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Le più belle Natività dei grandi Maestri della pittura (3). Da una pala d’altareproposto da Sandro Russo
Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio detto Gentile da Fabriano (Fabriano, 1370 – Roma, 1427) è stato un pittore italiano tra i più importanti esponenti della corrente artistica del “tardo Gotico” conosciuta anche come “Gotico internazionale” per la sua diffusione in tutta l’Europa. Questo suo lavoro gli fu commissionato al suo arrivo a Firenze nel 1420 dalla ricca famiglia fiorentina Strozzi (per questo è anche conosciuto come “Pala Strozzi”), e ultimato nel 1423; destinato alla nuova Cappella di famiglia nella Chiesa di Santa Trinità affidata all’architetto e scultore Lorenzo Ghiberti. Il dipinto nella sua interezza, con la sontuosa cornice (cliccare per ingrandire) L’Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera e oro su tavola (173×228 cm con cornice 303×282) di Gentile da Fabriano, datato 1423 e conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Il tema dell’adorazione dei magi era molto diffuso in quel periodo storico ed era un pretesto da parte dei ricchi committenti per alludere alla propria agiatezza economica e superiorità culturale. Il corteo dei magi occupa tutta la scena ed è uno sfoggio di abiti sontuosi con dettagli minuziosamente descritti (fino ai finimenti dei cavalli) e un forte uso dell’oro. Dietro i tre Re magi si può riconoscere il ritratto del committente Palla Strozzi nell’uomo con il falcone. La predella è composta da tre scomparti rettangolari, che mostrano (in ordine temporale da sinistra verso destra) la Natività, la Fuga in Egitto e la Presentazione al Tempio (in copia, perché l’originale è al Museo del Louvre, a Parigi). Le traversie dell’opera. Nel 1806, durante le soppressioni napoleoniche, il dipinto venne spostato in un deposito, per venire poi trasferito nel 1810 alla Galleria dell’Accademia, per l’istruzione dei giovani allievi. Nel 1812 venne privato dello scomparto della predella con la Presentazione al tempio, che da allora si trova al Louvre (agli Uffizi è presente una copia). Nel 1919 la pala approdò alla galleria fiorentina. “La presentazione al Tempio” (all’estrema destra della predella:)
“La Natività” (a sinistra, nei tre riquadri che compongono la predella): La Natività è ambientata di notte, nella stessa ambientazione della pala centrale: a sinistra si scorge infatti lo stesso edificio rosato, dove le due ancelle di Maria riposano sotto un arco: una dorme con la testa girata verso il fondo, l’altra è sveglia e sbircia la scena centrale, in cui il Bambino appena nato emette un bagliore di santità che rischiara tutto: Maria inginocchiata in adorazione, il bue e l’asinello a semicerchio e san Giuseppe che è addormentato e un po’ in disparte, a sottolineare il suo ruolo di semplice protettore di Maria e Gesù, senza un ruolo attivo nella nascita (elemento comune a molte delle rappresentazioni della Natività). . [Le più belle Natività dei grandi Maestri della pittura (3). Gentile da Fabriano – Continua] Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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