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Intervista ad Antonietta Vitiello in occasione dei suoi 100 anni.di Vincenzo (Enzo) Di Fazio
Ieri, 30 ottobre, ha compiuto 100 anni Antonietta Vitiello. Figlia di Titina Curcio (Titina int’i palette), nipote del prete Parisi, moglie del Generale di Divisione Antonio Fisone, Antonietta vive a Verona vicino ai due figli Italia e Vittorio. Ecco il risultato della nostra chiacchierata. ***** Domanda – Buongiorno Antonietta e tantissimi cari auguri. E’ per me veramente una grande gioia sentirti ed avere la possibilità di fare due chiacchiere per telefono. Risposta – Grazie Enzo, è anche per me un piacere sentirti. Devo dirti innanzitutto che, stante a quanto mi hanno sempre riferito i miei genitori, sono nata il 1° di novembre, il giorno di tutti i santi. A quei tempi si veniva registrati qualche giorno dopo e non sempre lo facevano i genitori. Nel mio caso, lo fece l’ostetrica, quella che comunemente chiamavamo “mammana”. Mi chiedevi quale il mio primo pensiero fatto varcando la soglia dei 100 anni. In effetti quello che faccio tutti i giorni quando mi sveglio. Rivolgo un pensiero al Signore, lo ringrazio e ringrazio anche San Silverio e la Madonna di Pompei. D. – So che i festeggiamenti ci saranno nel pomeriggio. Intanto com’è il tempo a Verona e puoi dirmi come hai trascorso la giornata di ieri? R – Il tempo è bello. C’è il sole anche se fa freddo. Ieri mattina sono stata con la parrucchiera e la manicure. Nel corso della giornata è stato un via vai di gente con fiori e tanti regali. Ho avuto delle orchidee, dodici rose rosse, un cestino di fiori colorati, un orologio, delle creme per il viso e per le mani, dei pensieri fatti a mano e tante, tante altre cose che ora non ricordo. D. – Ritornando ai festeggiamenti del pomeriggio ci sarà certamente tante gente. Dimmi un po’: da chi sarai attorniata? R – Beh, ci saranno i figli, Vittorio ed Italia, i nipoti e i miei due pronipoti; ci saranno Rosanna, Maria e Silverio Guarino con la moglie, in effetti le persone a me più care. Verrà anche il sindaco. D – Bello! un pieno di quattro generazioni. R – Sono due anni che non vengo per motivi di salute. Non devo affaticarmi, ha detto il medico. A Ponza ci penso spesso. Le immagini che mi passano davanti sono quelle della casa dove sono nata, della bella veduta della baia di Sant’Antonio su cui si affaccia. E poi i colori del cielo e del mare, unici al mondo. D – Noi abbiamo sempre abitato sugli Scotti in case vicine. Le nostre famiglie si sono frequentate e volute bene. C’è stato sempre un bel rapporto tra i miei genitori, voi e zia Titina (tua madre) e zia Antonietta. R – E’ vero ci siamo sempre voluti bene. Ricordo tuo padre quando veniva a prendersi il caffè da noi. D – Quali sono i ricordi più belli legati a Ponza? R – Sicuramente quelli risalenti ai tempi del fidanzamento. D – A che età sei andata via da Ponza? Penso dopo esserti sposata. E’ così? R – No, la prima volta che ho lasciato Ponza avevo 9/10 anni, per andare a studiare a Napoli. Stavo a casa di un fratello del prete Parisi. In quegli anni partivo a settembre e ritornavo a giugno. Non era come adesso che ogni fine settimana c’è la possibilità di tornare a Ponza. D – Ti ricordi come passavi le giornate a Ponza quando eri ragazzina? R – Si lavorava all’uncinetto per fare pizzi, tovaglie ricamate e tante altre cose e ai ferri per fare maglioni e “sciallette” di lana, quelle con cui ci si copriva le spalle durante l’inverno. D – Cosa ti manca oggi di Ponza? R – Tutto. La mia casa, la festa di San Silverio, i profumi della campagna, quella bella aria frizzantina di questi tempi, i colori della natura e soprattutto il mare, che ho sempre amato e che ogni estate mi ha attratto. D – Ti ho fatto tante domande. Te ne faccio un’altra e poi ti lascio. R – Una bellissima torta al cioccolato che ho scelto io. Il cioccolato mi piace tanto e, per fortuna, posso non privarmene anche a questa età. D – Mi è venuta in mente ora un’altra cosa da chiederti. E’ piuttosto una provocazione ed una curiosità insieme. Sii sincera, se avessi la possibilità di sostituire la torta al cioccolato con un dolce di Ponza, cosa sceglieresti? R – “Nu casatiello”, ma come quello che si faceva a casa mia nel forno a legna. Me l’aspettavo. Chiudo qui, cara Antonietta. Sei stata gentilissima e devo farti i complimenti per la memoria di ferro che hai e per la scioltezza con cui mi hai raccontato le cose. (intervista raccolta tra le 10,30 e le 11,15 di oggi) Volentieri integro l’articolo con queste foto gentilmente inviatemi da Italia. (con don Graziello) (con il sindaco Tosi) (con alcuni dei parenti più cari) (con le dodici rose rosse) (con la torta di cioccolato)
2 commenti per Intervista ad Antonietta Vitiello in occasione dei suoi 100 anni.Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Faccio tanti cordiali auguri da parte mia e di mia madre Lucia Scotti ad Antonietta, che sicuramente ricorderà mia madre perchè sua amica d’infanzia.
Biagio Vitiello
Italia mi ha inviato ieri sera alcune foto dei festeggiamenti della mamma. Volentieri le ho inserite a corredo dell’articolo.