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Commento all’articolo “L’Amministrazione e Laziomar” di Piero Vigorelli

di Francesco Ferraiuolo

Laziomar e Ponza [1]

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Pier Lombardo Vigorelli, Sindaco pro tempore del Comune di Ponza, con una lunghissima nota pubblicata sul sito del Comune  (leggi qui [2])  ha spiegato le ragioni per cui la sua Amministrazione non chiederà alla Laziomar le stesse agevolazioni ottenute dal Sindaco di Ventotene, Assenso, per i nati in quell’isola ma non attualmente residenti (accusato stranamente di campagna elettorale; dico stranamente perché mi risulta che i non residenti in un comune, sebbene ivi nati, non possono votare per il rinnovo della compagine amministrativa del comune medesimo).

A parte le differenze che egli continua a fare tra nati e nativi, secondo me superflue e fuorvianti, dato che il caso sollevato da Ventotene riguarda esclusivamente i nati, ho la netta sensazione che non abbia compreso, forse perché nato in Svizzera e vissuto in alcune grandi città della terraferma, quanto sia forte il legame ed il senso di attaccamento al proprio “scoglio” da parte di un isolano, cioè di un essere umano a cui la stessa insularità conferisce caratteri distintivi propri ed irremovibili, tra i quali quelli appena citati.

Sentirsi stranieri in casa propria è una sensazione orribile, umiliante.

E’ quello che si prova alla biglietteria quando ti senti trattato come un turista qualsiasi pur essendo nato e cresciuto a Ponza, e poi per necessità costretto ad andare via dall’isola, che sia il lavoro, lo studio, i figli, la salute o mille altri motivi; sì costretto: perché il distacco definitivo per l’isolano, per la stragrande parte dei casi, non è e non è mai stato una scelta libera ma sempre, ribadisco sempre, una scelta in qualche modo obbligata.

Insomma, andare via dalla nostra cara isola non è come per un “forestiero” scegliere di avere la casa a Ponza e magari anche la residenza.

Una sensazione che Vigorelli da non isolano, con ogni probabilità, ha difficoltà a comprendere, visto che continua a parlare della “fantastica fiction…”; non voglio offenderlo, dico solo che egli è diverso: non è isolano.

Pagare il biglietto da non residente è il primo e anche il peggior modo di sentirsi stranieri a casa propria; paradossalmente, quei dieci euro pesano molto di più delle diverse centinaia (se non migliaia) di euro di tasse gravanti sulla casa in cui si è nati (e che, per le circostanze imposte dalla necessità, è diventata una seconda casa con tutti gli annessi e connessi).

Ecco perché, a mio avviso, partendo da questo, tutti i suoi discorsi – anche se ben scritti – non hanno senso alcuno.

Quanto alla sfilza di numeri e dati ci sarebbe molto da dire: sembrano semplicemente astrusi; per brevità sorvolo sul merito ma mi dichiaro pronto ad intervenire se si renderà necessario.

Farò solo qualche breve e sommaria riflessione:

Vigorelli, con il suo modo di scrivere, fa sembrare che nel periodo da maggio a settembre di quest’anno siano arrivate a Ponza 119.987 persone in più grazie al maggior numero di corse. Io mi domando, invece, se non sia più verosimile che quella cifra corrisponda al numero dei passeggeri trasportati complessivamente a Ponza dai vari mezzi di collegamento marittimo in esercizio in tutto il periodo considerato; il che dimostrerebbe niente di sorprendente.

Le famose 500 corse in più (una cifra che messa così appare mirabolante ma correttamente analizzata e scomposta lo sarebbe molto meno) scaturiscono dal riutilizzo di oltre 2,5 milioni di euro derivanti dal forte quanto sorprendente ribasso d’asta offerto dai nuovi gestori della Laziomar in sede di gara e di cui solo gli spiccioli sono serviti – non so per quanto – a tenere in vita (con l’ossigeno) la Snip-Snap.

Quindi, somme appartenenti all’importo a base d’asta ridate dalla Regione Lazio ai nuovi gestori della Laziomar affinché venissero assicurate ulteriori corse aggiuntive alle isole, di cui anche Ventotene ha proporzionalmente usufruito per parte sua; come si vede, si tratta di corse non certamente derivanti da speciali azioni o “feeling” come il nostro Sindaco ha inteso far trasparire.

Il discorso dei 3775 nati a Ponza e in altre città dal dopoguerra ad oggi (dice il nostro Sindaco: quasi tutti godenti ottima salute. Evviva!) è francamente incomprensibile ed incoerente rispetto al fatto che si parla di agevolazioni concesse ai soli nati nell’isola ma non residenti nella stessa; non si comprende, infatti, quanti effettivamente siano all’atto i nati a Ponza non residenti.

Lo stesso dovrebbe essere fatto per Ventotene per scoprire che si tratterebbe di molto di più dei 15 beneficiari considerati.

Insomma, vengono dati una serie di cifre e ipotesi fantasiose che sembrano avere l’unico scopo di sostenere la propria scelta-tesi.

Mi fermo qui per non essere, come dicevo, troppo lungo e noioso.

Ma pur essendo nato a Ponza (o nativo che dir si voglia) nonché ivi residente non voglio e non mi sento diverso da chi è stato costretto ad andarsene; essi sono e saranno sempre miei fratelli, come quelli che sono rimasti, e anche se Vigorelli vorrà continuare a far loro pagare il biglietto del non residente con relativa tassa di sbarco, per quanto sarà nelle mie modestissime possibilità, essi avranno sempre la mia incondizionata solidarietà affinché si sentano sempre a casa propria.

Al suo posto – da ponzese doc – non avrei annunciato, con malcelata voluttà, che ad essi sarà fatta pagare la tassa di sbarco anche nel periodo invernale; non avrei fatto l’avvocato difensore della Laziomar, ma avrei chiesto le stesse facilitazioni concesse ai ventotenesi.

Se vuole essere veramente il Sindaco di tutti i ponzesi, questo dovrebbe fare Vigorelli.

Vede signor Pier Lombardo se fosse una questione di numeri a Ventotene dovrebbe andarci una nave a settimana; invece, come ben sa, i numeri in certi casi non contano: valgono i principi, i diritti e l’equità.

Smetta di cavalcare questa sorta di campanilismo chiuso e gretto che non la porterà da nessuna parte; dimostri, invece, che gli aridi numeri non sono tutto ma che esiste un mondo esistenziale e di sentimenti, anche al quale un buon amministratore pubblico deve porre la giusta e dovuta attenzione.