De Luca Francesco (Franco)

Refolo: il racconto della sera

di Francesco De Luca
Lanternino. Water color copia

 

Il botto di un mortaretto lontano avverte che la sera è scesa. Non te ne accorgi perché il buio cala pesantemente in questo inizio di inverno. Ma quel botto che da Giancos risuona nel cavo del porto avverte che la giornata è finita. E infatti le lucette colorate degli addobbi natalizi alle finestre in un attimo si evidenziano, e dicono della vita che pulsa nelle strade e nelle case.

Questa sera di dicembre seguirò un amico. Lui non sa che io da tempo gli sono accanto di nascosto, e trascriverò qui di seguito il racconto della sua sera.

“Devo uscire, ho l’appuntamento con Rosaria. L’aspetto in piazza, al termine della novena di Natale.
La campana ha chiamato e lei ha risposto perché così vogliono i suoi. Si fa tutti finta di tenerci ad un impegno di fede ma è chiaro che i genitori si appagano del fatto che la sua uscita abbia un fine nobile e lei usa questa scusa per potersi fermare fuori il tempo necessario per vedersi al bar con gli amici, bere un aperitivo e scambiarsi commenti con me.
Stasera non fa freddo e dai nuvoloni addensati sul breve cielo dell’isola una pioggerella leggera ogni tanto fa l’atto di impensierire e poi smette.

La vedo, Rosaria scende dalla chiesa, con gruppetti di donne i cui anni si sono logorati e l’andare lento e zoppicante lo dimostra.
Rosaria saluta l’amica che s’allontana discreta. Dirigiamo al Lanternino. La luce gialla dà un colore strano all’acqua alla base del molo. Incontriamo i marinai della Capitaneria appiccicati ai telefonini che li trasportano oltre il mare, lontano dall’isola, nei luoghi del sentimento.
Noi ci diciamo della giornata trascorsa, commentiamo i messaggi visti su facebook e ci scambiamo silenziosi segreti inviti. Nei suoi occhi trovo quello che mi appaga. È l’amore?”.

A questo punto però il mio amico mi allontana dalla sua storia perché accende l’i-pod e dà a Rosaria uno degli auricolari.
Mi intrufolo per partecipare pure io all’ascolto, e sento questa canzone…

 

Il racconto della sera – di Edoardo De Crescenzo

Ascolta qui dal file pm3 e segui i versi

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Il racconto della sera

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Il racconto della sera, ed un ritmo napoletano
che risuona per le strade, fino a perdersi piano piano
la sera inventata, quella dei poeti
la sera aspettata, degli innamorati
la sera per correrti incontro per portarti chissà dove
o per restare lì abbracciati quando piove.

Il racconto della sera, ed un ritmo napoletano
che risuona per le strade, fino ad avvolgere piano piano
le finestre delle case, che si accendono ad una ad una
come luci di teatri, nella penombra della luna

la sera che si apre, nei quartieri
la sera che inventa, nuovi amori
la sera della prima volta, quella che non si scorda mai
e poi la sera, quella che tu solo sai,
la sera per correrti incontro e per andare insieme chissà dove
o per restare soli quando piove.

Il racconto della sera, ed un ritmo napoletano
che risuona per le strade, fino a perdersi piano piano
nel silenzio delle stelle, che disegnano la fortuna
nei segreti degli amanti illuminati dalla luna
Il silenzio della sera, ed un ritmo napoletano
che risuona per le strade, fino a perdersi piano piano
nella sera che si accende, quando passi così leggera
silenziosa prima donna, sul palcoscenico della sera.

Il racconto della sera, ed un ritmo napoletano…

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