Della lettrice che ci manda queste due brevi poesie sappiamo solo che le ha scritte quando ha insegnato a Ponza. Se vorrà darci ulteriori particolari e impressioni del suo ‘periodo ponzese’ o inviarci altri scritti, ne saremo contenti.
l. R.
L’inverno a Ponza
Il vento sibila forte,
le barche attraccate al porto si urtano,
si spingono, dondolando morte.
Le onde alte, impetuose,
battono rabbiose contro gli scogli.
E’ tutto silenzio intorno, non c’è persona.
Di tanto in tanto un cane ti fa compagnia,
non c’è allegria ma solo tanta nostalgia
di quel paese ormai lontano
e raggiungerlo è un pensiero vano.
Aria di primavera
Che voli spensierati
fanno le rondini appena arrivate.
Che lunghe passeggiate
fanno le maestre per le vie isolane
infinite e strette.
Nel cielo non rimbombano
più tuoni e saette
ma un sole tiepido e timido fa capolino
nel fare l’inchino.
E poi i bambini
con le loro bancarelle
rendono le vie fascinose e belle.