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Il sogno mediterraneo di Marsiglia (3)
‘MuCEM’ e ‘Villa méditerranée’ a Marsiglia. Idee per un Museo del Mediterraneo esportabili a Ponza Quello che per brevità tutti chiamano “MuCEM” è propriamente – si è detto – Le Musée des Civilisations de l’Europe et de la Méditerranée. Coerentemente, il Museo si affranca da un approccio puramente geografico e/o storico, e tende piuttosto a proporre i tratti fondamentali della civilizzazione nata e affermatasi lungo e tra le rive del Mediterraneo. Quindi uno sguardo sia archeologico che etnologico che artistico sui diversi aspetti della civilizzazione, senza peraltro pretendere la completezza dell’esposizione. L’entrata al MuCEM per la passerella del Fort St Jean Il MuCEM è strutturato attraverso esposizioni permanenti (semipermanenti, in realtà, con avvicendamento del materiale esposto) ed esposizioni temporanee; inoltre prevede una ricca scelta di “collezioni” per una visita più approfondita: gli oggetti di culto, i percorsi tematici, i poli di interesse [il tutto consultabile al sito del MuCEM: www.mucem.org]. Gran parte del materiale è stato trasferito al MuCEM dalla raccolta etnologica de ‘Le musée de l’Homme’ e da ‘Le musée national des Arts et Traditions populaires’, entrambi prima a Parigi. La Cattedrale di Sainte Marie Majeure vista attraverso le tamerici del ‘Giardino delle Migrazioni delle Piante’ Secondo noi il pregio maggiore del MuCEM è quello della sintesi: aver isolato e proporre dei concetti fondamentali che caratterizzano il Mediterraneo come unità. Quattro tappe fondamentali della civilizzazione sono state identificate come precipue delle società mediterranee, dall’epoca del neolitico ai giorni nostri.
Due facce del MuCEM dal Giardino nel Fort Per ciascuno di questi punti sono necessarie alcune righe di puntualizzazione. 1. La rivoluzione ha luogo nel Neolitico, quando gli uomini da nomadi cacciatori si sedentarizzano, dedicandosi alla coltivazione del suolo e all’allevamento degli animali. Dalla completa identificazione nella Natura, l’Uomo si mette al disopra di essa ed inventa gli Dei che sono superiori a lui. 2. Il Cristianesimo, l’Islam e il Giudaismo sono delle religioni monoteistiche che riconoscono un dio unico, invisibile, che tutto può. I monoteismi riconoscono in ciascun essere umano un’anima che li distingue da ogni altro vivente. Anche comune è il concetto che la condizioni di ciascun uomo è identica davanti al Dio. Ciascuna di queste grande religioni ha un Libro Sacro: la Torah, per gli Ebrei, la Bibbia e il Corano. 3. La comparsa del concetto di “cittadinanza” va di pari passo con quella di una città organizzata, in cui ciascuno è solidale con gli altri a difesa della collettività. L’attività di “cittadini” implica la creazione di spazi fisici per le attività sociali, nell’organizzazione della città: l’agorà, la piazza, il teatro, lo stadio, il luogo dove si amministra la giustizia. Tutti molto presenti nell’iconografia che ci è giunta attraverso dipinti su vasi di creta e altri supporti progressivamente più elaborati. In quest’ambito trovano posto il costume, nell’antica Roma, di estendere la cittadinanza a tutti i paesi conquistati. Seguono le progressive variazioni di significato del termine “cittadino” nel medio Evo e presso le civiltà mercantili del Mediterraneo; fino al XVIII secolo, quello della Rivoluzione francese che trova la società stratificata in classi sociali: nobiltà, clero, terzo stato e promette Liberté, Egalité e Fraternité. 4. Al di là del mondo conosciuto. Il viaggio è evocato nella sua duplice valenza: il collegamento tra le diverse sponde del Mediterraneo che ha preso l’avvio agli albori della civiltà e il viaggio verso l’ignoto. Questi per sommi capi i temi sviluppati nel MuCEM …ma non finisce qui! Consiglio di visionare una breve sintesi dei concetti espressi in questo video (di un minuto e mezzo!) da YouTube: “MuCEM: Marsiglia cuore del Mediterraneo”: . . Breve nota sul video – Ho sussultato scorrendo le immagini. Quando viene mostrato il cosiddetto ‘saquiè’, “un congegno che veniva usato dagli Egizi nella regione del Nilo per far salire l’acqua dei pozzi – come dice Bruno Suzzarelli, Presidente del MuCEM – È un esempio interessante delle diverse tecniche utilizzate per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico nell’area del Mediterraneo”. Avrebbe risolto il problema che poneva Domenico Musco in un recente articolo (leggi qui). Per concludere questo impegnativo viaggio nel grande mare Mediterraneo e nel mondo ci resta ancora da approfondire il messaggio del MuCEM e segnalare quello dell’altro Museo: la Villa Mediterranée. Poi legare tutto questo con il piccolo Mediterraneo intorno a Ponza: una cosa da niente! . Per la prima puntata, leggi qui [Il sogno mediterraneo di Marsiglia. (3). Continua qui] 3 commenti per Il sogno mediterraneo di Marsiglia (3)Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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L’ennesimo articolo “copia e incolla”…ma che senso ha
Risponde l’Autore dell’articolo
Anche se vorrebbe farlo intendere, non credo assolutamente che sia silverio lm (Lamonica?) l’autore di un commento così meschino e povero di contenuto. Silverio lo conosco bene e, a parte l’amicizia, argomenterebbe di gran lunga più riccamente le sue opinioni.
Sono eventualmente disponibile ad un contraddittorio per dimostrare che non ho copia-incollato un bel niente; se invece voleva ‘puramente’ essere un’offesa, la restituisco al mittente, qualunque contenuto essa abbia.
S.R.
Caro Sandro, ti assicuro che NON SONO IO QUEL DESSO!