Attualità

Chiedi chi erano i Pink Floyd. A volte ritornano

di Sandro Russo
Pink Floyd. The endless river

 

La notizia è quella di un nuovo album dei Pink Floyd, uscito solo qualche giorno fa.
La storia è quella del mio incontro con loro.

Dal 6 novembre è disponibile nei negozi di dischi il nuovo album dei Pink Floyd, o meglio di quel che ne rimane, dopo la morte di Richard Wright (il tastierista, nel 2008) e la scissione (dal 1985) di Roger Waters con relativa lunga battaglia legale, alla fine della quale il brand “Pink Floyd” è stato attribuito ai superstiti David Gilmour e Nick Mason.

L'ultimo saluto al Live 8 londinese del 2005

L’ultimo saluto dei Pink Floyd insieme al Live 8 londinese del 2005

Dice David Gilmour: “The Endless River nasce dalle sessioni musicali per Division Bell nel 1993. Abbiamo ascoltato oltre 20 ore di musica suonata da noi tre (intende se stesso, Wright e Mason – NdR) e abbiamo selezionato ciò su cui volevamo lavorare per questo disco, un nuovo album dei Pink Floyd da 21° secolo”.
Lo stesso titolo infatti è la diretta continuazione di Division bell, dalle parole che chiudevano High Hopes “…the endless river forever and ever”.
E neanche è un caso che la prima traccia del nuovo album si intitoli: Things Left Unsaid, “Cose lasciate non dette”.

Si tratta di un album prevalentemente strumentale; contiene 18 tracce con una sola canzone, Louder Than Words. La produzione è di David Gilmour, Phil Manzanera, Youth e Andy Jackson.
L’album è disponibile in versione “cd standard”, doppio vinile o “deluxe box” (con dvd, nuove immagini e contenuti extra.

 

Da YouTube: presentazione dei contenuti del nuovo album con Poles apart (da Division Bell) in sottofondo. Nel video c’è anche un rimando per ascoltare dei brevi estratti del nuovo

YouTube player

.

Io c’ero, all’Earls Court Theatre di Londra, il 19 maggio 1973, alla presentazione in prima mondiale di “The dark side of the moon” dei Pink Floyd.

A Londra stavo mezzo intontito: “l’asino in mezzo ai suoni” di popolare memoria; un po’ per la lingua (a scuola avevo fatto francese), un po’ che era troppo avanti quella metropoli, già allora multirazziale, per me a quei tempi, abituato a Roma che era al confronto un posto di provincia.

Comunque biglietti comprati da amici che stavano là e tanta attesa per il gruppo che mi aveva preso ai tempi del disco ‘con la vaccarella sopra’ e di cui poi avevo risalito la discografia (altri quattro vinili, fin dal 1967), diventando un vero esperto tra gli amici (…non ci voleva poi tanto!)

Pink-Floyd-Atom-Heart-Mother-1970

Atom Heart Mother è del 1970

Il teatro era lungo e stretto, ricordo, e per le finanze del tempo ci eravamo potuti permettere solo un posto in galleria.

Earls Court

Earls Court. Brochure

La musica era coinvolgente; l’album era un ‘concept’, cioè sviluppava un’idea unitaria attraverso le diverse tracce, ed era stato ispirato a Roger Waters (allora il leader del gruppo) dalla morte in guerra del padre. Allora pensavo che fosse un pilota di aerei; scoprii in seguito che non era così..

Comunque sul palco dove ‘i mitici’ suonavano, succedeva di tutto, tra fumi ed effettacci. La cosa più strana era un gruppetto di operai che da una parte costruiva un vero muro di mattoni (the wall! …idea successivamente ripresa e sviluppata: è diventata un album (del 1979) e un film (di Alan Parker, del 1982).

Pink-Floyd-the-wall

Concerto.1
Verso la fine dello spettacolo, ricordo, l’intensità del suono era andata  progressivamente crescendo e con essa la tensione che prendeva alla pancia, martellata dal basso di Waters e dalla batteria di Mason.

All’improvviso, dal soffitto del teatro scendono delle lenzuola celesti – accolte con un oooh! di  sorpresa da tutti – che cominciano a sventolare. La musica cresce, cresce… quando la tensione è al massimo – non so come sono riuscito a star fermo e a non scappare! – dal fondo del teatro in alto, si stacca un razzo enorme che corre lungo un cavo e si va a schiantare sul palco, distruggendo il muro che era stato edificato… Delirio!

