Attualità

Un’idea, tra le chiacchiere

di Domenico Musco
Uniti si vince

 

In piazza Carlo Pisacane, sotto al Comune o meglio ’nda piazza, come si dice a Ponza, spesso si vedono capannelli di persone che chiacchierano chiacchierano chiacchierano…

Incontriamo Tommasino Vitiello meglio conosciuto come Tommasino Settemari.
Percepisci da subito che le parole che dice hanno una forma plastica; non sono parole al vento ma sono piene di concretezza, forma e dimensioni; tutto è interessante. Specie quando parla di mare, quello che dice è tutto ragionato, tutto già pensato e analizzato; non vedi la minima improvvisazione nel ragionamento .
Tommaso è un archivio ambulante di informazioni; sicuramente tra i più preparati sulla marineria ponzese sia come storico che come esperto giuridico della materia .

Abbiamo parlato ovviamente della Laziomar, argomento che sta molto a cuore a tutti quelli che vivono sull’isola… e già dalle prime parole capisci che ascoltandolo ti arricchisci di nuove prospettive sui ragionamenti sempre uguali e noiosi già sentiti altre volte.

Anche solo riassumere tutto quello che ci siamo detto diventerebbe troppo dispersivo… Mi soffermerei soltanto sull’idea di fare un Comitato degli utenti della Laziomar visto che tutti dicono la loro su orari e mezzi, navi che si rompono e che si sostituiscono, cambi di orari all’ultimo momento…
Visto che i fondi vengono erogati proprio perché ci sono delle persone isolane che viaggiano, nessuno prende in considerazione chi veramente ha il diritto di dire la propria su un servizio che è nato per quello scopo specifico.

Ho provato a iniziare un ragionamento basico per partire con il progetto e subito Tommasino mi dice che già sta in contatto con gli utenti campani (quelli che hanno contribuito alla sentenza sul “cartello” delle linee di comunicazione campane (leggi qui) che sono 7500 persone; ha già il loro statuto e sa come si fanno le iscrizioni.

Be’ cari ponzesi, che aspettiamo? Diamoci da fare!

 

3 Comments

3 Comments

  1. vincenzo

    13 Marzo 2015 at 08:46

    Negli anni ’80 andai ad un Convegno parlava Cacciari, allora ancora del PCI, di “centralismo democratico” bene ebbi l’impressione che il suo linguaggio era “plastico” le parole uscivano dalle sue labbra come delle palline, bellissime: sfere che si arrampicavano sulle montagne della conoscenza e del sapere e rotolavano sulla nostra ignoranza.
    Cacciari da allora ne ha fatta di strada e ha cambiato tanti percorsi… ma ancora oggi con la sua bella barba continua a incantare e le sue parole a plasmare ancora 1 o 2 persone.

  2. Domenico Musco

    15 Marzo 2015 at 06:26

    Caro Vincenzo,
    dal tuo commento non mi è chiaro se il paragone con Massimo Cacciari sia positivo o negativo: propendo per la seconda ipotesi secondo l’abitudine tutta ponzese che non riconosce mai il valore dell’idea ma ne critica in primis la provenienza.
    A questo proposito vorrei raccontare una vecchia favola:

    Passano lungo una strada una coppia di pavoni maschi; tutti e due sfoggiano i colori iridescenti della coda aperta in una meravigliosa ruota mentre tutti gli altri animali si zittiscono al loro passaggio.
    Delle galline che hanno osservato la scena – i pavoni sono appena spariti alla vista – commentano tra di loro: “Hai visto che brutte zampe avevano quegli uccellacci”? Tutte sporche di fango, e poi quelle unghie lunghe…”
    Risponde un’altra gallina: “Ma perché guardate solo le cose brutte e non vedete la ruota che è tra le cose più belle che esistono nel creato?”

    Io mi sono iscritto, dando gli estremi della mia carta di identità al Comitato dei Trasportati Marittimi delle Isole Ponziane e spero che in molti seguano il mio esempio per fare i fatti e lasciare da parte le parole.

  3. vincenzo

    15 Marzo 2015 at 10:13

    Domenico assolutamente io rispetto le buone idee ma questa la trovo pittoresca. Con questa linea di pensiero dovremmo costituire decine di Comitati: comitato trasporti, comitato scuola, comitato Samip, comitato problemi ambientali… Devo continuare?
    Caro Domenico qui dobbiamo unire, fare sintesi, pensare qualcosa che leghi le istanze individuali di persone culturalmente individualiste: non è semplice per cui quando sento parlare i Cacciari di turno che cambiano una strategia al giorno e la raccontano con parole “plastiche” dico: “sarà pure bella la vostra coda, ma è inutile”.

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