Attualità

Il discorso del Presidente

di Silverio Lamonica
Discorso Mattarella

 

Ho seguito con molta attenzione il discorso di insediamento del Presidente Mattarella, il quale ha dato ampio risalto alla Costituzione Repubblicana e non poteva essere diversamente, dal momento che, oltre ad esserne il massimo garante, egli è stato uno dei componenti della Corte Costituzionale. Un discorso di alto profilo, come hanno sottolineato i rappresentanti politici dei vari schieramenti, anche coi loro applausi calorosi e numerosi in aula.

Non sto qui a specificare i vari punti del discorso, tutti condivisibili: dal grave problema della disoccupazione, in modo particolare giovanile, alla salvaguardia della legalità e alla lotta alla criminalità e alla corruzione, al richiamo all’unità nazionale …

Ma l’ampio risalto che ha dato alla Carta Costituzionale, fa ben sperare anche per qualche aspetto non trattato in modo esplicito nel contesto dell’applauditissimo discorso, come la scelta di “circolare e soggiornare liberamente” in qualsiasi parte del territorio nazionale (Art. 16).
Lo Stato, cioè, è tenuto a garantire il cittadino che liberamente sceglie di soggiornare in qualsiasi parte del territorio nazionale, anche se trattasi di un piccolo comune di montagna o di una altrettanto piccola isola. La Costituzione, quindi, garantisce la presenza del cittadino nei piccoli centri, proprio perché tutto il territorio nazionale, centro e periferia, deve essere controllato e salvaguardato, non solo, ma ne deve essere anche tutelato il patrimonio culturale, cui lo stesso Presidente, più in generale, ha fatto richiamo.

Così facendo si concretizza anche l’art. 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni…”.

In sostanza nel discorso del nuovo Capo dello Stato, ci sono tutte le premesse per tutelare i cittadini che coraggiosamente scelgono, come loro residenza, Ventotene oppure Predoi alle pendici della Vetta d’Italia (entrambi i comuni contano circa 500 abitanti all’anagrafe).

Logicamente spetta alle comunità interessate sollevare i problemi quotidiani che occorre affrontare per vivere dignitosamente, come il resto dei cittadini della nostra nazione, e rappresentarli – nelle dovute forme – a chi di dovere.

L’Associazione Isole Minori Italiane, ma tutti i piccoli comuni in genere, potrebbero trovare nel Presidente Mattarella un autorevole supporto per difendere tali sacrosanti diritti, facendo in modo che questi piccoli centri non siano decurtati dei servizi essenziali (come purtroppo accade a Bassiano dove la Regione Lazio intenderebbe abolire le scuole), e che invece, con il suo discorso, il Presidente Mattarella ha fatto capire esplicitamente che bisogna garantire: “tutelare la vita delle comunità, garantendo i servizi essenziali”.

 

Di Silverio Lamonica. In condivisione con: www.buongiornolatina.it/

Il discorso del presidente Mattarella si può ascoltare in audio qui (solo per uso personale: cliccare sul file mp3 in alto a destra)

3 Comments

3 Comments

  1. vincenzo

    5 Febbraio 2015 at 10:34

    Ma la frase che ha fatto il giro del mondo è stata: “io sarò un arbitro imparziale che i giocatori mi aiutino”.

    Ormai Berlusconi prima e Renzi dopo hanno fatto scuola e quindi, per rendere il discorso più diretto e comprensibile, gli esempi calcistici e che vengono dalla “strada” sono diventati un obbligo per i neoeletti a tutti i livelli.
    E l’uomo della cosiddetta strada apprezza!

    Ma c’era bisogno di dire “io sarò un presidente imparziale?” Ci mancherebbe altro… perché gli altri sono stati parziali? Napolitano è stato parziale? Allora ha ragione Grillo o Berlusconi? e così Scalfari, Cossiga non sono stati garanti della Costituzione?
    Le frasi che piacciono, molto spesso nascondono la verità o raccontano l’altra parte delle apparenze istituzionali. Pensate se i veri arbitri quelli con il fischietto e i pantaloncini corti, davanti a tutti i tifosi prima del calcio d’inizio dicessero al microfono: “Giocatori. sarò un arbitro imparziale, ma aiutatemi anche voi con la vostra correttezza!” I giocatori si guarderebbero tra di loro e si toglierebbero la maglietta i tifosi ammainerebbero le bandiere, gli ultras andrebbero via e si iscriverebbero ad un corso di cucito.
    Ma così non è e non sarà e il nostro Mattarella farà il presidente come può farlo, aiutato dai codici, dalla costituzione e dai suoi collaboratori ma le sue scelte saranno scelte di opportunità politica. E infatti dopo l’armistizio dovuto all’ascolto del discorso di insediamento i giocatori hanno cominciato a giocare duro, colpi bassi, gambe tese, patti rotti, trame e manovre.
    Ma noi che subiamo leggi e ingiustizie diciamo che ci aspettiamo che Mattarella si riveli veramente una sorpresa che possa far pentire sia Renzi che tutti gli altri che l’hanno votato e che veramente sia parziale ma parteggiando veramente per la tutela degli interessi dei cittadini italiani.

  2. silverio lamonica1

    5 Febbraio 2015 at 14:27

    Carissimo Vincenzo, come vedi è molto importante leggere “tra le righe”. Sono d’accordo con te. Il neo presidente avrebbe fatto meglio a dire: “ANCHE IO sarò un arbitro imparziale …. ” per non sminuire l’operato dei predecessori. Comunque, sempre tra le righe, ho letto nel suo messaggio tanta buona volontà per venire incontro, alle DIFFICOLTA’ dei cittadini più disagiati, sollecitando opportuni provvedimenti legislativi. Sta ora ai rappresentanti delle comunità più “disagiate” rappresentare, nei modi dovuti, le varie necessità. Sono certo che il suo pieno appoggio non verrà meno.

  3. vincenzo

    5 Febbraio 2015 at 16:38

    Caro Silverio ma già quello che si scrive va interpretato figuriamoci se dobbiamo metterci a decifrare pure le cose che non si scrivono e che non si pronunciano. Ci mancherebbe poi che un neo Presidente della Repubblica eletto dopo aver dato la sua disponibilità che non avesse tanta buona volontà, io cercavo di togliere l’aureola a questo Signore che si accinge a fare il notaio e verrà tirato per la giacchetta da una parte e dall’altra e lui cercherà di non farsela tirare.

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