- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Una cartolina dal Cimitero di Matara, Sri Lanka

di Sandro Russo

 .

Ascoltavo le parole della bella canzone di Alain Souchon (Et si en plus y’a personne – leggi e ascolta qui [1]) – e pensavo alle insanabili rivalità tra le religioni – causa di tragedie passate e recenti – e all’unico posto dove, nella mia esperienza, le ho viste convivere, apparentemente in armonia.
Ho vissuto continuativamente in Sri-Lanka, per motivi di lavoro, dal 1999 al 2001: a Matara, piccola città della costa sud-occidentale. Vi ho fatto esperienze significative, non solo professionali. Ero molto attratto da come la pratica buddista ivi dominante permea diversi aspetti del vivere comune.

.

Non c’è quasi mai nessuno, la mattina, al cimitero di Matara; solo un guardiano sparuto, con le gambe secche che spuntano dai pantaloncini kaki. Gli chiedo:
– Faccio un giro… posso? (puluan deh?) – Mi risponde con il solito dondolìo della testa e un sorriso.

E’ bello, il cimitero di Matara, su Aukana Rd. Conserva in parte il fascino dei cimiteri da strada che si incontrano dovunque qui, sulla costa, appena finita la sabbia. Ma questo è un vero cimitero, anche piuttosto grande, con una parte più antica, di tombe in pietra, scure e austere, ed una moderna, a maioliche lucide preferibilmente bianche.
Il bianco qui è il colore della morte, come il nero da noi. Quando per strada si trovano drappi e bandierine bianche vuol dire che la casa che le espone – o a cui conducono – ha subìto un lutto.

Le tombe sono tutte lì, ben visibili dal vialone centrale ricoperto di ghiaia. Si incontrano per prime delle sepolture cristiane, con la croce di marmo e una simbologia conosciuta: viticci, colonne spezzate. Alcune sono vecchie di un centinaio di anni, e hanno preso un bel colore verde-brunito e un aspetto muschioso.
Le tombe buddiste hanno sempre la ruota, incisa sul marmo; oppure è l’intera tomba ad essere costituita da una ruota, che in alcune rappresentazioni sembra un timone. Poi vi si trovano alcune simbologie ricorrenti: pavoni o colombi che si guardano; per le coppie di coniugi, immagino.
Le tombe musulmane sono giù in fondo, più strette e raggruppate insieme; nel complesso meno curate, ma sempre contraddistinte dalla mezzaluna e la stella.

Matara Cemetery [2]
Cimitero di Matara. E’ visibile sulle tombe il simbolo buddista della ruota della vita. Tra le lapidi, gli alberi nodosi del fiore dei templi (Plumeria alba) e una vacca che bruca l’erba.

Piccolo cimitero bordo mare [3]
Una tomba recente del villaggio, a pochi passi dalla spiaggia. Sono visibili i simboli della vita spezzata e i resti dei nastrini bianchi di carta che hanno pavesato il luogo il giorno della cerimonia. Un cane dorme all’ombra della scritta

Piccolo cimitero di villaggio [4]
Un cimitero di villaggio: le lapidi sono sul bordo della strada con il mare alle spalle, tra alberi di Plumeria alba, Pandanus e alte palme

Fiore di loto [5]

Piante e fiore di loto – Nelumbo nucifera – Fam. Nelumbonaceae; dello stesso ordine delle ninfee

Fuori dai templi buddisti o dai cimiteri spesso in Sri-Lanka vendono i fiori di loto. La pianta nasce in acque fangose ed emerge in superficie con un lungo stelo che termina con un bocciolo e poi un fiore di particolare bellezza. Di notte il fiore si chiude e torna sott’acqua, per riemergere all’alba. Il loto è uno dei più antichi simboli floreali, prediletto da buddisti e induisti con sfumature diverse. Simboleggia la perfezione e il risveglio alla vita spirituale.

Moonstone [6]

La simmetria del fiore del loto rappresenta l’ordine del cosmo e viene utilizzata come modello per la realizzazione di mandala e motivi ornamentali scolpiti in pietra (moonstone).

Qui al Cimitero non si è visto nessuno per tutta la mattinata: solo mucche, qualche cane, un paio di varani e molti king-fisher (martin-pescatore) sui fili della luce, dal lungo becco e il piumaggio elegante di colore verde-azzurro metallizzato.

Martin pescatore. Alcedo atthis [7]
Tanti fiori bianchi a terra, caduti durante la notte dagli alberi di frangipane (Plumeria alba). Questi alberi nodosi sono caratteristici di tutti i luoghi di culto – qui li chiamano anche temple flower – ma si trovano un po’ dovunque, lungo le strade.

Plumeria rubra [8]

Plumeria alba. Part. Fiori [9]

Aspetto generale della pianta e particolare dei fiori di Plumeria alba – Fam. Apocynaceae. I fiori sono molto profumati 

Davanti a tombe recenti ci sono cestelli votivi fatti con la scorza intrecciata dell’albero del banano; contengono petali di fiori, infiorescenze della palma da cocco, riso bollito; spesso insieme a una ciotola per bruciare l’incenso.

Altarino votivo [10]

Fiori bianchi di gelsomino e gialli di allamanda; plumeria e alcuni fiori di loto su un piccolo altarino votivo

Ma cosa chiedere? E a quale Dio? ..in questo pezzo di terra spartito fra tre religioni diverse dove, bene che vada, almeno i 2/3 dei presenti – nel senso di Assenti – si devono essere sbagliati?