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Sintesi del Consiglio Comunale dello scorso 26 novembre. La cronaca. (1)

a cura della Redazione
Municipio e orologio [1]

 

Puntuale come da convocazione, alle ore 16 il Consiglio Comunale ha avuto inizio.

All’ordine del giorno diversi argomenti strategici per il futuro dell’isola; era perciò previsto un pubblico da grandi occasioni. In effetti, seppure senza paragone con situazioni simili di anni passati, alcune decine di cittadini si sono presentati all’appuntamento ed hanno seguito in silenzio e con attenzione l’esposizione degli argomenti.

Il primo a prendere la parola è stato il Consigliere di Minoranza D’Arco, il quale lamentando che erano stati concessi solo pochi giorni per consultare la documentazione relativa agli argomenti trattati, ha chiesto il rinvio del Consiglio per poter approfondire le tematiche in argomento.
Il sindaco Vigorelli ha replicato che, pure essendo argomenti di vitale importanza per Ponza, in realtà si stanno solo riprendendo vecchie tematiche e progetti e non serviva pertanto altro tempo per studiare argomenti già noti.
Questa spiegazione non convince D’Arco che decide di abbandonare la seduta.

In mancanza di opposizione e contraddittorio (l’altro consigliere, Ferraiuolo, era assente per motivi personali), la seduta scorre fluida, ed in meno di due ore vengono esaminati tutti i punti all’ordine del giorno, partendo da quelli più ‘semplici’.

Il punto 1 (lettura ed approvazione verbale seduta precedente) ed il punto 2 (conferimento cittadinanza onoraria a Folco Quilici) vengono esposti dal Sindaco ed approvati all’unanimità in pochi minuti.

Il punto 3 riguarda la ratifica della declassificazione di un tratto della strada provinciale a comunale: si tratta del breve tratto che da Giulio il pescatore arriva fino alla scalinata della Dragonara, precedentemente appartenente alla Provincia.

Il punto 4 trattato è quello relativo alla rinegoziazione dei prestiti concesso al Comune dalla Cassa Depositi e Prestiti; in particolare il prestito di un milione di euro che il Comune aveva contratto durante le passate amministrazioni. Sfruttando una recente circolare, tale mutuo è stato rinegoziato stemperandolo in un tempo più lungo, ma soprattutto con una forte riduzione del tasso d’interesse che passa dal 9% al 2% circa.
Tale punto, dopo l’approvazione all’unanimità, è stato dichiarato immediatamente eseguibile, perché i termini per la rinegoziazione sono in scadenza.

Il punto 5 trattato è quello relativo all’assestamento di bilancio. In sostanza, in seguito a nuove entrate e ad un adeguamento di vecchi capitoli, sono stati introdotti nuovi capitoli di spesa per un totale di circa 500.000 euro.
Le voci principali esposte dal Sindaco sono:
85.000 € di contributo provinciale per allestire la biblioteca al Centro Servizi di Le Forna;
66.000 € per manifestazioni turistiche dei litorali;
174.000 € di contributo provinciale per l’allestimento dell’isola ecologica;
altri 75.000 € di ulteriore contributo provinciale sempre per l’isola ecologica;
50.000 per la lotta all’abusivismo edilizio.
L’assessore Ambrosino invece cita:
un fondo di riequilibrio di 27.000 per rifare i bagni del pallone tensostatico a Cala dell’Acqua;
un fondo regionale di 70.000 che verrà utilizzato, se si recupereranno altre risorse dal Comune, per risistemare tutta la piazzetta di Sant’Antonio, per la parte che non è compresa nell’attuale intervento.

Il consigliere Feola fa poi riferimento ad un contributo per il piano acustico, attualmente al vaglio della Regione per alcune osservazioni ricevute. Sempre Feola fa un accenno anche alle antenne dei telefoni cellulari. Al momento ritiene che non si possa fare nulla (il riferimento è a quelle sopra Lucia Rosa) “perché queste installazioni sono considerate di primario interesse dallo Stato”, ma che è intenzione della giunta di creare un “piano antenne” per regolamentare il settore, attraverso una sorta di concertazione con i gestori di telefonia che possa limitarne l’impatto sul territorio.

Il punto 6 trattato è quello relativo al nuovo piano regolatore portuale. Si tratta in sostanza di accordare mandato al Sindaco per l’attuazione del procedimento che consenta l’approvazione della variante al Piano Regolatore Portuale del 2003 in seguito alle mutate condizioni nel frattempo intervenute. Nel dettaglio, eliminare l’attracco dei traghetti a Giancos che nel progetto originario era previsto dove adesso c’è il depuratore.

Il sindaco ha fatto due affermazioni importanti: “ci sono i fondi pubblici per l’intervento; e contestualmente: “non c’è alcun rischio di interventi speculativi di soggetti privati perché in porti-rifugio di prima classe quale quello di Ponza non si può per legge intervenire se non con capitale pubblico”.

Per le Forna invece, il sindaco ha dichiarato che “farà il porto turistico, perché su nuovi sette porti previsti dalla Regione, si è riusciti ad inserire anche quello di Cala dell’Acqua”.
Il Comune ha ricontattato le tre ditte che all’epoca parteciparono alla gara. Due di queste hanno confermato l’interesse. A breve riprenderà l’iter per riconvocare la conferenza di servizi secondo le disposizioni della legge Burlando.

Il punto 7 riguarda la digitalizzazione della documentazione cartacea relativa al P.R.G. (Piano Regolatore Generale)
È stato affermato che “d’ora in poi tutti i cittadini potranno verificare particelle, aree di destinazione e articoli del piano regolatore con un click, tramite l’accesso ad una apposita sezione sul sito del Comune”.

Al punto 8, lo sviluppo rurale.
L’assessore Coppa, partendo dal dato catastale che parla di oltre 300 ettari di terreni che risultano essere o essere stati coltivati a vigneti, evidenzia l’opportunità di creare una banca dati reale, nonché di sviluppare ed incentivare la produttività di tali terreni.
Il Sindaco a sua volta sottolinea che Ponza è l’unica isola del Lazio dove la produzione di ‘Biancolella’ è riconosciuta (essendo Ventotene essenzialmente produttrice di legumi), e questo potrebbe avere importanti stimoli per un nuovo sviluppo agricolo. Sviluppo che però al momento è solo ipotizzato.

Punto 9, variante all’art. 30 del Piano Regolatore Generale vigente riguardante le zone rurali.
Per rendere comprensibile la variante proposta, sono stati fatti degli esempi: chi ha 30.000 mq di terreno, anche non accorpato ma contiguo, potrà fabbricare ad uso agricolo con parametri migliori rispetto a quanto prevede adesso la legge regionale. Ed ancora, con 5.000 mq di terreno agricolo, si potrà metter su un prefabbricato in legno di 9 mq.
Questo quando e se la Regione confermerà la variazione proposta al piano.

 

[Il Consiglio Comunale dello scorso 26 novembre. (1). Continua]