





|
|||
L’idea di Europa all’indomani degli attentati di Parigi e della manifestazione di domenica 11 gennaio
Per decenni l’Europa ha cercato di diventare una entità compiuta, coerentemente, almeno in parte, con la visione di Altiero Spinelli. Questi, lucidamente, in più occasioni, accostò la propria utopia alla metafora di Hemingway de “Il vecchio e il mare”: dove il pesce legato alla fiancata della barca dal vecchio pescatore Santiago per essere troppo grosso da poter essere issato a bordo, viene pian piano spolpato dagli squali, restando alla fine inutile lisca. Svuotata di significato, preda di equilibrismi burocratici e commerciali, di speculazioni e bolle finanziarie, l’Europa non è mai riuscita a portare a terra quel corpo necessario a forgiare una identità reale. Ieri a Parigi, quegli oltre due milioni di persone potrebbero finalmente impresso una svolta decisiva. Una folla oceanica, composita, capi di stato, rappresentanti di tutte le confessioni religiose. La strage ancora calda non è certo stata la più grave avvenuta: basti solo pensare ai duemila morti ed alle bambine fatte esplodere, kamikaze per costrizione: cronaca di ieri e di ogni giorno. Neppure è stato il più grave attentato commesso in un paese occidentale: basti pensare alle Torri Gemelle o a Madrid, o a Londra. Per anni i tanti esperti di casa nostra si sono sfiniti a rintracciare le radici di un comune sentire europeo, come se questo collante lo si potesse decidere a tavolino, un tanto al chilo. Anche sgradevole, “soprattutto” sgradevole, perché il ‘politicamente corretto’ non lascia tracce, Charlie Hebdo è un giornale in forte crisi economica, con pochi lettori: la strage ne farà probabilmente il settimanale più venduto in Francia, a partire dal prossimo numero di mercoledì. Questa caratteristica tutta europea probabilmente non è stata colta del tutto nemmeno in un grande paese come gli Usa, paese animato da fondamentalismi, politici e religiosi. 3 commenti per L’idea di Europa all’indomani degli attentati di Parigi e della manifestazione di domenica 11 gennaioDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
|||
Ponza Racconta © 2021 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: |
Enzo dice:
“Si è voluto colpire un giornale, per giunta satirico. Cioè la massima rappresentazione possibile di quello che è lo spirito autentico di una Europa tollerante e multiculturale, dove la risata è salvifica, curativa, non violenta, ed annulla le distanze. Non richiama alle guerre sante, ma piuttosto alla fine di esse” (…) “Gli avvenimenti di questi giorni, con buona pace di Buttiglione, Marcello Pera e Goffredo di Buglione, hanno sancito in maniera chiara che l’Europa può esistere solo in quanto laica. E la massima espressione di questo sentimento è la libertà di pensiero”.
Domenico ci ha raccontato l’ultimo viaggio di Papa Francesco e ci ha ricordato la missione di questo UOMO, forse l’unico in questo momento capace di parlare a tutti gli UOMINI su questo pianeta. Ebbene questo PAPA ha detto, commentando i fatti di Parigi: “la violenza, il terrorismo non è mai da condividere ma certamente se qualcuno offende tua madre quel qualcuno merita una reazione, merita un pugno” …e ha mimato anche il gesto!
Francesco sa quello che dice, sa che quello che ha detto è condiviso dalla maggior parte degli uomini, sa che non si può scherzare sulla fede della gente, sulle cose care, sulla dignità di un credo come non si può scherzare sulla madre e sui propri figli.
Ieri sono state liberate le due ragazze rapite da terroristi Siriani; si dice che il nostro “apparato statale” ha pagato un riscatto: denari che hanno assicurato la libertà delle due ragazze ma serviranno a comprare armi e ad armare altri terroristi che magari ci troveremo in una metropolitana fra qualche anno.
Io penso che a livello europeo dovremmo avere una politica estera, una politica militare, per governare la nostra funzione nel mondo, una politica interna per governare le nostre conquiste in quanto a diritti e doveri, senza creare discriminazioni: ma questo non c’è.
Non è uscita fuori la nuova Europa dalla manifestazione di Parigi, perché il percorso del sogno Europeo è stato deviato, sostituito con l’Europa delle burocrazie, delle banche e delle false opportunità meritocratiche per cui discriminanti e quindi ognuno è libero di pregare il suo dio e difendere dalle offese la propria madre.
Infatti non è uscita la nuova Europa, visto che la vecchia non c’è mai stata: l’Europa delle burocrazie, delle banche, ed aggiungo della colpevole ed interessata collusione con paesi come l’Arabia Saudita, ha radici molto poco nobili. Quello che è uscito è stato un senso comune, un comune denominatore che potrebbe diventare un giorno una base di partenza.
Credo che sia questo l’unico messaggio che esce da questa triste settimana.
La guerra vera la si combatte altrove: nelle terre di nessuno dove i rapporti di forza tra etnie e religioni diverse sono molto più dure di un pugno, con migliaia di morti giornalieri, bambine trasformate in bombe umane, uomini sgozzati come animali da cortile. Il tutto senza il condimento di vignette satiriche: la fame di potere e la violenza non hanno bisogno di giustificazioni.
https://www.facebook.com/groups/138493349534361/