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Facebook: un cortile grande come il mondo.

di Sandro Vitiello

 

Lo confesso; a me Facebook piace.
Forse non sono tanto alla moda visto che oggi i social network più trendy sono altri.
Ma che vi devo dire?
Lo uso quasi dagli albori e mi piace più adesso che un po’ di anni fa.
Certo ultimamente la pubblicità è diventata invadente e diverse persone “urlano” un po’ troppo ma io “ponzese forastiero” attraverso questo strumento di comunicazione ho ritrovato tanti amici della mia infanzia e ho scoperto che abbiamo parecchio da raccontarci.
Non lo facciamo pubblicamente perchè il pudore è una buona cosa
Ci viene in aiuto la chat che permette il dialogo senza far sapere i fatti propri ad altri.

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Si dice che facebook sia una piazza digitale dove ci si incontra e si dialoga.
A mio parere assomiglia di più ad un cortile dove tutto quello che ti passa per la testa lo dici ad alta voce e anche quelli che non hanno chiaro di cosa si sta parlando, dicono la loro perchè credono che poi, alla fine, nessuno li stia a sentire.
Avete presente quelli che per strada sentono alcune frasi di un discorso e che, mentre continuano per la loro strada, incominciamo a ragionare su quelle due frasi appena ascoltate.
Ma non nella loro mente: no… parlando! Casomai incazzandosi con un interlocutore fantomatico.
In facebook succede spesso questo.

Ovviamente non è tutto così.

In questo mondo quello che più conta non sono le grandi riflessioni ma i messaggi veloci.
Chi o cosa meglio di una immagine può assolvere a questo compito?
Metti una foto di un bel posto e avrai tanti “mi piace”. Mettine tre o quattro e sarà un successo. I bambini, i cani e i gatti la fanno da padrone.
Poi ci sono le fasi cicliche. Ad un cento punto è scoppiata la mania delle torte.
Ognuno di noi ha avuto almeno un’amica che si è dedicata all’arte di fare torte da cerimonia.
Decine di foto molto fantasiose hanno riempito i nostri computer.

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Dall’archivio di Giovanni Pacifico

Si dice che facebook sia pericoloso. In parte è vero.
Certo è da sconsigliare ad un giovane in cerca di lavoro di postare foto dell’ultima sbornia collettiva. Così come ad una donna sola di dare numero di telefono ed indirizzo al primo che capita.
Ma, prese le debite misure, il mondo dei social network può essere una opportunità. Professionale, culturale, sociale, affettiva.
E’ una enorme scatola dentro cui ci metti quello che vuoi e vai a cercarti quello che ti interessa.

E’ sicuramente uno spazio dove ci si incontra e confronta.
Provate a digitare la parola “Ponza” nella riga più in alto.
Pagine e pagine di persone, associazioni, attività commerciali o pezzi di storia passata che qualcuno continua a ricordare.

Alcune di queste pagine o gruppi hanno più seguito di quanti abitano a Ponza in inverno.

“Le foto più belle di Ponza, dei ponzesi……” ha oltre 2.600 membri: soprattutto foto.
Sono diversi i gruppi di questo genere.

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Da: “Le foto più belle di Ponza….”

Ci sono poi altri gruppi con una valenza più legata al territorio.
Quelli più partecipati sono “Verità ponzesi” con oltre 2300 membri e “Questa è Ponza” con quasi 1600 adesioni.
Ovviamente non ci si limita a seguire una sola pagina.
I nomi di chi segue alla fine si ripetono ma sono comunque numeri importanti per la nostra comunità.
Le pagine di questi due gruppi spesso ospitano argomenti che hanno interesse locale.
Ad esempio in questo periodo è molto dibattuta la questione relativa all’antenna dei telefonini piazzata proprio sopra “Lucia Rosa”.
Si sta ragionando su una raccolta di firme e si sta cercando qualche appiglio legale per rimettere in discussione questo misfatto.

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Da: “Verità Ponzesi”

Il traghetto che non fa servizio per il maltempo o per un qualche guasto viene segnalato in tempo reale da qualcuno bloccato a terra a Formia o a Ponza.
E via discorrendo.
In passato si sono occupati anche di scelte legate all’amministrazione comunale ma ultimamente c’è la sensazione che se ne tengano alla larga.

Ci sono poi persone che singolarmente fanno un lavoro di condivisione della memoria veramente notevole.
Giovanni Pacifico sta piano piano rendendoci partecipi del suo imponente archivio fotografico.
Migliaia di foto ritrovano visibilità e raccontano la bellezza della nostra isola e della sua gente.

Anna Curcio Vitiello dagli Stati Uniti ricostruisce con una capacità certosina i legami familiari tra le mille facce che un po’ alla volta vengono raccontate.

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E poi c’è Rossano che tutti i giorni dell’anno tra le sei e mezza e le sette di mattina scatta un po’ di foto dal suo cortile e le mette in rete, dopo qualche minuto.
In qualsiasi punto noi siamo di questo pianeta, dopo qualche istante, sappiamo che tempo è a Ponza.
D’altronde quali sono le due domande che facciamo quando chiamiamo qualcuno a telefono?
“Come stai? Che tempo è?”
Rossano dà a quanti non hanno più nessuno a Ponza da chiamare assiduamente, la possibilità di sapere che tempo è.

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Facebook è questo… e tanto altro ancora.

 

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