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Il fungo delle favole trovato nel bosco di punta Incenso

notizia di Biagio Vitiello; note botaniche e tossicologiche di Sandro Russo

 

Ci informa Biagio Vitiello, appassionato e cultore della flora isolana, di aver trovato diversi esemplari del fungo Amanita muscaria nel boschetto di punta Incenso, a Ponza.
Allega diverse foto del fungo:

Amanita muscaria.2 [1]

Amanita muscaria. Tipici la forma e il colore. Negli esemplari in una fase successiva di crescita, il cappello è spianato, rispetto alla forma a cupola dei funghi più giovani (vedi la quarta foto di questa serie)

Amanita muscaria.3 [2]

Stesso fungo: in evidenza le fioccosità biancastre del cappello, residuo del velo che racchiude il fungo come un uovo nelle fasi più precoci dello sviluppo

Amanita muscaria.4 [3]

 Sempre Amanita muscaria: chiaramente un fungo “a lamelle” come tutte le Amanite. Altri caratteri distintivi della famiglia: l’anello, nella parte alta del gambo e la volva, alla base del fungo (sempre residuo del velo primordiale)

Anello e volva delle Amanite [4]

Note

Amanita muscaria (Fam. Amanitaceae) Appartiene alla stessa Famiglia di cui fanno parte i funghi più tossici che si conoscano (Amanita phalloides, A. verna, A. citrina) ma anche uno dei funghi più apprezzati, da mangiare crudo: l’Amanita caesarea, o ovolo buono: il fungo dei Cesari

  Amanita muscaria. Esemplari giovani [5]

Amanita muscaria è un fungo molto comune, anche nei nostri boschi, dall’aspetto caratteristico: fiocchi cotonosi bianchi sul cappello rosso, come i funghi delle favole. Il suo nome deriva dalla capacità di attrarre le mosche

L’Amanita muscaria, a parte l’aspetto attraente, è un fungo controverso. Da alcuni è ritenuto senz’altro tossico, responsabile di sintomi simili a quelli indotti dalle solanacee come Atropa belladonna, Datura stramonium e Hyosciamus niger.

Le prime manifestazioni dell’avvelenamento comprendono nausea e vomito, vertigini, difficoltà nel mantenere l’equilibrio e coordinare i movimenti, e sonnolenza. Inoltre secchezza delle mucose, battito accelerato, arrossamento del volto e pupille dilatate. Segue una fase di eccitamento; in questa fase si manifestano anche le allucinazioni. Le fasi di eccitazione e di sonnolenza possono alternarsi più volte.

Presso altre culture, specie nell’estremo nord-est dell’Europa e in Mongolia Amanita muscaria è ritenuto invece potenzialmente edibile, dopo essere stato sottoposto a trattamenti di vario tipo. Consumato fresco o dopo essiccamento è considerato un fungo ‘magico’ e utilizzato per le sue proprietà stupefacenti e divinatorie. Il fungo contiene in effetti diversi principi attivi, alcuni responsabili dei sintomi neurovegetativi come la muscarina e l’atropina; altri – muscazone, l’acido ibotenico e il muscimolo – degli effetti allucinogeni. Quest’ultima sostanza, in particolare, viene eliminata con le urine, che mantengono gli effetti allucinogeni del fungo rimuovendo in parte gli effetti tossici; questa caratteristica si perfeziona con ripetuti passaggi urinari.

 

Apri e leggi il testo completo in formato .pdf dell’articolo uscito su Omero (Scuola di Scrittura in Roma) nel giugno 2007: Piante tossiche medicamentose allucinogene. Seconda parte [6]