco che si terrà giovedì 14 maggio in Sala Nervi.
Il Pontefice ha voluto che i protagonisti assoluti dell’evento fossero i più bisognosi. A loro, infatti, saranno dedicate le prime file, generalmente riservate a capi di Stato e governo, alti dignitari e rappresentanti delle istituzioni. Poveri, migranti e senzatetto saranno invitati attraverso associazioni di carità e di volontariato che operano in loro aiuto e collaborano alla realizzazione del concerto: Caritas Diocesana di Roma, Gran Priorato di Roma e Delegazione di Roma del Sovrano Militare Ordine di Malta, Circolo San Pietro, Comunità di Sant’Egidio e Centro Astalli.
Nella solennità dell’Ascensione, a esibirsi saranno l’Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi”, diretta dal maestro Daniel Oren, e il Coro della Diocesi di Roma, sotto la bacchetta di mons. Marco Frisina. I biglietti di ingresso saranno gratuiti, ma i presenti potranno contribuire con offerte volontarie che verranno consegnate all’elemosiniere del Papa, mons. Konrad Krajewski.