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Contro il Mediterraneo dei Poeti. Come si dice degli ex fumatori, che siano i più feroci nemici del fumo, così sono i sognatori; dopo aver realizzato di essere stati traditi dal loro sogno; se scoprono le loro aspettative non realizzabili e il loro desiderio frustrato per sempre. Al mare abbiamo dedicato letture, poesie e canzoni – nessun’altra voce di questo sito è più ricca del lemma – Mediterraneo. Nel suo nome abbiamo intrapreso viaggi, parlato con tante persone diverse, alla ricerca di un significato che non riuscivamo più a cogliere, dietro e al di là delle parole.
Si vuole qui distinguere tra la delusione personale e il fallimento storico di un’idea. In termini generazionali qualcosa di analogo è successo in un altro campo… Chi non ricorda ancora le parole di questa canzone? When the moon is in the Seventh House (Quando la Luna è nella settima casa Dal musical “Hair”, in scena a Brodway dal 1968 con molte migliaia di repliche in Usa e in Europa, visto da milioni di persone in forma di spettacolo teatrale, film e video. Fu capace di instillare l’idea di un’era felice dell’Acquario nell’immaginario mondiale! I sogni della generazione dei ‘figli dei fiori’ e del fate l’amore non la guerra! …Tarpati dalla ragion di Stato, dalle droghe e infine dall’Aids. Un po’ quello che è successo per il “sogno mediterraneo” [Il sogno mediterraneo di Marsiglia è il titolo generale di una serie di quattro articoli sul tema. Chi è interessato li può trovare mediante la funzione “Cerca nel sito”, in Frontespizio]. Il mondo sta andando da un’altra parte e c’è chi sogna la pace sotto gli olivi! Certo, è una risposta personale, non un’analisi socio-politica, ma anche qui: Stop dreaming! Nella realtà gli olivi stessi sono sradicati in massa per far posto ad una centrale a carbone (nel novembre 2014, a Yirca, in Turchia: leggi qui la notizia diramata da Greenpeace). Un episodio come un altro? No, il simbolo di una sacralità perduta!
Dagli stanziamenti e dai progetti della Unione Europea il Mediterraneo è pressoché sparito, ma questo è meno importante per il poeta, del suo appartarsi sotto l’ulivo a suonare la lira. Ad Antonio De Luca chiederei di far pervenire queste note al suo amico Simone Perotti, in viaggio lungo le coste del Mediterraneo, di cinque anni di durata prevista. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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