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Un’altra vita: polemiche e malumoridi Rita Bosso . Di Tina Giudice, della battaglia condotta sui social network insieme a Maria Civita Coppa per ottenere una seconda serie della fiction Un’Altra Vita, abbiamo già scritto in più d’una occasione (leggi anche qui); l’entusiasmo contagioso delle due promotrici, l’assenza di qualunque motivazione utilitaristica o opportunistica sono stati gli elementi che hanno fatto crescere il gruppo portandolo, nel giro di pochi giorni, a circa ottomila membri. Ponza Racconta: Allora, Tina, da dove partiamo? Tina Giudice: Io partirei dal clima meraviglioso che si è creato all’interno del gruppo, dalla simpatica divisione dei ruoli, con Maria Civita che alzava la voce per sollecitare e dare la carica. PR: Però a un certo punto le speranze si sono affievolite. TG: E’ successo quando si è cominciato a capire che non ci sarebbe stata la seconda serie, nel senso in cui la intendiamo noi: con lo stesso cast, negli stessi luoghi, sviluppando la vicenda di Emma e della sua famiglia. Subito dopo lo sceneggiatore Ivan Cotroneo ha rilasciato un’intervista a Sorrisi e Canzoni in cui spiegava che avrebbe continuato a scrivere di donne capaci di imprimere una svolta alla propria vita ma di considerare conclusa la storia di Emma proprio perché, nel suo caso, la svolta c’era già stata. PR: Cotroneo, indicato quale responsabile del dirottamento della fiction su Matera, avrebbe dovuto ricevere una valanga di mail di protesta. TG: Effettivamente alcuni di noi hanno scritto a Cotroneo, ma non certo per ingiuriarlo; gli abbiamo espresso prima di tutto l’apprezzamento per aver scritto una storia che tanto ci ha appassionato. Nel frattempo l’entusiasmo nel gruppo calava perché molti hanno considerato la partita come conclusa. PR: A questo punto si è diffusa la notizia che a Ponza sbarcherà una troupe di Retequattro per girare due puntate di un programma che va in onda a metà mattina e tu hai parlato di “contentino”. TG: Certo, e senza intenti offensivi. A me interessava la storia di Emma che, a mio avviso, è rimasta monca; delle ricette di cucina, dello share non mi importa nulla. Apprendo da te che Ponza pagherà per avere queste due puntate; che il programma è Mediaset e non Rai; che raggiunge un pubblico di cinquecentomila persone e non di otto milioni. Sono notizie che non hanno per me nessuna importanza. PR: Il sindaco definisce “fuori luogo e stupido” il tuo commento e ti ingiunge di eliminare il post. TG: Cosa che ho fatto perché ormai la vicenda era evidentemente degenerata; ho chiesto scusa pubblicamente per tacitare ogni malumore; sono consapevole di non aver offeso nessuno ma oramai non si stava parlando più della fiction, era chiaro che si cercava un colpevole e che era arrivato il mio turno, dopo Cotroneo eccetera eccetera. Sono comunque in ottima compagnia, ti assicuro. PR: Ieri sera il sindaco di Ponza ha inserito un post in cui chiede ai membri di abbandonare il gruppo, “gestito in malafede”. Vi accusa di aver diffamato il Comune di Ponza accusandolo di “essersi venduto la seconda serie della fiction in cambio del programma di ricette”. TG: Ossia mettendomi in bocca parole che non ho mai pronunciato, non ho mai pensato e non fanno parte del mio modo di esprimermi. La mia risposta è pubblica, non hai che da fare uno screen shot. Come pubblica, disinteressata e trasparente è stata la mia iniziativa grazie alla quale sono venuta in contatto, prevalentemente, con persone interessanti e gradevoli. Sono sicura che Ponza è un posto meraviglioso e che la sua gente è ospitale ed educata. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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