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Il “Salone del gusto” di Torino: la civiltà del cibodi Sandro Vitiello
Tra due settimane – Giovedì 23 Ottobre – a Torino si aprirà il “Salone del gusto -Terra Madre”. Il merito di questo grande evento di portata internazionale va al movimento “Slow Food”. In un’epoca in cui tutto è globalizzato e l’origine delle cose che riempiono la nostra vita è anonima, questo movimento ha fatto una grande battaglia perché, almeno il cibo conservasse la sua autenticità e a quanti lavorano i buoni prodotti della terra venga riconosciuto il giusto valore del loro sudore. E’ un dato di fatto che l’industria alimentare a livello mondiale ha imposto dei modelli sempre più standardizzati di cibo. Slow food ha cercato di ribaltare questa idea del cibo e dell’alimentazione e i risultati raggiunti in quasi trenta anni di attività danno ragione a quel folle pensatore che è Carlo Petrini che, insieme ad un gruppo di amici da Brà, in Piemonte, ha lanciato un messaggio al mondo intero. Oggi Slow food ha più di centomila associati in oltre centocinquanta paesi. Quanti formaggi, salumi, prodotti della terra e anche del mare sono stati ri-scoperti da chi crede che il cibo sia una componente fondamentale della vita umana e non solo carburante per sopravvivere. I Presìdi Slow Food italiani sono oltre 200 e coinvolgono oltre 1600 piccoli produttori: contadini, pescatori, norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri. Sul sito di Slow food ci fanno sapere che “In questo momento l’Arca del Gusto ha 1958 prodotti a bordo! “ L’appuntamento di Torino mette insieme il grande lavoro che Slow food fa tutti i giorni, tutto l’anno. L’agricoltura familiare pensa a far vivere chi la pratica e chi apprezza i suoi prodotti. All’interno dell’evento ci saranno decine di incontri, convegni, laboratori e momenti di divulgazione. E’ una passeggiata tra i profumi e i sapori del nostro pianeta. ..e veniamo a noi. Grande rispetto per questi prodotti, ma i “rotunni arrianati” che si producevano in abbondanza dalle nostre parti non farebbero certo brutta figura al confronto. Ho fatto solo due esempi per ragionare sulle opportunità che potremmo crearci inventandoci forme nuove per valorizzare i prodotti della nostra isola. . Immagine di copertina – Presidio della bottarga di muggine delle donne Imraguen. Mauritania In condivisione con: http://lacasadeisacco.blogspot.it/
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