Pink-Floyd-Dark-Side-Of-The-Moon

 Dark side of the moon del 1973

Ecco. Questi sono stati i ‘miei’ Pink Floyd! Da allora, per ‘devozione’ e ricordo di quell’antica emozione non me ne son perso uno, di album, e anche quest’ultimo credo che lo dovrò comprare ed ascoltare in religioso silenzio, dopo aver staccato telefoni e cellulari.

 

Appendice:
Poi il padre di Roger Waters – il sottotenente Eric Fletcher Waters – non era un pilota di aerei, come avevo pensato ai tempi di quel concerto, ma un fuciliere morto durante lo sbarco di Anzio, quando il figlio aveva solo cinque mesi. Recentemente grazie alle ricerche di appassionati è stato identificata la sua tomba al cimitero inglese di Anzio e il reduce dei primi Pink Floyd è venuto a fargli visita in una commossa cerimonia di rievocazione (febbraio 2014).

Roger-Waters. Cittadinanza onoraria di Anzio

 Roger Waters riceve la cittadinanza onoraria di Anzio

Vedi anche sul sito l’Album da solista di David Gilmour: “On an island” (2006) – leggi e ascolta qui

5 Comments

5 Comments

  1. Mauro Esposito

    11 Novembre 2014 at 12:00

    Cari amici di Ponza Racconta,
    ho letto con molto piacere l’articolo scritto da Sandro a proposito dei Pink Floyd!
    Sono un grande appassionato di musica del gruppo inglese e ne conservo con “gelosia” tutti gli album (rigorosamente in vinile).
    Recentemente mi è capitato di seguire su un canale di Sky un programma che raccontava la storia dei Pink Floyd a partire dalla loro nascita con il “genio” musicale di SYD BARRETT. E’ stato un tuffo nel passato (parliamo di fine anni ’60) e il sottoscritto aveva poco più di 13 anni. Eppure quella musica, abbinata alle prime immagini di luci psichedeliche che erano parte essenziale dei loro concerti, mi faceva impazzire! Ancora oggi, a distanza di un bel po’ di anni, tutte le volte che mi capita di ascoltare un pezzo di questo straordinario gruppo mi emoziono.
    Un grazie a Sandro per avermi fatto “rivivere” queste emozioni e un saluto a tutta la redazione di Ponza Racconta.

  2. Silverio Guarino

    11 Novembre 2014 at 21:07

    Riporto un pensiero di Ivano Fossati (che si è ritirato dalle scene e dagli spettacoli): “Il rock o è giovane o è ridicolo”.
    Nel 1973 eravamo giovani (ed erano giovani anche i Pink Floyd).
    Oggi, proprio no. Né noi, né loro.

  3. marcello

    11 Novembre 2014 at 23:57

    La musica dei Pink è una musica che fa “viaggiare” la mente, avvicina alla natura, fa contemplare la bellezza. E proprio a Ponza mi è capitato spesso di ascoltarla dalle barche vicine mentre si è in rada. Non c’è posto migliore di Ponza dove ascoltare i Pink.
    Per quanto riguarda il padre di Waters la storia è ancora più triste. E’ stato individuato il posto dove è probabilmente deceduto, contro dei panzer tedeschi, ma il corpo non è mai stato trovato… e questo lo tormenta ancora oggi. Credo che se non avesse avuto questa terribile esperienza non avremmo mai avuto quel capolavoro di The Wall.

  4. marcello

    22 Novembre 2014 at 17:05

    Non ha prezzo!

    Non ha prezzo affacciarsi al belvedere di Chiaia di Luna ed in quel momento dall’ipod arriva Atom Heart Mother dei Pink Floyd (sarà stato un caso o…)

    Non ha prezzo, poi, proseguire la corsa lungo la panoramica

    Non ha prezzo, al ritorno, scendere in spiaggia a Chiaia di Luna (ssstt, non lo dite a nessuno…) e fare il bagno il 22 novembre …O l’ho sognato?
    Tutto questo non ha un prezzo !

    Oggi, chi e cosa potevi darmi di più, se non Ponza ???

    Ti amo !!

  5. Isidoro Feola

    24 Marzo 2020 at 20:38

    Per alleggerire un poco la mestizia suscitata dalla ricorrenza della strage delle Fosse Ardeatine, ed approfittando, nel contempo, del fatto che per l’emergenza Covid-19 dobbiamo stare a casa, vorrei ricordare che il 24 marzo del 1973 (in Inghilterra il 23\03) fu pubblicato in Italia lo storico album dei Pink Floyd: “THE DARK SIDE OF THE MOON”
    Chissà, magari a risentirlo in questi momenti ci può aiutare a stare un poco più sereni.
    Buon ascolto a tutti.

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