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Intervista al Dirigente Scolastico Prof. Erasmo Colaruotolo
Il Prof. Erasmo Colaruotolo, dirigente dell’Istituto Professionale Alberghiero “Angelo Celletti” di Gianola, Formia, dal 1° settembre c.a. ha assunto la reggenza dell’ I. C. “Carlo Pisacane” di Ponza, dal momento che la scuola isolana, date le dimensioni, non può avere un dirigente scolastico in loco, in base alla normativa vigente.
Domanda – Sono trascorsi ormai due mesi dalla tua presa di servizio presso l’Istituto Comprensivo C. Pisacane di Ponza, quali sono stati i problemi più impellenti che hai dovuto affrontare? Risposta D. – Cosa ti ha spinto ad accettare la reggenza dell’ I. C. Pisacane di Ponza? R. – La mia reggenza è arrivata perché ne ho fatto richiesta negli ultimi tre anni e finalmente mi è stata assegnata. Naturalmente il desiderio di confrontarmi con una nuova realtà complessa ma interessante nella quale operare per lasciare un buon ricordo e soprattutto una buona eredità a chi verrà dopo di me. D. – Frequentare gli Istituti Scolastici delle Isole Minori, specie a livello di scuola dell’obbligo, sembra che sia una scelta obbligata da parte delle famiglie, tuttavia assistiamo al loro progressivo depauperamento. Potrebbero esserci, secondo te, dei “correttivi” per invertire tale tendenza, specie per ciò che riguarda il “Piano dell’Offerta Formativa” e altri incentivi? R. – Naturalmente è nostro obbligo credere nella concreta possibilità di invertire la tendenza. Per giungere a un risultato positivo occorre rendere competitiva la nostra scuola; solo così possiamo pensare di fermare l’emorragia. Abbiamo pensato di lavorare sui numeri in ingresso nella scuola dell’obbligo e studiare cosa avviene nel passaggio tra un ordine e quello superiore. D. – Di recente l’indirizzo della scuola secondaria superiore è mutato: da “ragioneria” è stato trasformato in “turistico”, si pensava che fosse più “confacente” alla realtà isolana. Purtroppo le iscrizioni non sono state molte. Quali possono essere, secondo te, le cause? Avrebbe avuto miglior fortuna un indirizzo alberghiero, collegato magari al prestigioso Istituto che dirigi da anni? R. – Le cause di questo numero modesto di iscrizioni sono da ricercare nelle cose già dette nella risposta precedente: dobbiamo rendere il percorso scolastico del Tecnico per il Turismo bello, interessante e coinvolgente e collegarlo a doppio filo con gli imprenditori locali, siano essi proprietari di Agenzie turistiche, oppure albergatori, operatori turistici, associazioni culturali. Ma la cosa più importante da fare a mio avviso è l’apertura dell’isola all’esterno per rompere l’isolamento culturale e l’idea di poter essere autosufficienti. D. – Edilizia scolastica, fornitura di arredi e sussidi: gli Enti Locali Competenti (Provincia e Comune) quali interventi migliorativi dovrebbero affrontare a breve e medio termine? R. – La situazione dei vari plessi non è disastrosa. E’ possibile intervenire per migliorare la funzionalità e l’uso di ciascuno dei plessi. D. – E’ in atto, a livello di scuola secondaria di primo grado, il ‘Progetto sul Confino Politico’; ci sarà un prosieguo? I docenti e gli alunni potranno essere coinvolti in progetti futuri, in collaborazione con il Comune ed Associazioni culturali locali? R. La risposta è sì. Parlando con una docente impegnata nel progetto e molto attiva abbiamo anche pensato di lavorare su una nuova idea che avrà come titolo “da confinati a confinanti” proprio per dare un forte segnale di apertura verso il mondo. Naturalmente la ricerca di collaborazione con il Comune e con le Associazioni è fondamentale ed è stato oggetto di discussione e approfondimenti nell’ultimo incontro avuto, presso la sede centrale. Infatti, alla presenza dell’assessore Ambrosino, dei genitori, degli operatori e dei docenti impegnati nell’area della diversa abilità abbiamo, nell’ambito dell’incontro finalizzato alla stesura del PAI – Piano Annuale per l’InclusIone, sottolineato l’importanza della partecipazione di tutte le forze disponibili per arrivare all’elaborazione di un Piano utile alla comunità.
Ringrazio, per la disponibilità l’amico e collega Colaruotolo per le risposte esaustive, tuttavia il discorso sulla nostra scuola resta aperto e, sono certo, si arricchirà di molti commenti. 1 commento per Intervista al Dirigente Scolastico Prof. Erasmo ColaruotoloDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Mi ha colpito positivamente, l’estrema sincerità mostrata dal neo dirigente, in questa intervista nell’affermare: “La mia reggenza è arrivata perché ne ho fatto richiesta negli ultimi tre anni e finalmente mi è stata assegnata. Naturalmente il desiderio di confrontarmi con una nuova realtà complessa ma interessante nella quale operare per lasciare un buon ricordo e soprattutto una buona eredità a chi verrà dopo di me.
Un’altra ragione la possibilità di incrementare la retribuzione e il budget complessivo della mia liquidazione di dirigente scolastico, visto che sono al mio ultimo anno di servizio e il nostro contratto, come quello di tutto il personale della scuola, è ormai fermo da quattro anni!”
Un anno per lasciare il segno del cambiamento non è molto tempo ma neanche poco tempo per chi ha idee chiare e soprattutto provate capacità organizzative.
Infatti il dirigente ha capito che la scuola isolana ha bisogno che il sistema isola funzioni in modo completamente diverso infatti dice: “Credo che la cosa più importante da fare sia il coinvolgimento di tutte le forze presenti sul territorio: le istituzioni, le associazioni, i genitori, gli imprenditori.”
Ma poi aggiunge:
“E comunque, in attesa che tutti si accorgano di questa necessità, è importante che i genitori contribuiscano anche economicamente all’incremento delle risorse per migliorare il Piano dell’Offerta Formativa.”
Vedete, ancora una volta si chiede ai residenti, quelli che scelgono di vivere nell’isola d’inverno, un surplus di impegno; infatti non basta iscrivere i propri figli alle scuole isolane, pagare le tasse scolastiche ma bisogna stare al fianco della scuola perché come tutte le cose isolane anche la scuola è fragile e ‘in via di estinzione’.
Infatti, senza isolani residenti non si riempiono i banchi, si perdono cattedre, si chiudono plessi ecc. ecc. La banda musicale, la squadra di calcio, le associazioni di volontariato, le associazioni culturali… tutti hanno bisogno di giovani; tutto si lega sempre allo stesso discorso: salvare la residenza invernale con progetti mirati allo scopo. La scuola è semplicemente una istituzione tra le tante istituzioni locali che devono cominciare a collaborare per salvare il sistema-isola.
Auguro al dirigente scolastico di realizzare il suo programma:“…avviare quell’inversione di tendenza che noi tutti auspichiamo”.